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Il matrimonio del mio migliore amico (1997)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
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Il matrimonio del mio migliore amico

(My Best Friend’s Wedding) USA 1997 commedia 1h45’

 

Regia: P.J. Hogan

Sceneggiatura: Ron Bass

Fotografia: László Kovács

Montaggio: Garth Craven, Lisa Fruchtman

Musiche: James Newton Howard

Scenografia: Richard Sylbert

Costumi: Jeffrey Kurland

 

Julia Roberts: Julianne “Jules” Potter

Dermot Mulroney: Michael O’Neal

Cameron Diaz: Kimberly “Kimmy” Wallace

Rupert Everett: George Downes

Philip Bosco: Walter Wallace

M. Emmet Walsh: Joe O’Neal

Christopher Masterson: Scott O’Neal

Rachel Griffiths: Samantha Newhouse

Carrie Preston: Mandy Newhouse

Susan Sullivan: Isabelle Wallace

Paul Giamatti: Richard

 

TRAMA: Julianne e Michael sono amici d’infanzia, ma quando lui le telefona annunciandole il suo imminente matrimonio con la giovane e affascinante ereditiera Kimmy, scopre di essere terribilmente gelosa e cosa ben più grave terribilmente innamorata. Cosa le resta da fare? Magari di tentare di mandare a monte le nozze con la complicità dell’amico gay.

 

VOTO 6,5

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Il regista australiano P.J. Hogan sembra avere una predilezione per i film sui matrimoni. Il suo precedente lavoro, Le nozze di Muriel, era una commedia nera su una giovane donna appassionata delle canzoni degli ABBA e desiderosa di sposarsi. Sebbene abbia accettato un progetto in studio come seguito di quel suo successo internazionale, ha mantenuto un certo desiderio di sovvertire la formula tradizionale. Anche se questo film non è così peculiare o innovativo, sfida comunque alcune aspettative senza deludere il pubblico.


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Come in ogni commedia romantica, sono presenti due elementi essenziali: le coppie e le complicazioni. La prima coppia è composta dallo sposo futuro, Michael O’Neal (Dermot Mulroney), e dalla sua vivace fidanzata, Kimberly detta Kimmy (Cameron Diaz). La seconda coppia è formata dalla critica gastronomica Julianne Potter (Julia Roberts) e dal suo editore gay, George Downes (Rupert Everett). Sebbene non siano realmente insieme, fingono di esserlo per far ingelosire Michael.


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Infatti, negli ultimi nove anni, dopo un breve flirt al college, Julianne ha sempre nutrito sentimenti per Michael. Sono stati migliori amici, ma solo ora, quando sta per perderlo a causa di un’altra donna, si rende conto di voler essere lei la sposa. E per conquistare il suo amato, è disposta a fare quasi tutto, compreso giocare sporco. Così, quando Kimmy apre le braccia a Julianne offrendole la posizione di damigella d’onore, lei accetta, mentre segretamente complotta il modo migliore per rompere la coppia felice.


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Grazie a una sceneggiatura intelligente e a una regia abile, Il matrimonio del mio migliore amico riesce a mantenere vivo il mistero di chi finirà con chi. Le cose non sono così chiare come sembrano all’inizio e, con il passare del tempo, diventano più intricate. Il film ha un alto livello di energia e presenta diverse scene eccezionali, alcune delle quali progettate per suscitare risate nel pubblico, altre per stimolare l’emotività. Tra le scene più memorabili vi è probabilmente quella di un ristorante in cui un canto improvvisato coinvolge tutti i presenti. È una sequenza intelligente, irriverente e divertente.


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Il film inizia lentamente, impiegando circa mezz’ora per presentare adeguatamente i personaggi. Quello di Dermot Mulroney è inizialmente difficile da comprendere: infatti, sembra che non ci sia molto di interessante nel suo personaggio, il che solleva la domanda su come sia riuscito a far innamorare due donne affascinanti. L’attore interpreta il ruolo in modo discreto, il che risulta essere un vantaggio alla fine del film, ma non all’inizio. Cameron Diaz porta buon umore e allegria a un livello quasi insopportabilmente vivace. Julia Roberts, ritornando al genere che l’ha resa famosa, recita la parte con naturalezza e competenza, mostrando una maturità che conferisce maggiore profondità al personaggio. Tra gli altri interpreti spiccano Rupert Everett, Rachel Griffiths e M. Emmett Walsh in ruoli ben delineati.


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Sebbene la pellicola sia stata pensata per offrire un intrattenimento relativamente leggero, affronta anche questioni importanti e serie riguardanti l’amicizia, la gelosia e l’amore, sia reale che idealizzato. Vi è una scena particolarmente evocativa che suggerisce il fatidico “momento che passa”, inducendo parte del pubblico a riflettere su esperienze simili nelle proprie vite.


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In definitiva, siamo davanti ad un film che rappresenta due ore di sufficiente e piacevole intrattenimento non solo per la storia d’amore, ma perché dimostra che è possibile per una commedia romantica coinvolgere sia il cuore che la mente.


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Riconoscimenti

Oscar 1998

Candidatura migliore colonna sonora

Golden Globe 1998

Candidatura miglior film commedia o musicale

Candidatura miglior attore non protagonista a Rupert Everett

Candidatura migliore attrice in un film commedia o musicale a Julia Roberts



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

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