Il cliente (1994)
- michemar

- 23 ott 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 ott

Il cliente
(The Client) USA 1993 thriller 2h34’
Regia: Joel Schumacher
Soggetto: John Grisham (romanzo)
Sceneggiatura: Robert Getchell, Akiva Goldsman
Fotografia: Tony Pierce-Roberts
Montaggio: Robert Brown
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Bruno Rubeo
Costumi: Ingrid Ferrin
Susan Sarandon: Reggie Love
Tommy Lee Jones: Roy Foltrigg
Brad Renfro: Mark Sway
Mary-Louise Parker: Dianne Sway
Anthony LaPaglia: Barry 'La Lama' Muldanno
J.T. Walsh: Jason McThune
Will Patton: serg. Hardy
William H. Macy: dr. Greenway
Bradley Whitford: Thomas Fink
Kimberly Scott: Doreen
David Speck: Ricky Sway
Ossie Davis: giudice Harry Roosevelt
TRAMA: Un giovane ragazzo che ha assistito al suicidio di un avvocato mafioso deve assume un avvocato per proteggerlo quando il procuratore cerca di usarlo per fermare una famiglia di mafiosi.
Voto 6,5

I romanzi di John Grisham, densi di azione, procedure legali e sfumature psicologiche, sono stati portati diverse volte sul grande schermo, essendo adatti a sceneggiature palpitanti, a volte però prevedibili, come forse in questo caso. La storia si complica immediatamente, allorquando un ragazzino di 11 anni assiste casualmente al suicidio di un avvocato implicato nella mafia americana. Un testimone molto scomodo che ha necessità di essere protetto e aiutato, ma questo avviene tramite un’avvocatessa con poca esperienza che ha alle spalle problemi di droga e di alcool, divorziata e separata dai figli. Mark, il ragazzino, si ritrova addosso così sia Cosa Nostra, che ovviamente vuol farlo tacere, che l'FBI che con intenti opposti vuole ottenere la preziosa versione dei fatti.
Pericoli, indagini effettuate a rischio di vita, fughe, nascondigli: tutto succede e gli attori del buon cast, al servizio di un regista esperto come Joel Schumacher, danno vita ad una pellicola sufficientemente avvincente. Forse è perfino il film migliore e sicuramente più vivace tra quelli tratti dal romanziere, teso ed emotivamente coinvolgente e il regista dà sicuramente lo scatto e l'accessibilità di un grande film di serie B, che è esattamente ciò che il materiale richiede. C'è una pausa nel mezzo – capita spesso con Grisham – ma il regista gestisce con esperienza e riesce comunque a tenerci inchiodati sino alla fine
L'apertura è un classico dei film che afferrano l’attenzione furbescamente per non farcela mollare. Infatti, si vede l’undicenne Mark Sway, interpretato dall'esordiente Brad Renfro, (che inizia così una discreta carriera, rovinata da un arresto per detenzione di sostanze stupefacenti e poi tragicamente terminata con la morte prematura) lasciare la sua casa in un parcheggio per roulotte a Memphis per fumare di nascosto nel bosco con il suo fratellino, Ricky (David Speck). Lì i ragazzi si imbattono in un grasso e barbuto avvocato della mafia, Romey Clifford (Walter Olkewicz che fa un'impressione indelebile in un piccolo ruolo) che si è recato nei boschi per uccidersi. Prima di riuscire a suicidarsi con lo scarico dell’auto e poi a spararsi un colpo di pistola in bocca, minaccia e picchia il ragazzino e gli rivela anche il segreto luogo di sepoltura di un senatore degli Stati Uniti assassinato dal suo cliente Barry “the Blade” (la lama) Muldanno (Anthony LaPaglia).
Traumatizzato dall'aver assistito al suicidio dell’uomo, Ricky viene ricoverato in ospedale in coma incapace di parlare con la polizia e la madre, Dianne (Mary-Louise Parker). Invece Mark può parlare, ma se lo fa, lui e la sua famiglia diventeranno bersagli della mafia. Ha bisogno di un avvocato in fretta. Sarà Reggie Love (Susan Sarandon) legale e alcolista in via di guarigione. Il loro vero avversario sarà Roy Foltrigg, detto “il reverendo”, un celebre e vanitoso procuratore degli Stati Uniti che sta usando il caso come trampolino di lancio per le sue ambizioni politiche.

Riconoscimenti
1995 - Premio Oscar
Candidatura miglior attrice protagonista a Susan Sarandon


















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