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Creed - Nato per combattere (2015)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 17 ott 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 29 feb 2024


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Creed - Nato per combattere

(Creed) USA 2015, drammatico/sportivo, 2h13'


Regia: Ryan Coogler

Sceneggiatura: Ryan Coogler, Aaron Covington

Fotografia: Maryse Alberti

Montaggio: Claudia Castello, Michael P. Shawver

Musiche: Ludwig Göransson

Scenografia: Hannah Beachler

Costumi: Antoinette Messam, Emma Potter


Michael B. Jordan: Adonis 'Donnie' Johnson

Sylvester Stallone: Rocky Balboa

Tessa Thompson: Bianca

Phylicia Rashād: Mary Anne Creed

Tony Bellew: 'Pretty' Ricky Conlan

Graham McTavish: Tommy Holiday

Wood Harris: Tony 'Little Duke' Evers

Andre Ward: Danny 'Stuntman' Wheeler

Gabriel Rosado: Leo 'Lion' Sporino

Ritchie Coster: Pete Sporino


TRAMA: Adonis Creed, figlio illegittimo di Apollo, non ha mai conosciuto suo padre, morto sul ring prima che Adonis nascesse. Educato nell'agio dalla moglie di Apollo dopo un'infanzia difficile, Adonis ha un lavoro sicuro ma sceglie comunque la boxe e la strada, non può opporre resistenza al richiamo del destino. Per diventare un pugile professionista si rivolge all'unico uomo che può aiutarlo e insieme avvicinarlo a quel padre che non conoscerà mai: l'amico-rivale di Apollo, Rocky Balboa.


Voto 7

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Contro ogni previsione e contro coloro i quali temevano fosse solo il settimo film su Rocky, lo spin-off della celebre saga di Sylvester Stallone si rivela con diritto un film tutto a sé stante, bello e ben fatto. Può sì sembrare la solita storia di chi cerca di affermarsi nel difficile mondo dello sport e della boxe in particolare ma invece è una bella storia non solo ben girata ma soprattutto ben recitata, specialmente da chi (come me) si poteva attendere solo una stanca replica di se stesso, Sylvester Stallone, che invece pare rinnovato, rinvigorito e riesce a dare una inaspettata prova che lo ha riportato magicamente agli allori come tanti anni fa. Incredibile ma vero. Addirittura premiato con il Golden Globe e sfiorando magicamente l'Oscar.

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Inizialmente pare la stanca e ripetuta favola dell'orfano che cerca l'affermazione nello sport, poi la buona trama, l'apparizione del vecchio Rocky, gli elementi nostalgici come il ristorante "Adrian's" (ogni riferimento al grido di "Adriana, Adrianaaaa" e puramente voluto) e perfino l'indimenticabile scalinata del Philadelphia Museum of Art: tutto è dosato sapientemente e custodito gelosamente per l'epilogo trionfale. Non è un remake, non è una replica ma fa nostalgia benefica rivedere quegli ambienti, quelle corse di allenamento per strada, quell’aria fredda che fa sbuffare l’atleta, sembra cioè di rivivere i bei ricordi del film capostipite (i seguenti non li ho mai amati). Si rinnovano le amicizie con la gente che fa il tifo, con il negoziante che spera nella scalata al titolo, sì, alcuni particolari si ripetono, l’aria è quella, ma il film è nuovo, è un’altra storia, è, soprattutto, più moderna e attuale.

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Una piccola aggiunta: secondo il mio modesto parere è la prima volta (l'unica, forse) che sul ring si vede la vera boxe, con due pugili che danzano e schivano i colpi come un vero incontro, non i soliti cazzottoni portati verso l'avversario fermo che incassa a contraccambia. Tecnicamente ineccepibile, insomma. Il che non fa altro che bene alla spettacolarità del film. Per goderlo bene evitate il solito doppiatore Massimo Corvo sulla voce di Stallone, perché stavolta merita essere ascoltato in originale.

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Bravo, Sylvester! e bravo anche il giovane Michael B. Jordan, che sul momento fu una bella scoperta che oggi si è confermata, ma... tenete d'occhio una stellina che sta crescendo: Tessa Thompson, la vedremo sempre più spesso. Io ci conto!


Riconoscimenti

2016 - Premio Oscar

Candidatura per il miglior attore non protagonista a Sylvester Stallone

2016 - Golden Globe

Miglior attore non protagonista a Sylvester Stallone



 
 
 

Commenti


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