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Il favoloso mondo di Amélie (2001)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 22 apr 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 ago

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Il favoloso mondo di Amélie

(Le fabuleux destin d'Amélie Poulain) Francia, Germania 2001 commedia 2h2’


Regia: Jean-Pierre Jeunet

Sceneggiatura: Guillaume Laurant, Jean-Pierre Jeunet

Fotografia: Bruno Delbonnel

Montaggio: Hervé Schneid

Musiche: Yann Tiersen

Scenografia: Aline Bonetto

Costumi: Madeline Fontaine


Audrey Tautou: Amélie Poulain

Mathieu Kassovitz: Nino Quincampoix

Rufus: Raphaël Poulain

Lorella Cravotta: Amandine Poulain

Serge Merlin: Raymond Dufayel

Jamel Debbouze: Lucien

Clotilde Mollet: Gina

Claire Maurier: Suzanne

Isabelle Nanty: Georgette

Dominique Pinon: Joseph

Artus de Penguern: Hipolito

Yolande Moreau: Madeleine Wallace


TRAMA: Amélie, una ragazza di vent'anni che arriva da Montmatre, un giorno scopre di avere una missione da compiere: alleviare le pene degli altri. Anche dolori e frustrazioni minime: la solitudine della vicina di casa, lasciata dal compagno, o quella dell'anziano genitore che augura al nanetto del giardino lunghi viaggi in paesi esotici, quelli che lui ha sempre sognato. A un certo punto Amélie si innamora di uno come lei, un tizio caduto dalla Luna che colleziona frammenti di fototessere gettati via. Vivranno il principe azzurro e la sua fatina, felici e contenti?


Voto 7


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Il mondo che vede attorno a sé Amélie è fantastico ma è tale anche quello che ha in mente Jean-Pierre Jeunet che qualche anno prima aveva firmato un film lontano mille miglia da questo: Alien – La clonazione. È infatti proprio con questo film che il regista, che ha amato divagare tra i generi più disparati, si vede forse affermare maggiormente nella sua carriera, proprio con un’opera che sa di magia e di colore, quello della tavolozza usata per la bellissima fotografia di Bruno Delbonnel.


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Tutto è magico in questo mondo, ogni vicenda che accade nella trama ha il sapore della fantasia che dona felicità, come l’espressione soddisfatta della dolce protagonista. Amélie Poulain è una giovane donna che lavora come cameriera presso un piccolo caffè nel quartiere Montmartre di Parigi. Avendo perso la madre in giovane età e poi cresciuta dal suo freddo padre medico, Raphaël, è cresciuta come una ragazza innocente ma con una vivida immaginazione.


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Come un suo vicino, il pittore Raymond, noto come l'uomo di vetro per la sua fragile condizione ossea che lo ha tenuto nella sua casa negli ultimi vent'anni, Amélie vive nel suo mondo, osservando ma raramente interagendo con gli altri al di fuori del caffè dove lavora. Tutto questo cambia quando trova accidentalmente una piccola scatola nascosta nel muro, un contenitore pieno di ricordi d'infanzia sicuramente di qualcuno che vi ha abitato prima di lei. Decisa a restituirla al suo proprietario ormai sicuramente diventato di mezza età, lei si scopre felice quando, con uno dei suoi incredibili strattagemmi, riesce a far recapitare la scatola al suo antico proprietario. Intuisce che la gioia degli altri è la sua gioia! Da quel momento ha capito il compito della sua vita: la sua missione sarà aiutare gli altri a trovare la felicità.


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Tra quelli che prende di mira c'è Madeleine, una vedova di lunga data che rimpiange ancora suo marito e le lettere che gli scriveva. Ma ecco che, come per incantesimo, improvvisamente inizia a ricevere lettere perdute da tempo. Grazie a chi? grazie ad Amélie! Poi c'è Georgette, la tabaccaia ipocondriaca del bar che lei mette in contatto astutamente con Joseph, ex amante di Gina, un'altra cameriera al bar. La lista delle persone da aiutare è lunga e lei non si ferma mai, fin quando decide di avvicinarsi con cautela a Nino, un giovane che vede come una sorta di spirito affine e da cui si sente attratta.


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Ancora un film francese accattivante, edificante, anche nazionalpopolare se ci pensiamo, ma sicuramente coinvolgente. Non manca l’aspetto intelligente, divertente, leggero, e poi è soprattutto ben scritto. Una delle caratteristiche che comunque colpisce è di certo il colore della fotografia, che è come il colore dei sogni, come un mondo di marzapane, dove Montmartre diventa un luogo fantastico attorniato da quartieri a luci rosse.


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Il viso giusto è quello di Audrey Tautou, che nella carriera avrà fatto ben altro ma gli occhioni tondi di Amélie saranno per sempre quelli suoi. Il film è dolce, forse anche troppo e non tutti lo amano, ma chi se ne innamora non lo dimentica mai.


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Riconoscimenti

Premio Oscar 2002:

Candidato miglior film straniero (Francia)

Candidato migliore sceneggiatura originale

Candidato miglior fotografia

Candidato miglior scenografia

Candidato al miglior sonoro

Golden Globe 2002:

Candidato miglior film straniero (Francia)

Premio BAFTA 2002:

Migliore sceneggiatura originale

Miglior scenografia

Premio César 2002:

Miglior film

Miglior regia

Miglior scenografia

Miglior colonna

Candidato miglior attrice protagonista a Audrey Tautou

Candidato miglior attore non protagonista a Jamel Debbouze

Candidato miglior attore non protagonista a Rufus

Candidato miglior attrice non protagonista a Isabelle Nanty

Candidato miglior sceneggiatura originale

Candidato miglior fotografia

Candidato miglior montaggio

Candidato migliori costumi

Candidato miglior sonoro



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