La notte del giudizio (2013)
- michemar

- 10 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 17 lug

La notte del giudizio
(The Purge) USA, Francia 2013 thriller, fantascienza 1h25’
Regia: James DeMonaco
Sceneggiatura: James DeMonaco
Fotografia: Jacques Jouffret
Montaggio: Peter Gvozdas
Musiche: Nathan Whitehead
Scenografia: Melanie Jones
Costumi: Lisa Norcia
Ethan Hawke: James Sandin
Lena Headey: Mary Sandin
Adelaide Kane: Zoey Sandin
Max Burkholder: Charlie Sandin
Arija Bareikis: Grace Ferrin
Rhys Wakefield: leader dei Purificatori
Tom Yi: Cali
Chris Mulkey: Mr. Halverson
Tisha French: Mrs. Halverson
Tony Oller: Henry
Dana Bunch: Mr. Ferrin
Peter Gvozdas: dr. Peter Buynak
Edwin Hodge: Dwayne “Dante” Bishop
Karen Strassman: giornalista
TRAMA: Una famiglia ricca è tenuta in ostaggio perché sta proteggendo l’obiettivo di un gruppo di assassini durante lo “sfogo”, un periodo di 12 ore in cui qualsiasi crimine diventa legale.
Voto 6

Nella pacifica America del 2022 la situazione socioeconomica è ottimale, con un indice di disoccupazione ai minimi storici e una criminalità quasi azzerata. C’è però un prezzo da pagare per questa pace sociale. Viene infatti istituita la “notte del giudizio”: una volta l’anno, dalle 7 di sera alle 7 del mattino successivo, è permesso dare libero sfogo ad ogni sorta di violenza, compreso l’omicidio, senza essere penalmente perseguiti.

Per il venditore di sistemi di sicurezza James Sandin (Ethan Hawke), che fa affari grazie alla paura che aleggia (non è una strategia che viene davvero praticata a scopi politici anche oggi?), si preannuncia una serata tranquilla, barricato in casa, al sicuro, insieme alla famiglia: la moglie Mary (Lena Headey), la giovane figlia Zoey (Adelaide Kane) e il secondogenito Charlie (Max Burkholder). Ma sarà ugualmente una notte di terrore

Con il pretesto del thriller, il regista americano James DeMonaco svolge un tema sulla società americana del prossimo futuro già vicino (e forse attuale). Si tenga presente che il film è del 2013 e la trama parla del 2022. Lo spunto sembra assurdo, i risvolti un po’ meno. Infatti, il regista prende in esame la tesi secondo cui il potere catartico della violenza si potrebbe usare per bonificare una nazione dai suoi istinti più bestiali.

Non è che sia proprio fantasioso visto che la violenza, purtroppo, sta riempiendo i nostri notiziari, con reati di ogni tipo. Non siamo in una situazione di allarme, ma al cinema semi-horror, quello che ipotizza periodi distopici, piace immaginare situazioni che precipitano. Come questa trama.

Da un punto di vista sociologico può sembrare estremo e poco dimostrabile, ma narrativamente funziona e il film lo dimostra, almeno secondo la teoria per cui se li fai sfogare poi si calmano. Può essere? Comunque, è solo lo spunto per riflettere e imbastire una trama di tensione.

Finisce qui? Ma niente affatto. Ne è nata una saga alquanto corposa. L’anno seguente è uscito il sequel Anarchia - La notte del giudizio e nel 2016 La notte del giudizio - Election Year. Poi esiste il prequel, La prima notte del giudizio del 2018 (tutti film dello stesso regista) ed infine nel 2021 è uscito il quinto e conclusivo capitolo della saga, La notte del giudizio per sempre di Everardo Gout.






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