Chloe - Tra seduzione e inganno (2009)
- michemar

- 8 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 ott

Chloe - Tra seduzione e inganno
(Chloe) USA, Canada, Francia 2009 noir 1h36'
Regia: Atom Egoyan
Sceneggiatura: Erin Cressida Wilson
Fotografia: Paul Sarossy
Montaggio: Susan Shipton
Musiche: Mychael Danna
Scenografia: Phillip Barker
Costumi: Debra Hanson
Julianne Moore: Catherine Stewart
Liam Neeson: David Stewart
Amanda Seyfried: Chloe
Max Thieriot: Michael Stewart
R.H. Thomson: Frank
Nina Dobrev: Anna
TRAMA: Catherine e David a prima vista sono una coppia perfetta. Medico lei, professore lui, sono felicemente sposati, hanno un figlio adolescente e una vita invidiabile. Quando però David un giorno perde un aereo e non riesce a presentarsi per il suo compleanno a casa, dove Catherine aveva organizzato una festa a sorpresa, alcuni sospetti che lei covava da tempo affiorano con prepotenza. Sospettandolo di infedeltà, decide di così di pagare una escort, Chloe, per sedurre il marito e metterlo alla prova. Catherine si trova così a dirigere gli incontri di Chloe con il marito, la quale poi ha il compito di riferirle ogni cosa. Nessuno alla fine resterà immune alle conseguenze emotive di questa pericolosa situazione.
Voto 6,5

Atom Egoyan e il thriller. Atom Egoyan e l’eros. Atom Egoyan, regista di origine armeno e naturalizzato canadese, ha sempre prediletto questi due aspetti e li ha spesso miscelati per le sue storie, non disdegnando l’idea di aggiungere quell’ingrediente che dà più sapore all’intrigo: un leggere sapore di perversione, senza sprecarlo fino a rovinare l’impianto base, ma quel tanto che contribuisce a rendere più misterioso il racconto. Esempi ce ne sono diversi: il bellissimo (invisibile) Il viaggio di Felicia, False verità, The Captive – Scomparsa. Questo film rappresenta forse la svolta più erotica, è l’occasione per spingere di più il pedale dell’eros piccante e patinato, sfruttando il lato più sensuale delle due protagoniste femminili: Julianne Moore, che quando si presta a questo tipo di gioco sa farlo e bene, e Amanda Seyfried, che con quella sua aria da provocante adolescente che si porta dietro anche da ragazza piena è l’attrice giusta per il ruolo affidatole.

Ambientato a Toronto, città dove l’autore si è formato sia come studente che come cineasta alle prime armi con notevoli cortometraggi finiti addirittura nelle serie televisive presentate da sua maestà Hitchcock (vedi Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta), il film è un remake di un’opera francese molto apprezzata: Nathalie…, una torbida storia firmata da Anne Fontaine, con Fanny Ardant, Emmanuelle Béart e Gérard Depardieu. Egoyan è sicuramente il regista adatto per rifare un film del genere, avendo quell’occhio freddo necessario per sembrare solo apparentemente gelido e distaccato dalla vicenda ambigua narrata ma che invece ci fa immergere sino alla complicità voyeuristica. Chloe (ciò che viene dopo il trattino del titolo è solo un’aggiunta tutta italiana) è la ragazza oggetto del desiderio della trama e diventa il pretesto per il susseguirsi di inquadrature da collage, in cui sa scaltramente sfruttare la sua sensualità con entrambi i coniugi tra cui si è intromessa: era entrata in trattativa per scoprire i segreti di David e invece finisce a letto con Catherine.

L’abilità della sceneggiatrice Erin Cressida Wilson, già fattasi notare con Secretary e recentemente La ragazza del treno, è evidente e dà un’ulteriore mano alla discreta riuscita del film. Un affascinante ibrido, tipico del regista armeno-canadese, tra il dramma psicologico e il thriller erotico, con un ritmo volutamente lento e cadenzato che aumenta la tensione crescente nel finale. Se Liam Neeson non è il massimo della sensualità maschile, al contrario Julianne Moore si adatta a quel lato diventandone una espressione sorprendente e riuscita, come una donna matura che scopre un particolare della sua natura che non conosceva. Dal canto suo Amanda Seyfried è invece seducente come non mai ed è la perfetta tentatrice che serviva.

Nell’insieme un buon film, che a mio parere ha ricevuto ingiustamente diversi giudizi contrari e che rientra nello strano destino di un autore che raramente ha soddisfatto il palato esigente di buona parte della critica. Eppure i suoi film sono sempre intriganti e imprevedibili, proprio come il finale di questo, quando gli ultimi avvenimenti fanno precipitare la situazione, che era diventata più che scomoda, e il classico gesto improvviso e spontaneo ne suggella involontariamente la chiusura definitiva. Con gli occhioni chiari di Amanda Seyfried / Chloe che si spalancano mentre non trova l’appoggio necessario. E se invece è una sua scelta non lo sapremo mai.




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