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Anarchia - La notte del giudizio (2014)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 17 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Anarchia - La notte del giudizio

(The Purge: Anarchy) USA/Francia 2014 thriller/horror 1h43’

 

Regia: James DeMonaco

Sceneggiatura: James DeMonaco

Fotografia: Jacques Jouffret

Montaggio: Vince Filippone, Todd E. Miller

Musiche: Nathan Whitehead

Scenografia: Brad Ricker

Costumi: Hala Bahmet

 

Frank Grillo: Leo Barnes

Carmen Ejogo: Eva Sanchez

Zoë Soul: Cali Sanchez

Kiele Sanchez: Liz

Zach Gilford: Shane

Michael Kenneth Williams: Carmelo

Justina Machado: Tanya

John Beasley: padre di Eva

Jack Conley: “Big Daddy”

Noel Gugliemi: Diego

Castulo Guerra: Barney

Edwin Hodge: Dwayne “Dante” Bishop

Roberta Valderrama: Lorraine

Chad Morgan: Janice

Brendan Keener: Warren Grass

Wiley B. Oscar: Oscar

Niko Nicotera: Roddy

Bel Hernandez: Katherine

 

TRAMA: Durante l’annuale “notte del giudizio”, un improbabile gruppo di cinque cittadini scoprirà quanto oltre può spingersi per proteggersi e prendere decisioni impossibili.

 

Voto 6 -


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Nel corso della notte del famoso “sfogo” (The Purge, in originale), istituito dai Nuovi Padri Fondatori dell’America (New Founding Fathers of America, in originale), Leo (Frank Grillo), un solitario sergente che ha perso il figlio la sera prima, si arma fino ai denti per ottenere vendetta contro i responsabili della morte del ragazzo. Avrà modo di imbattersi in Eva (Carmen Ejogo), una madre single che vive con la figlia adolescente Cali e che ha bisogno di aiuto, e in Shane e Liz, una coppia sull’orlo della separazione.


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Ambientato a Los Angeles in un futuro distopico, DeMonaco presenta il sequel di La notte del giudizio del 2013: è una nuova notte criminale e mostra ciò che accade al di fuori dei confini di una casa, seguendo le vite di un manipolo di individui, chiamati a confrontarsi con l’inferno delle strade di periferie e i problemi personali. Toccando ancora una volta temi come la violenza, il denaro e la lotta di classe, si torna dunque a parlare della società americana e a fornirne uno spaccato polemico, espandendo la “notte del giudizio” al di fuori dalle grandi città per immaginare cosa possa accadere nel mondo lontano dal contesto urbano.


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Ambientato un anno dopo il primo film, espande l’universo narrativo portando l’azione dalle case alle strade, con la stessa premessa: per 12 ore ogni 22 marzo, tutti i crimini sono legali, inclusi omicidi. Questo film è più esplicitamente allegorico rispetto al primo, con commenti sociali e satira più evidenti, con una narrazione è più efficace come film d’azione puro, un action thriller, tant’è che quando si addentra nella politica, perde forza.


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Forse è anche migliore del film precedente, certamente più politico (il capo della NFFA si chiama Donald, Donald Talbot, chissà che coincidenza…), ma non necessariamente più intelligente. Sicuramente adrenalinico, diretto, con una forte impronta testosteronica. Il fatto certo è che il successo al botteghino determinerà anche un terzo film, La notte del giudizio - Election Year, diventando una mini-franchise annuale. Ovviamente con tutti i suoi limiti.


 

 
 
 

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