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La bestia nel cuore (2005)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 10 ago
  • Tempo di lettura: 4 min
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La bestia nel cuore

Italia, UK, Francia, Spagna 2005 dramma 2h

 

Regia: Cristina Comencini

Soggetto: Cristina Comencini (romanzo)

Sceneggiatura: Giulia Calenda, Cristina Comencini, Francesca Marciano

Fotografia: Fabio Cianchetti

Montaggio: Cecilia Zanuso

Musiche: Franco Piersanti

Scenografia: Paola Comencini

Costumi: Antonella Berardi

 

Giovanna Mezzogiorno: Sabina

Alessio Boni: Franco

Stefania Rocca: Emilia

Angela Finocchiaro: Maria

Giuseppe Battiston: regista Andrea Negri

Luigi Lo Cascio: Daniele

Valerio Binasco: padre

Simona Lisi: madre

Francesca Inaudi: Anita

Lucy Akhurst: Anne

Alessandra Mastronardi: commessa

 

TRAMA: Sabina ha tutto per essere felice: è bella, ha un lavoro che le piace e un compagno che ama. Ma da qualche tempo è tormentata da strani incubi. Quando rimane incinta, Sabina ripensa alla sua infanzia trascorsa in una famiglia borghese e riporta alla memoria un angosciante segreto.

 

VOTO 6,5


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Il film, diretto da Cristina Comencini e tratto dal suo romanzo omonimo, è un dramma psicologico che esplora il trauma, la memoria repressa e le dinamiche familiari. La protagonista Sabina (Giovanna Mezzogiorno) è una doppiatrice di successo, la cui vita apparentemente normale viene sconvolta da incubi ricorrenti e ricordi disturbanti legati alla sua infanzia.



Il suo rapporto con il fidanzato Franco (Alessio Boni) è superficiale e privo di intimità. È un attore che per mancanza di lavoro si è visto costretto a lavorare in una serie televisiva diretta dal talentuoso, ma disilluso, regista Andrea Negri (Giuseppe Battiston). A causa dello spostamento della tomba dei genitori, Sabina si rende conto di ricordare solo per gradi la propria infanzia, vissuta in una severa famiglia della classe media. Di lì a poco inizia ad avere degli incubi spaventosi e ne riferisce il disagio a Emilia (Stefania Rocca), la sua più cara amica, purtroppo cieca a causa di una malattia degenerativa. Mentre passeggia per le vie del centro assieme alla collega Maria (Angela Finocchiaro), ne scopre il grande dolore: la donna è stata abbandonata dal marito che è andato a convivere con l’amante ventenne. Sabina nel frattempo scopre di essere incinta, ma non lo rivela a Franco, decidendo invece di passare le vacanze natalizie da Daniele (Luigi Lo Cascio), suo fratello maggiore. Si sente isolata e incapace di confidarsi, e questo la porta a cercare conforto altrove, come appunto dal fratello che insegna letteratura all’Università della Virginia a Charlottesville, negli Stati Uniti, dove vive con la moglie Anne (Lucy Akhurst) e i due figli. Determinata a portare chiarezza e serenità nella sua vita, Sabina è convinta che raggiungendo il fratello e parlando con lui, riuscirà a capire che cosa è accaduto nel loro passato.



Giovanna Mezzogiorno offre una performance intensa e misurata, incarnando con delicatezza il conflitto interiore di Sabina. Alessio Boni interpreta Franco con una certa ambiguità emotiva, rendendo il personaggio credibile ma distante. Luigi Lo Cascio è il fratello Daniele, figura chiave nella riscoperta del passato, che mostra una freddezza emotiva inquietante ma giustificata da un vissuto complesso. In altre parole, ogni personaggio porta con sé una “bestia nel cuore”, una metafora che si riflette nei lati oscuri di ciascuno: il padre, la madre, il fidanzato, e persino Sabina stessa. L’interpretazione di Angela Finocchiaro è sicuramente la migliore di tutte.



Cristina Comencini adotta un approccio sobrio e rispettoso al tema del trauma, evitando sensazionalismi. La narrazione si sviluppa lentamente, con una costruzione graduale del mistero e delle emozioni. Tuttavia, il film non riesce a distinguersi per originalità o impatto visivo, risultando più adatto alla visione televisiva che a una sala cinematografica. È un buon film ma avrebbe potuto essere un film migliore e più coinvolgente di quello che vediamo, ma il tema non è certo facile ed è complesso, ma soprattutto è come se la regista sia rimasta impantanata nella drammaticità e nel dolore di quei ricordi che affiorano e che è difficile metabolizzare, avendo lasciato cicatrici crude e dolenti. Una regia cauta che non ha voluto, evidentemente, affondare i colpi.



Il film, nonostante queste perplessità, ha giustamente ricevuto apprezzamenti e diversi premi, perché in ogni caso affronta con sensibilità il tema del trauma familiare e della memoria repressa. Pur non brillando per innovazione o intensità drammatica, riesce a trasmettere un messaggio universale: tutti abbiamo lati oscuri e solo affrontandoli possiamo guarire.



Riconoscimenti

Premio Oscar 2006

Candidatura miglior film straniero

David di Donatello 2006

Migliore attrice non protagonista a Angela Finocchiaro

Candidatura migliore attrice protagonista a Giovanna Mezzogiorno

Candidatura migliore attrice non protagonista a Stefania Rocca

Candidatura miglior montaggio

Candidatura miglior sonoro

Candidatura migliori effetti speciali visivi

Nastri d’Argento 2006

Migliore attrice non protagonista a Angela Finocchiaro

Miglior produttore

Migliore fotografia

Candidatura regista del miglior film

Candidatura migliore attrice protagonista a Giovanna Mezzogiorno

Candidatura migliore attore non protagonista a Giuseppe Battiston

Candidatura migliore scenografia

Candidatura miglior montaggio

Festival di Venezia 2005

Miglior interpretazione femminile a Giovanna Mezzogiorno

Award of the City of Rome

UNICEF Award

Wella Prize a Angela Finocchiaro

Young Cinema Award

Ciak d’Oro 2006

Miglior attrice non protagonista a Angela Finocchiaro

Candidatura miglior montaggio

Candidatura miglior sonoro



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