La sottile linea rossa (1998)
- michemar

- 28 feb 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 ott 2021

La sottile linea rossa
(The Thin Red Line) USA 1998 dramma/guerra 2h50'
Regia: Terrence Malick
Soggetto: James Jones (romanzo)
Sceneggiatura: Terrence Malick
Fotografia: John Toll
Montaggio: Billy Weber, Leslie Jones, Saar Klein
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Jack Fisk
Costumi: Margot Wilson
Sean Penn: serg. Edward Welsh
James Caviezel: sold. Witt
Nick Nolte: col. Gordon Tall
Elias Koteas: cap. James Staros
Ben Chaplin: sold. Jack Bell
Adrien Brody: capor. Fife
John Cusack: cap. John Gaff
Woody Harrelson: serg. Keck
Jared Leto: sten. Whyte
John C. Reilly: serg. Storm
George Clooney: cap. Charles Bosche
John Travolta: gen. Quintard
John Savage: serg. McCron
Tim Blake Nelson: sold. Tills
TRAMA: Il film è ambientato per lo più durante la grande battaglia sull'isola di Guadalcanal, durante la quale gli uomini della Compagnia Charlie cercano di conquistare una roccaforte giapponese, una collina denominata 210. La storia, ricostruita con estrema e cruda fedeltà comincia al momento dell'approdo sull'isola, ripercorre i mesi dei sanguinosi ed estenuanti combattimenti, dei pattugliamenti nella giungla, dei brevi riposi nei bivacchi e negli ospedali, e termina con la partenza dei sopravvissuti. Eppure, la conquista della postazione giapponese è del tutto secondaria rispetto agli effetti che questa battaglia comune ha sulle vite degli uomini della Compagnia.
Voto 8,5

Uno guarda un uccello morente e pensa che non ci sia altro che dolore senza risposta. Questa è l'ultima parola, sta ridendo di lui. Un altro uomo vede quello stesso uccello... sente la gloria. Sente qualcosa che sorride attraverso di lui.
Terrence Malick introduce questo magistrale film con le immagini di un coccodrillo semisommerso, quasi per avvertirci che spesso l’uomo è un animale rapace, un predatore, uno dei peggiori aspetti con cui si può manifestare nella sua aggressività, nella sua irrefrenabile voglia di affermarsi, di competere violentemente e primeggiare sui suoi simili.

La guerra. Esiste qualcosa di peggio? Malick non fa (ahimé, che errore sarebbe scambiare questa immensa opera per un film di guerra: è film SULLA guerra e sulla sua atrocità, è un film pacifista per eccellenza) che metterci in guardia sulla piaga bellica e ce la mostra non con la violenza fisica – son già troppi i film che ce la fanno vedere – ma con quella psicologica che ogni soldato, anzi ogni uomo scaraventato con un arma mortale tra le mani prova e porta come un pesantissimo fardello che trascina con sé per ogni passo che cammina, tra rovine, cadaveri, feriti che urlano e chiedono pietà.



La pacata ma accorata voce narrante, le immagini sconvolgenti, la splendida musica che fa da cornice ne fanno più che un film una lunga sinfonia del dolore e della tragedia chiamata guerra. Terrence Malick gira un film che è un grido angosciante pacifista, un poetico lirismo antibellico. La numerosa partecipazione di divi acclamati, pagati al minimo sindacale pur di farne parte, dimostra la completa condivisione dell'opera da parte degli artisti.

Perché la natura sfida se stessa? La terra compete con il mare? C’è una potenza distruttiva nella natura? Non una potenza, ma due?
La voce è quella del soldato Witt (Jim Caviezel)

In tantissimi chiesero di recitare nel film, anche in piccoli ruoli e appunto a paga minima sindacale: l’importante era essere partecipe di questa opera così sentita e autoriale. I camei sono molti e si fa fatica a dare un nome ai tanti attori famosi.
Girato nel Queensland australiano (ma alcune riprese sono state effettuate proprio a Gaudalcanal, tra i malesiani) il film ha perfino sacrificato alcuni attori in fase di montaggio: Mickey Rourke, Bill Pullman, Lucas Haas. A John Travolta è rimasta un’apparizione veloce, mentre Billy Bob Thornton ha registrato un testo poi eliminato, come il ruolo scritto da Malick per Gary Oldman.






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