Paradise Beach - Dentro l’incubo (2016)
- michemar

- 1 set
- Tempo di lettura: 2 min

Paradise Beach - Dentro l’incubo
(The Shallows) USA 2016 thriller 1h26’
Regia: Jaume Collet-Serra
Sceneggiatura: Anthony Jaswinski
Fotografia: Flavio Martínez Labiano
Montaggio: Joel Negron
Musiche: Marco Beltrami
Scenografia: Hugh Bateup
Costumi: Kym Barrett
Blake Lively: Nancy Adams
Óscar Jaenada: Carlos
Brett Cullen: padre di Nancy
Sedona Legge: Chloe Adams
TRAMA: Una giovane donna si ritrova ad affrontare uno degli incubi peggiori di sempre: dispersa in alto mare, con solo una boa come sostegno, deve difendersi da un terribile squalo bianco che staziona davanti alle acque che la separano dalla riva.
VOTO 6

Inserito tra i vari film d’azione in terra americana in cui ha spesso lavorato con il suo attore consueto, Liam Neeson, lo spagnolo Jaume Collet-Serra prova cambiando registro per cimentarsi con un thriller che si ammanta di terrore, scegliendo come protagonista la bella Blake Lively.
Lei è Nancy, una giovane donna che si trova su una spiaggia messicana appartata per fare surf in memoria di sua madre. A circa 200 metri dalla costa, diventa il bersaglio di un grande squalo bianco dopo essere entrata inconsapevolmente nel suo territorio di caccia. Sopravvive all’incontro iniziale e riesce a raggiungere un piccolo isolotto dove usa le sue abilità di studentessa di medicina per chiudere la ferita subita nei primi contatti con il grosso pesce. Purtroppo, si rende conto che è in una corsa contro il tempo: quando l’alta marea arriverà dopo 12 ore, la sua isoletta sarà sott’acqua e lo squalo potrà attaccarla senza ostacoli.
Il film è paragonabile ad altre opere simili come 127 ore (di Danny Boyle), All Is Lost - Tutto è perduto (di J.C. Chandor) oppure Open Water (di Chris Kentis), cioè di lotta per la sopravvivenza in solitario e può essere visto come un’allegoria sulle persone che superano barriere immaginarie o reali molto ardue e perdurano nelle loro imprese resistendo duramente.
La tensione è alta e continua, come si può immaginare, e mantenuta tale grazie alla regia dell’esperto regista e alla buona performance dell’attrice, che riesce a mantenere l’attenzione della cinepresa per la maggior parte della durata del film. Tuttavia, il finale del film delude un po’ per una soluzione non molto credibile, forse addirittura inattendibile, smorzando quanto di sufficiente fatto fino a quel momento.
Nel complesso, però, il film, che ha pochissimi personaggi, soprattutto due (la donna ed il pescione), lo si può giudicare godibile quanto basta.





















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