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Ladyhawke (1985)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 11 giu
  • Tempo di lettura: 2 min
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Ladyhawke

USA/Italia/UK 1985 fantasy 2h1’

 

Regia: Richard Donner

Sceneggiatura: Edward Khmara, Michael Thomas, Tom Mankiewicz

Fotografia: Vittorio Storaro

Montaggio: Stuart Baird

Musiche: Andrew Powell

Scenografia: Wolf Kroeger

Costumi: Nanà Cecchi

 

Matthew Broderick: Philippe Gaston

Rutger Hauer: Etienne Navarre

Michelle Pfeiffer: Isabeau D’Anjou

Leo McKern: Imperius

John Wood: vescovo

Ken Hutchison: Marquet

Alfred Molina: Cezar

Giancarlo Prete: Fornac

Loris Loddi: Jehan

Venantino Venantini: segretario del vescovo

Alessandro Serra: signor Pitou

Nicolina Papetti: signora Pitou

 

TRAMA: Il ladro Gaston scappa di prigione e viene salvato da Navarre quando i soldati stanno per ucciderlo. Questi, viaggiando con il suo falco, progetta di uccidere il vescovo con l’aiuto di giovane ladro.

 

VOTO 6

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In un borgo fortificato del Medio Evo francese, L’Aquila, ha la sua corte un vescovo-signore. Ma è un uomo dall’animo malvagio e corrotto. Invaghitosi di Isabella d’Angiò (Michelle Pfeiffer), la fidanzata del capo delle guardie - Etienne Navarre (Rutger Hauer) - colpisce la giovane e bella coppia con la sua maledizione. Così Etienne è condannato ad andarsene ramingo ed ogni notte a trasformarsi in lupo, mentre la donna lo segue: ma sarà tale solo di notte anche lei, mentre di giorno non è che un falco, aggrappato al pugno dell’amato.



Durante una delle sue malinconiche peregrinazioni, il cavaliere incontra Philippe (Matthew Broderick), detto “il topo”, un ladruncolo evaso dalle segrete del castello vescovile e lo salva dagli armigeri, che cercano lui e Etienne stesso con il suo prezioso falcone. Il ragazzo gli si affeziona, viaggia con lui ed un giorno accompagna Isabella dal monaco Imperius, perché il falcone è stato ferito da una freccia e solo il monaco, ubriacone, mezzo mago ma saggio e che vive isolato tra i ruderi di un antico maniero, può salvarla dalla morte.



Il film diretto da Richard Donner crea certamente un’atmosfera evocativa e per l’abile fusione tra il genere fantasy e un’estetica romantica in stile classico. La fotografia di Vittorio Storaro esalta le spettacolari ambientazioni medievali, contribuendo a creare un mondo visivamente affascinante. Le sequenze d’azione, seppur meno coreografate rispetto agli standard moderni, risultano efficaci nel sostenere il ritmo narrativo e nel caratterizzare i personaggi.



I celebri attori sanno offrire buone interpretazioni: Rutger Hauer sorprende nel ruolo dell’eroico cavaliere, portando un’intensità inaspettata, mentre Michelle Pfeiffer incanta con una presenza magnetica. Matthew Broderick, con la sua interpretazione leggera e vivace, dona un tocco di ironia al film, bilanciando il tono drammatico della vicenda. Tuttavia, il villain interpretato da John Wood risulta meno incisivo, con una presenza ridotta che ne limita l’impatto narrativo: troppo rigido.



Un aspetto controverso è la colonna sonora di Andrew Powell, che, pur avendo i suoi estimatori, appare spesso dissonante rispetto all’ambientazione medievale, penalizzando l’immersione nella storia. Nonostante questo elemento discutibile, il film mantiene un fascino indiscusso e merita di essere riscoperto per il suo carattere unico e la capacità di trasportare lo spettatore in un’epoca lontana con eleganza e magia visiva.


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Riconoscimenti

Oscar 1986

Candidatura miglior suono

Candidatura migliori effetti speciali



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

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cinefilo da bambino

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