L’amore, in teoria (2025)
- michemar

- 19 set
- Tempo di lettura: 4 min

L’amore, in teoria
Italia 2025 commedia romantica 1h30’
Regia: Luca Lucini
Sceneggiatura: Teresa Fraioli, Amina Grenci, Gennaro Nunziante
Fotografia: Manfredo Archinto
Montaggio: Luca Angeleri
Musiche: Andrea Cotroneo
Scenografia: Amos Caparrotta
Costumi: Elena Cavallaro
Nicolas Maupas: Leone
Martina Gatti: Flor
Caterina De Angelis: Carola
Francesco Salvi: Meda
Francesco Colella: padre di Leone
Gianluca Di Gennaro: Rocco
Domenico Pinelli: Filippo
Sara Bertelà: Pamela
Riccardo Vicardi: Manuel
TRAMA: Leone è uno studente brillante che studia filosofia. Ragazzo educato e dolce non riesce però ad esprimere i suoi sentimenti. Da sempre è innamorato di Carola che sfortunatamente sta con un altro ragazzo. Tutto cambia quando Leone viene accusato ingiustamente di un reato che non ha commesso e viene costretto ai servizi sociali. Qua conosce Flor, un’attivista che gli farà capire come crescere e avere fiducia in se stesso.
VOTO 5

Dopo aver plasmato intere generazioni oltre due decenni fa con Tre metri sopra il cielo, Luca Lucini torna a raccontare l’amore giovanile con una nuova commedia romantica che nasce da un soggetto di Gennaro Nunziante e sceneggiato assieme a due giovani autrici, Amina Grenci e Teresa Fraioli, Protagonista è il valente Nicolas Maupas, noto più in TV che a cinema per via di alcune serie fortunate come Mare fuori e Il conte di Montecristo. Tralasciando il mito del primo, che piuttosto porrei 3 metri sotto terra, il regista, sempre rimanendo nel ramo romantico-sentimentale-relazionale tra giovani aspiranti felici (L’uomo perfetto, Solo un padre e simili), fino al punto che gli si potrebbe consigliare di aprire un’agenzia per potenziali fidanzati, rieccolo aggirarsi tra ragazze e ragazzi alla ricerca della felicità, almeno momentanea, senza pensare troppo al futuro.

Egli dirige una commedia romantica di stampo moderno e metropolitano che esplora in modo fresco e coinvolgente la scoperta del primo amore e le complessità delle relazioni giovanili. Protagonista è Leone (Nicolas Maupas), brillante studente di filosofia e fidanzato ideale per i genitori di Carola (Caterina De Angelis), l’esatto opposto di Manuel (Riccardo Vicardi), il ragazzo poco raccomandabile e probabile avanzo di galera, prossimo a tornarvi, che Carola continua a frequentare di nascosto. Lui accetta sempre suo malgrado e con mestizia di essere una copertura per lei, ma questa situazione lo porta ad essere accusato ingiustamente per un crimine commesso invece dal terzo incomodo. Sarà la svolta. Costretto ai servizi sociali, Leone vive una scoperta meravigliosa: l’incontro con Flor (Martina Gatti), un’attivista ambientale forte e dallo spirito libero, con cui scopre l’amore. E proprio quando sembra aver finalmente dimenticato Carola e aver trovato la sua strada, questa ripiomba nella sua vita, mettendolo di fronte a un bivio: l’amore autentico appena scoperto o il legame immaginato di sempre? Ad aiutare Leone in questa difficile scelta ci sarà Meda (Francesco Salvi), un senzatetto che, con la sua saggezza, gli insegnerà una filosofia di vita e di sentimenti ben lontana da quella letta sui libri.
Troppi cliché, troppi personaggi fotocopiati dai mille racconti del cinema giovanile: lo studente modello imbranato e gentile, la ragazza ricca che gli vuol bene ma che lui ama per davvero sin dai banchi della scuola, gli amici con cui confidarsi e cazzeggiare fino a tardi con una birra, la disponibilità a sacrificarsi per quella ragazza bella che ne approfitta, il papà vedovo che cerca di avvicinarsi al figlio ma viene regolarmente respinto, gli studi che inciampano nell’amore mai realizzato e in quello improvviso per la più irriverente conoscenza che gli capita. Tutto già visto? Esattamente.
5
Perfino rinomata la figura del clochard saggio, solo che qui si esagera e diventa - nella Milano da bere che abbraccia grattacieli e chioschi irregolari, famiglie agiatissime e senzatetto, studenti integerrimi e piccoli criminali da strapazzo, dominati dalle musiche di Tananai - un colto filosofo esistenziale che ha una risposta e un consiglio per qualsiasi argomento, come se abbia avuto esperienze tali da poter discettare su qualsiasi argomento. Un grillo parlante che però non parla ad un pinocchio che vuole divertirsi, piuttosto ad un bravo giovane che non sa mai che pesci pigliare, figuriamoci se sa scegliere tra la ragazza sempre sognata e la novella Thunberg appena conosciuta.
Leone, Leo per tutti, è quindi innamorato perso e silenzioso di Carola ma dopo lo scontro iniziale (anche questo lo sappiamo a memoria) con la vivacissima Flor capisce che è quella che cercava e non lo sapeva. Solo che sta ragazza, invece, lo ha trascinato a letto come fa con gli altri, ed alla fine grazie e buon divertimento. Non mancano neanche i pistolotti retorici, fino a giungere alla discussione della sospirata laurea che pare davvero la retorica portata in aula. Con la felicità del papà emozionato, la presenza dei bighelloni colleghi dell’università e le due donne, di cui una accetta la corte del più fanfarone del gruppo, e l’altra riappare con il sorriso contrito della pentita. Per la felicità di tutti. Come nelle belle fiabe, tutti vissero felici e contenti.

Ora, se uno spettatore cerca un passatempo romantico che assume l’aspetto di racconto di formazione tardiva (sì, son sempre maggiorenni, ma quando non si cresce lo diventa) e non si hanno pretese autoriali, il film può andar bene, altrimenti tralasciare. Non mancano però i lati positivi.

Il principale è il talento di Nicolas Maupas, che recita con evidente bravura, dosato, con i tempi giusti. Poi seguono le due ragazze, Caterina De Angelis e Martina Gatti, specialmente quest’ultima. Anche il resto della compagnia è simpatico e caratterizzato da figurine note e se la cavano decentemente. La vera sorpresa, in ogni caso, e almeno per me, è Francesco Salvi, che starà anche recitando in diversi film, ma tutti invisibili e secondari, ma che qui riappare come un redivivo ed ha un bel ruolo che interpreta bene e simpaticamente.


La regia di Luca Lucini - che indovina il montaggio con gli inserti in bianco e nero con le risposte delle giovani comparse su cosa sia oggi l’amore, che pericoli può rappresentare, perché fa paura, ecc. e che quindi dà le risposte più importanti di come viene considerato dai millennial - è ordinaria ed esperta, dato che cammina su un territorio che pratica da sempre e, come è capitato sin dai primi film (vedi Scamarcio), potrebbe aver lanciato anche stavolta futuri attrici e attori nel panorama più importante.












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