La stangata (1973)
- michemar

- 23 apr 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 17 set

La stangata
(The Sting) USA 1973 thriller 2h9’
Regia: George Roy Hill
Sceneggiatura: David S. Ward
Fotografia: Robert Surtees
Montaggio: William Reynolds
Musiche: Marvin Hamlisch
Scenografia: Henry Bumstead
Costumi: Edith Head
Paul Newman: Henry Gondorff
Robert Redford: Johnny Hooker
Robert Shaw: Doyle Lonnegan
Charles Durning: ten. William Snyder
Ray Walston: J.J. Singleton
Eileen Brennan: Billie
Harold Gould: Kid Twist
John Heffernan: Eddy Niles
Dana Elcar: ag. Polk
Larry D. Mann: Mr. Clemens
Sally Kirkland: Crystal
Jack Kehoe: Joe Erie
Robert Earl Jones: Luther Coleman
Dimitra Arliss: Loretta
Charles Dierkop: Floyd
Jack Collins: Duke Boudreau
Avon Long: Benny Garfield
TRAMA: Illinois, settembre del 1936. Johnny Hooker e il suo amico Luther Coleman sono due truffatori di strada. Dopo aver inconsapevolmente raggirato un corriere al servizio del potente gangster Doyle Lonnegan, Luther viene ucciso per ritorsione e Hooker è costretto a fuggire e a nascondersi per evitare la medesima sorte. Desiderando vendicare Luther, il giovane chiede aiuto ad un vecchio amico del defunto, Henry Gondorff, uno dei migliori truffatori degli Stati Uniti. Insieme organizzano una stangata ai danni di Lonnegan, creando una finta agenzia di scommesse diretta da Gondorff (sotto lo pseudonimo di mr. Shaw), in cui viene fatto credere al boss di poter vincere facilmente delle ingenti somme di denaro grazie a informazioni riservate fornitegli da Hooker, con l'obiettivo di fargli poi perdere l'ultima, altissima e decisiva scommessa.
Voto 8,5

Nel 1969 George Roy Hill dirige un film che parla di due rapinatori del West di fine ‘800, due gaglioffi dall’aria scanzonata e goliardica, in ogni caso fuorilegge legati da amicizia sincera e dal gusto per il divertimento durante le loro prodezze: erano Butch Cassidy e Sundance Kid, rispettivamente interpretati da Paul Newman e Robert Redford. Il film era Butch Cassidy, un tardo e romantico western entrato di diritto nella lista dei migliori 100 film statunitensi. Quattro anni dopo il trio di regista e interpreti si riunisce per una operazione che può anche sembrare molto simile: truffatori e grande colpo.

Stavolta i due protagonisti non si conoscono e vengono in contatto solo quando uno, Johnny Hooker, è in fuga e alla ricerca di riparo dopo aver truffato un potente boss della zona di Chicago. Per giunta il suo miglior amico e collega di avventura è stato ucciso per vendetta e ora anche lui è in pericolo. Uno dei migliori amici del defunto è proprio Henry Gondorff, nella cui casa l’altro si rifugia ed insieme architettano un elaborato piano per punire il capo gangster sul piano finanziario. Ma che sia una mega punizione in modo da vendicare l’uccisione del loro amico comune.

Se in Italia per il film è stato scelto un nome come la stangata, che in effetti tale si rivela alla fine del colpo ben congegnato, è molto significativo anche quello originale, che vuol dire pungiglione, puntura, che poi è proprio quello che realizzano i due a danno del boss Doyle Lonnegan: lo punzecchiano ripetutamente durante tutta la fase preparatoria del colpaccio, lo stimolano come può fare un piccolo disturbatore verso il potente di turno, come un bambino che vuol far arrabbiare un adulto muscoloso: una specie di quel jab che serviva a Mohammed Alì a disturbare e far stancare l’avversario sul ring per colpirlo per abbatterlo definitivamente.

La prima parte del film è molto divertente in quanto mostra quanto siano sfrontati i due irresistibili impostori e come riescano ad organizzare un piano complesso e rischioso ma perfettamente funzionante, anche con l’aiuto di una eccellente squadra di aiutanti, criminali di piccolissimo cabotaggio, sempre pronti quando venivano a sapere che c’era possibilità di lavorare. Un piano elaborato e pieno di accorgimenti che pare un film nel film, impiegando per forza di cose un discreto capitale per allestire il set necessario per la gigantesca beffa che però alla fine porterà ad una conclusione ricchissima di dollari. Una vendetta a suon di bigliettoni verdi. Siamo quindi nel caso non di una storia di killer e vendetta sanguinosa, ma di rivincita morale e materiale, che farà arricchire chi si arrabatta da sempre per le strade secondarie della città.


Dosando sapientemente una sceneggiatura superlativa fatta di dialoghi divertenti, di meccanismi ad incastro, di un gioco a orologeria che è l’emblema e insieme l’apoteosi dell’inganno cinematografico, inteso quale finzione, incanto, messa in scena. A cui aggiungere la ricostruzione d’epoca, abiti, strade, fondali dipinti: un trucco che lusinga, seduce e un finale da standing ovation, dove le sorprese sono molteplici e quando si pensa che il colpaccio stia fallendo la situazione si evolve fino al trionfo. Un capolavoro di rapina fatta in casa, senza doversi recare altrove ma aspettando che il consistente malloppo giunga consegnato dalle stesse mani del truffato. Apoteosi del cinema di finzione in cui è proprio questa che la fa da padrona.


Paul Newman e Robert Redford, perfettamente raccordati da George Roy Hill, sono stati sempre belli e spesso simpatici ma in questa occasione si sono superati in brillantezza e i loro sguardi affascinanti stregano tutti, pubblico e avversari sulla scena. Naso sfiorato come gesto d’intesa e mano destra di Redford sempre aperta: se il primo è un espediente segnaletico, la seconda era forzata, dato che stava recuperando da una frattura ad un pollice per un incidente di sci accaduto mesi prima. Trionfo assoluto con 7 Oscar e un fenomenale Charles Durning nel ruolo del tenente che vuole acciuffare i due delinquenti che diventano invece eroi nelle sale di tutto il mondo.
Riconoscimenti
1974 - Premio Oscar
Miglior film
Migliore regia
Miglior sceneggiatura originale
Miglior scenografia
Migliori costumi
Miglior montaggio
Miglior colonna sonora adattata con canzone originale
Candidatura miglior attore protagonista a Robert Redford
Candidatura migliore fotografia
Candidatura miglior sonoro
1974 - Golden Globe
Candidatura migliore sceneggiatura






Commenti