Attrazione fatale(1987)
- michemar

- 8 dic
- Tempo di lettura: 3 min

Attrazione fatale
(Fatal Attraction) USA 1987 thriller 1h59'
Regia: Adrian Lyne
Soggetto: James Dearden (corto)
Sceneggiatura: James Dearden
Fotografia: Howard Atherton
Montaggio: Michael Kahn, Peter E. Berger
Musiche: Maurice Jarre
Scenografia: Mel Bourne
Costumi: Ellen Mirojnick
Michael Douglas: Dan Gallagher
Glenn Close: Alex Forrest
Anne Archer: Beth Gallagher
Ellen Hamilton Latzen: Ellen Gallagher
Stuart Pankin: Jimmy
Ellen Foley: Hildy
Fred Gwynne: Arthur
TRAMA: La vita di Dan Gallagher procede a gonfie vele. La sua carriera come procuratore legale presso uno studio di New York è in ascesa, sua moglie Beth è una donna bella e dolce ed assieme hanno un’adorabile figlia. Nonostante ciò, l’uomo commette l’errore di avere un’avventura con un’editrice di nome Alex.
VOTO 7

Dan (Michael Douglas) fa il procuratore legale, è un uomo arrivato e tranquillo: ha una bella moglie, una bella casa, una figlia e un cane. Ma una sera, a un party, incontra una sconosciuta, una donna grintosa e sensuale di nome Alex (Glenn Close). L’avventura sembra facile e senza conseguenze. Invece c’è un secondo incontro: è lei, stavolta, a volerlo, tanto la famiglia di lui è fuori per il week-end. A questo punto, Dan vorrebbe rientrare nei ranghi e dare ad Alex il benservito, ma lei non molla e comincia a rendergli la vita impossibile.

Inizialmente le circostanze sono abbastanza innocenti e i due si limitano a scambiarsi sorrisi timidi e sguardi allusivi. In questo frangente, la cinepresa di Adrian Lyne è uno strumento furbo isolando la coppia dalle persone intorno a loro, concentrandosi sui loro occhi, mentre messaggi subliminali girano su di loro. Quando superano la fase del flirt e arrivano al loft della donna, dove fanno sesso, la situazione diventa esplosivamente erotica, ma allo stesso tempo dà ancora l’idea di un’avventura momentanea, come dire d’occasione. Ed invece i due rapidamente stabiliscono una facile intimità mentre, nella sua testa, Alex sta già facendo progetti per il futuro.

Quando la relazione, che lui vuole interrompere, diventa incandescente per le pretese della donna, scatta la fase della vendetta femminile. La reazione di Alex è isterica e la bravissima Glenn Close si immerge profondamente nel disordine mentale di questa donna e il suo livello di coinvolgimento conferisce una maggiore validità al personaggio.

Nel film di Lyne non tutto funziona alla perfezione. Una volta delineata la situazione centrale, la vicenda procede esattamente come lo spettatore si aspetta. Inoltre, presentare Michael Douglas come un uomo così affabile finisce per sottrarre complessità al personaggio: un’ombra più marcata nella sua interiorità avrebbe potuto conferirgli maggiore profondità. Il regista, tuttavia, orchestra la tensione con grande rigore. Il risultato è un thriller messo in scena con straordinaria perizia, anche se la sua stessa efficacia rischia di non costituire un vantaggio duraturo. È un’opera curiosa, al tempo stesso sensuale e ammonitrice sui costi del desiderio, che alimenta un clima di paranoia sessuale.

Tipico prodotto della regia e dello stile di Adrian Lyne: un thriller patinato a tratti tesissimo e vibrante con punte erotiche che scaldano parecchio la scena, che in altri momenti si calma su un binario più ordinario. È indubbiamente un film degli anni ‘80 sia per lo stile che per il genere di storia: nell’epoca yuppie le avventure erano dietro l'angolo e a volte potevano portare a bruttissime situazioni.

Ecco, Lyne ce ne racconta una, molto abilmente, perché ci sono scene molto hot, più che altro dovute alla bravura dei due ma soprattutto della Close, ma è la tensione crescente che tiene in piedi l’intero film, facendo stare sulle spine chi lo guarda per la prima volta. E ciò vuol dire che il regista fa centro.

Anche Anne Archer, che interpreta Beth, la moglie di Dan, è notevole. Fino a quel momento la sua carriera non aveva lasciato un segno rilevante - tra film e serie televisive di scarso impatto - ma qui la sua prova è sorprendente. Lei non sembra consapevole della propria bellezza, ed è forse proprio questa innocenza a renderla irresistibile. Il momento più sensuale del film, infatti, non coincide con la prima scena d’amore tra Close e Douglas, bensì con l’attimo in cui lui osserva la moglie mentre si trucca. La donna è delineata come una moglie esemplare e moderna: allegra, autoironica, efficiente. Non è ritratta come una figura passiva, ma come una persona pienamente soddisfatta della propria vita. In altre parole, incarna tutto ciò che Alex desidererebbe essere, senza riuscirci.

Riconoscimenti
Oscar 1988
Candidatura miglior film
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attrice protagonista Glenn Close
Candidatura miglior attrice non protagonista Anne Archer
Candidatura migliore sceneggiatura non originale
Candidatura miglior montaggio
Golden Globe 1988
Candidatura miglior film drammatico
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attrice in un film drammatico Glenn Close
Candidatura miglior attrice non protagonista Anne Archer
BAFTA 1988
Miglior montaggio
Candidatura miglior attore protagonista Michael Douglas
Candidatura miglior attrice non protagonista Anne Archer





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