Escobar - Il fascino del male (2017)
- michemar

- 21 feb 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 26 set

Escobar - Il fascino del male
(Loving Pablo) Spagna, Bulgaria 2017 thriller biografico 2h3’
Regia: Fernando León de Aranoa
Soggetto: Virginia Vallejo (romanzo)
Sceneggiatura: Fernando León de Aranoa
Fotografia: Alex Catalán
Montaggio: Nacho Ruiz Capillas
Musiche: Federico Jusid
Scenografia: Alain Bainée
Costumi: Loles García Galean, Wanda Morales
Javier Bardem: Pablo Escobar
Penélope Cruz: Virginia Vallejo
Julieth Restrepo: Maria Victoria Henao
Peter Sarsgaard: Shepard
Óscar Jaenada: Santoro
Fredy Yate: Pelado
Ricardo Niño: Careta
Pedro Calvo: Gatillero
Joavany Alvarez: Ignacio Velarde
David Valencia: Santos
Santiago Londoño: Hermosilla
Juan Sebastián Calero: Carlos Corral
Ariel Sierra: Salvador Martin
Julio Nava: Garza
Quique Mendoza: Abel Monje
TRAMA: La giornalista colombiana Virginia Vallejo vive una relazione romantica con Pablo Escobar, il famigerato signore della droga.
Voto 5,5

Il film narra la vita di Pablo Escobar, dall’ascesa criminale avvenuta all’inizio degli anni Ottanta fino alla morte nel 1993, passando per gli anni del narcoterrorismo, della lotta contro la possibile estradizione negli Stati Uniti e del rapporto con la giornalista Virginia Vallejo, che, dopo essere stata a lungo la sua amante, decise di collaborare con la giustizia favorendone la cattura.

Il regista madrileno Fernando León de Aranoa aveva già incontrato nella sua carriera l'attore premio Oscar Javier Bardem 18 anni prima nel fortunato I lunedì al sole, e qui si ritrovano per un film di tutt’altro genere che racconta l'ascesa e la caduta di Pablo Escobar, il più pericoloso e noto narcotrafficante colombiano, e la sua relazione d'amore con Virginia Vallejo, la giornalista più famosa della Colombia, sullo sfondo di un regno di terrore che ha devastato tutta la loro nazione. È basato sul libro autobiografico Loving Pablo, Hating Escobar scritto proprio dalla giornalista.

Divenuto il criminale più ricco della storia, Escobar gestiva un patrimonio di circa 30 miliardi di dollari nei primi anni Novanta grazie al traffico di cocaina, di cui era il leader indiscusso. Il suo carisma e la sua contagiosa popolarità lo hanno anche spinto a una breve carriera politica nella sua cittadina d'origine e con il suo cartello di narcotrafficanti ha fornito circa l'80% di tutta la droga contrabbandata con gli Stati Uniti. Il suo regno come signore della droga ha però immerso la Colombia in due decenni di tumulti: figlio di un contadino, Escobar è divenuto la settima persona più ricercata al mondo e i suoi metodi spietati hanno portato alla morte oltre 3 mila persone.

Questa nuova avventura artistica non è però all’altezza dell’opera precedente, meravigliando già all’inizio essendo un film recitato quasi esclusivamente da soli attori e attrici spagnoli che però recitano in inglese. L’impressione che se ne riceve è di un prodotto più che altro confezionato per il nome dei due protagonisti e per una facile fruizione: Javier Bardem e Penélope Cruz.

Come spiega lo stesso regista: “Il film inizia quando il protagonista è già un businessman affermato ma la gente non sapeva ancora come stava costruendo il suo impero. In quel momento, conosce Virginia e, grazie alla relazione con lei, diviene un potente personaggio pubblico. I colombiani hanno bisogno di lui e lui in cambio ottiene il loro sostegno. Escobar vuole governare la nazione e vuole cambiare le cose ma dietro a ciò si nasconde sempre un motivo egoistico, di cui la gente si rende conto troppo tardi.”

Se la trama è indubbiamente fedele alla storia e ne segue con precisione il percorso, dal lato artistico non entusiasma molto, risultando solo un prodotto di intrattenimento.




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