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Prey (2022)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 10 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Prey

USA 2022 azione/fantascienza 1h40’

 

Regia: Dan Trachtenberg

Soggetto: Jim e John Thomas (personaggi)

Sceneggiatura: Patrick Aison

Fotografia: Jeff Cutter

Montaggio: Claudia Castello, Angela M. Catanzaro

Musiche: Sarah Schachner

Scenografia: Kara Lindstrom, Amelia Brooke

Costumi: Stephanie Portnoy Porter

 

Amber Midthunder: Naru

Dakota Beavers: Taabe

Dane DiLiegro: Feral Predator / Mupitsi

Michelle Thrush: Aruka

Stormee Kipp: Wasape

Bennett Taylor: Raphael Adolini

Julian Black Antelope: Kehetu

Corvin Mack: Paaka

Harlan Kytwayhat: Itsee

Tymon Carter: Huupi

Skye Pelletier: Tabu

Samuel Marty: Puhi

 

TRAMA: La storia delle origini del Predator nel mondo della Nazione Comanche, 300 anni fa. Naru, un’abile guerriera, combatte per proteggere la sua tribù da uno dei primi predatori altamente evoluti ad atterrare sulla Terra.

 

VOTO 6,5


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1719, Grandi Pianure del Nordamerica. Naru (Dakota Beavers), una ragazza Comanche addestrata come guaritrice, sogna di diventare una grande cacciatrice e guerriera come suo fratello maggiore Taabe (Dakota Beavers). Mentre insegue i cervi con il suo cane Sarii, assiste a un’anomalia nel cielo che paragona all’Uccello del Tuono (in realtà una navicella spaziale dei Predators). Lei lo prende come un segno per mettersi alla prova. Il fratello accetta di unirla alla squadra di ricerca di un leone che ha attaccato uno dei cacciatori della tribù, ma solo perché può fornire cure mediche.


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Grazie anche alle capacità di Naru di seguire le tracce, trovano il cacciatore ferito. Da quel momento inizia la vera guerra personale della giovane, che è indubbiamente un’abile guerriera, ma dovrà vedersela con uno dei primi Predators atterrati sulla terra che minaccia l’incolumità della sua gente.


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È il quinto capitolo del franchise Predator e ne fa parte in qualità di prequel della saga, che era iniziata con il film del 1987 diretto da John McTiernan con protagonista Arnold Schwarzenegger. Questo, però, si pone in modo del tutto diverso rispetto ai precedenti film, sia in termini di narrazione che per i temi affrontati.


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Il protagonista è quindi una donna che riprende il personaggio centrale dell’alieno, ma lo inserisce in un contesto che riesce a dare risalto ad una dinamica tanto ancestrale quanto ricca di spunti attuali: quella tra preda e predatore. La vera novità è quella dell’ambiente e delle notevolissime capacità femminili, mixate nel classico horror di fantascienza in un contesto storico del tutto nuovo. La ragazza Comanche, guerriera feroce e abile, cresciuta all’ombra dei forti cacciatori della sua tribù che setacciano le Grandi Pianure dell’America settentrionale, aspira a sua volta a diventare una cacciatrice, ma, in quanto donna, può solo limitarsi inseguire piccole prede.


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Fin quando un giorno è la prima ad accorgersi che una minaccia ben più pericolosa degli animali selvatici che abitano la foresta sta devastando il loro ambiente e rischia di colpire il loro villaggio. In un’alternanza di ruoli tra preda e predatore, comincia a dare la caccia all’alieno assassino altamente evoluto.



Nulla di eccezionale ma la novità del personaggio femminile, per giunta abile anche fisicamente molto agile, sconvolge parecchio la tradizione e il film diventa avvincente il giusto. Buon ritmo e non poche scene spettacolari, ma la vera sorpresa è la giovane attrice Amber Midthunder: che grinta! Sono diversi i premi e le candidature nei vari concorsi specializzati nel genere.



 
 
 

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