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Una bracciata per la vittoria (2003)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 29 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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Una bracciata per la vittoria

(Swimming Upstream) Australia, USA 2003 dramma biografico 1h54’

 

Regia: Russell Mulcahy

Soggetto: Anthony Fingleton, Diane Fingleton (autobiografia)

Sceneggiatura: Anthony Fingleton

Fotografia: Martin McGrath

Montaggio: Marcus D'Arcy

Musiche: Reinhold Heil, Johnny Klimek

Scenografia: Roger Ford

Costumi: Angus Strathie

 

Jesse Spencer: Anthony Fingleton

Geoffrey Rush: Harold Fingleton

Judy Davis: Dora Fingleton

Tim Draxl: John Fingleton

Deborah Kennedy: Billie

David Hoflin: Harold Fingleton Jr.

Craig Horner: Ronald Fingleton

Brittany Byrnes: Diane Fingleton

 

TRAMA: La storia della vita del nuotatore australiano Tony Fingleton.

 

VOTO 6


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Australia, anni '50: Tony Fingleton (Jesse Spencer) non ha un buon rapporto col padre Harold (Geoffrey Rush), violento e alcolizzato. Il giovane trascorre perciò gran parte del suo tempo allenandosi con suo fratello John presso la piscina locale, unico posto al mondo dove si sente in pace e al sicuro. A poco a poco, comprende di avere una forte attitudine per il nuoto e di possedere enormi potenzialità: decide allora di partecipare alle selezioni per la nazionale olimpica nella specialità del dorso ma i lunghi allenamenti non bastano a fare colpo sul padre.


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Come se non bastasse, la situazione casalinga è ulteriormente peggiorata dalla malattia della madre Dora (Judy Davis). A sorpresa, durante le selezioni, il padre gli contrappone il fratello John (Tim Draxl), tra i due il preferito, che aveva lasciato lo stile libero sotto consiglio del genitore, per qualificarsi nella stessa specialità.


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Quando un regista gira un film di carattere sportivo per esaltare le prodezze e le difficoltà familiari che però non hanno frenato la voglia dell’eroe celebrato e questo eroe è un suo connazionale, non si sa mai dove si va a finire. Facile cadere nella retorica nazionale, facile puntare sulla esaltazione del gesto sportivo e romanzare le complicazioni e le difficoltà che l’atleta deve sopportare e superare. Facile. Ciò nonostante, l’australiano Russell Mulcahy, dedito più che altro a numerose serie TV e a film tra il fantasy e i supereroi (vedi Highlander - L'ultimo immortale e Resident Evil: Extinction) riesce a cavarsela discretamente.


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L’eroe di turno è il suo connazionale Tony Fingleton, campione di nuoto che si affermò nello sport olimpico pur in presenza di un padre non ideale, un uomo alcolizzato con un pessimo rapporto col figlio e diventato un ostacolo per la carriera per via del pesante rapporto conflittuale.



Un po’ di retorica e un tratteggio del protagonista che sfiora l’esaltazione: queste caratteristiche però non rovinano eccessivamente la narrazione di un film che alla fine conquista, anche per merito di un buonissimo cast, a cominciare da un paio di attori australiani ben più noti degli altri, il premio Oscar Geoffrey Rush e la sempre brava Judy Davis.


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Film tratto da una storia vera, dalla autobiografia del protagonista e da lui stesso sceneggiato, un film toccante e a tratti commovente.

 


 
 
 

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