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Beautiful Minds (2021)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 31 ago 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 30 nov

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Beautiful Minds

(Presque) Francia, Svizzera 2021 commedia 1h32’


Regia: Bernard Campan, Alexandre Jollien

Sceneggiatura: Bernard Campan, Hélène Gremillon, Alexandre Jollien

Fotografia: Christophe Offenstein

Montaggio: Annette Dutertre

Musiche: Niklas Paschburg

Scenografia: Philippe Godeau

Costumi: Camille Rabineau


Bernard Campan: Louis

Alexandre Jollien: Igor

Tiphaine Daviot: Cathy

Julie-Anne Roth: Nicole

La Castou: madre di Igor

Marie Benati: prostituta

Marilyne Canto: Judith

Anne-Valérie Payet: Caroline

Sofiia Manousha: Natasha

Marie Petiot: Bérengère

Laëtitia Eïdo: Patricia


TRAMA: Due uomini, con storie di vita e personalità molto diverse, si imbarcano in un carro funebre diretto a sud della Francia. Durante il loro viaggio, si rendono conto che, per quanto improbabile, alla fine non sono poi così diversi.


Voto 6,5


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Louis è il direttore di un'agenzia di pompe funebri di Losanna. Scapolo incallito dopo il divorzio, ha dedicato la sua esistenza al lavoro, con una segretaria così devota che è sicuramente innamorata di lui, che però trascura totalmente. Troppo preso dal lavoro e dai tanti impegni: dice che tratta una novantina di decessi al mese. Igor, invece, di anni ne ha 40. Disabile, consegna verdure biologiche per pagare l'affitto e trascorre il suo tempo libero rifugiandosi nei libri di filosofia. È un appassionato della materia e sciorina, tra lo stupore degli interlocutori, passi di libri dei maggiori filosofi della storia, dai tempi greci fino ai moderni: massime, aforismi, frasi celebri che fanno effetto su chi lo ascolta meravigliato. Possibile che quell’essere storpio che cammina male e ha bisogno e sostegno in tanti atti della sua vita sia così erudito?


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Per uno strano scherzo del destino, i due incrociano i loro percorsi esistenziali a causa di un incidente stradale e siccome il meno dotato ha bisogno di essere visitato all’ospedale, Louis, integerrimo e premuroso come sempre, si sente in dovere di assisterlo, mai immaginando che da allora non sarebbe più riuscito a liberarsi di Igor, il quale a sua volta, è così spontaneo nel richiedere aiuto, che nessuno è in grado di rifiutarsi. Incredibilmente, il giovanotto entra in modo prepotente ma gentile nella vita dell’imprenditore, il quale deve intraprendere per lavoro un lungo viaggio per trasportare il cadavere di un’anziana e non riesce a rifiutare la presenza dell’altro. Un viaggio che sarà un’esperienza unica per entrambi.


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È evidente che cominceranno a conoscersi bene ma anche ad avvicinarsi in amicizia, condividendo piccole avventure e piacevoli serate in compagnia di una ragazza a cui hanno dato – con la evidente contrarietà dell’uomo – un passaggio sino a Montpellier dove ella aveva un impegno mondano: la festa d’addio al nubilato di una sua amica. E chi vi partecipa anche? Ovviamente Igor, che riesce a coinvolgere anche Louis, che nel frattempo aveva fissato un appuntamento con una prostituta in albergo. E chi ne usufruisce? Indovinate un po’! Per condividere insieme un viaggio sul carro funebre verso il sud della Francia per portare i resti di una vecchia signora, Madeleine, ai piedi delle Cévennes, è iniziata una nuova vita per entrambi, l’uno ha trovato la sponda per non pensare solo al lavoro, l’altro, simpatico e trascinante com’è, ha scoperto un amico che non immaginava mai di incontrare. Impareranno così a conoscersi, rispettarsi, apprezzarsi, amare la vita così com'è e lasciarsi andare. Alcune sequenze sono davvero simpatiche e divertenti, perché la sincerità e la spontaneità di Igor travalica ogni modo abituale con cui ci si tratta tra estranei e le continue menzioni filosofiche lo rendono perfino attraente alle giovani donne che incrocia. Tutta fantasia?


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Non proprio. L'amicizia tra Louis e Igor sembra rispecchiare quella dei due interpreti, Bernard Campan e Aléxandre Jollien, protagonisti (e registi e sceneggiatori), che nella realtà sono esattamente quello che si vede sullo schermo, quasi uguale alla vicenda raccontata. È essenziale sapere che Aléxandre Jollien è veramente uno scrittore e filosofo svizzero, autore di molti libri, ed è venuto al mondo realmente con un grave handicap fisico causato dallo strangolamento del cordone ombelicale al momento della nascita. Evento che racconta nel film alle amiche della festa in maniera così semplice e divertente che fa ridere tutti, lui compreso. Disarmante. E lui è tale e quale nella trama del film, sinceramente trasparente e per nulla abbattuto dalla sua sfortuna.


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Il film diventa per questo una commedia edificante che poggia sulla loro interpretazione e su una sceneggiatura ben scritta, contemporaneamente divertente e tragica. Un viaggio on the road su un'amicizia nata per caso che si trasforma in un inno alla vita e nello stesso tempo una trascinante avventura amicale che dona simpatia a piene mani. E non solo a chi incontra la coppia nella trama (un buddy movie irripetibile) ma anche a chi assiste al film.

Chissà perché il titolo originale (Quasi, che è una parola che ricorrerà, perché per lo sfortunato Igor è tutto quasi…) è stato tradotto in un titolo inglese che però giustifica e spiega la bellezza delle due menti che vengono in contatto.

Ce ne accorgiamo e soffriamo in punto di morte? Per nulla! “Quando ci siamo noi la morte non c’è, quando c’è la morte noi non ci siamo!”. Come dar torto ad Epicuro? Dal momento che non la incontreremo mai non ha senso averne paura. Non ci resta, quindi, che goderci la vita! ...E questo simpatico film.



 
 
 

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