top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

Atomica bionda (2017)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 28 set
  • Tempo di lettura: 3 min
ree

Atomica bionda

(Atomic Blonde) USA, Germania, Svezia, Ungheria 2017 azione 1h55’

 

Regia: David Leitch

Soggetto: Antony Johnston, Sam Hart (graphic novel)

Sceneggiatura: Kurt Johnstad

Fotografia: Jonathan Sela

Montaggio: Elísabet Ronaldsdóttir

Musiche: Tyler Bates

Scenografia: David Scheunemann

Costumi: Cindy Evans

 

Charlize Theron: Lorraine Broughton

James McAvoy: David Percival

John Goodman: Emmett Kurzfeld

Til Schweiger: orologiaio

Eddie Marsan: Spyglass

Sofia Boutella: Delphine Lasalle

Roland Møller: Aleksander Bremovych

Toby Jones: Eric Gray

Bill Skarsgård: Merkel

Sam Hargrave: James Gascoine

James Faulkner: C

Barbara Sukowa: Coroner

Jóhannes Haukur Jóhannesson: Yuri Bakhtin

 

TRAMA: Il fiore all’occhiello dei servizi segreti di Sua Maestà, l’agente Lorraine Broughton è in parti uguali spionaggio, sensualità e ferocia, disposta a sfruttare tutte le sue abilità per sopravvivere nella sua missione impossibile. Inviata da sola a Berlino per consegnare un dossier di inestimabile valore fuori dalla città destabilizzata, collabora con il capo della stazione incorporata David Percival per farsi strada attraverso il più mortale gioco di spie.

 

VOTO 6


ree

Essendo un film d’azione ma con un’attrice dalla bellezza che non si può nascondere, risulta chiaro che si distingua sia per la sua energia visiva che la performance intensa di Charlize Theron. Ambientato alla vigilia del crollo del Muro di Berlino, il film segue la spia dell’MI6 Lorraine Broughton nella sua missione per il recupero di una lista segreta.


ree

Se John Wick (un film di questo personaggio è stato già diretto dal regista) avesse una sorella punk cresciuta tra Berlino Est e le passerelle di Vogue, si chiamerebbe Lorraine Broughton, perché questa atomica bionda è un cocktail ghiacciato di spionaggio, musica elettronica e ossa rotte, shakerato con la grazia letale di Charlize Theron. Cioè, stiamo parlando di chi ha stile ma picchia forte.


ree

Tutto nasce quando, nel novembre 1989, una decina di giorni prima del crollo del muro di Berlino, l’agente dell’MI6 James Gascoigne (Sam Hargrave) viene ucciso a colpi di arma da fuoco dall’agente del KGB Yuri Bakhtin (Jóhannes Haukur Jóhannesson), che ruba la Lista, un documento in microfilm nascosto nell’orologio da polso di Gascoigne contenente i nomi di tutti gli agenti dei servizi segreti (su entrambi i lati) attivi a Berlino e i loro affari.


ree

La regia di David Leitch (ex stuntman, quindi che sa di cosa si tratta) è tutta muscoli e coreografie: ogni combattimento è una danza brutale, ogni inquadratura un poster. Il piano-sequenza delle scale è un esempio pratico: sudore, sangue e silenzi che urlano più di mille battute. Ma sotto il trucco impeccabile e la colonna sonora da vinile anni ‘80 (Bowie, Nena, George Michael), la trama arranca. Intrighi doppi, tripli e quadrupli si aggrovigliano come fili senza controllo e a volte si perde il senso del gioco. Il film sembra più interessato a sedurre che a spiegare, e va bene se si accetta il frenetico gioco.


ree

Charlize Theron è magnetica, algida, vulnerabile, feroce e si impossessa con impegno del personaggio, mentre James McAvoy, qui ambiguo, le fa da contraltare perfetto. Ritmo, tanto ritmo e azione da godere per i fans del genere, con un cast di tutto rispetto.



La narrazione è infatti un intreccio di suspense e azione, con sequenze di combattimento coreografate che evidenziano l’esperienza di Leitch come stuntman. Nonostante alcune critiche inevitabili che si possono muovere sulla coerenza della trama (normalmente questo genere bada poco alla congruenza narrativa), ci si può accontentare, ma nulla di più. La pellicola si muove tra diversi generi, da momenti di seria riflessione spionistica a scene d’azione frenetiche, mantenendo lo spettatore sufficientemente interessato fino all’ultimo minuto.

 


Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page