Quattro matrimoni e un funerale (1994)
- michemar
- 8 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Quattro matrimoni e un funerale
(Four Weddings and a Funeral) UK 1994 commedia 1h57’
Regia: Mike Newell
Sceneggiatura: Richard Curtis
Fotografia: Michael Coulter
Montaggio: Jon Gregory
Musiche: Richard Rodney Bennett
Scenografia: Maggie Gray
Costumi: Lindy Hemming
Hugh Grant: Charles
Andie MacDowell: Carrie
James Fleet: Tom
Simon Callow: Gareth
John Hannah: Matthew
Kristin Scott Thomas: Fiona
David Bower: David
Charlotte Coleman: Rossella
Rowan Atkinson: Padre Gerald
Anna Chancellor: Henrietta
Sophie Thompson: Lydia
David Haig: Bernard
Corin Redgrave: Hamish
Timothy Walker: Angus
Sara Crowe: Laura
Robin McCaffrey: Serena
Jeremy Kemp: Sir John Delaney
TRAMA: Il trentaduenne Charles, inglese al cento per cento, è convinto che sposarsi non faccia per lui e, ogni volta che assiste al matrimonio di qualche amico, questa convinzione si fa ancora più solida. Quando, però, incontra l’americana Carrie, che lo colpisce nel profondo, sarebbe quasi pronto a capitolare. C’è, tuttavia, un considerevole ostacolo ai suoi propositi: Carrie è superfidanzata.
VOTO 7

Il giovane Charles è un tipo curioso, simpatico e di spirito vivo, molte donne lo adorano, ma lui non si decide a sposarsi. Nell’ambito dei suoi tanti amici si susseguono gaie cerimonie nuziali e Charles spesso fa da testimone. Ad uno dei matrimoni, Charles conosce Carrie, un’americana bella, elegante e disinvolta. I due si piacciono: hanno un rapido incontro d’amore, lui rimane sconvolto, poi riprende la sua vita da scapolo. I matrimoni si susseguono e anche Carrie decide di sposarsi, con grande delusione di Charles, con un ricco quarantenne, Hamish. Al matrimonio purtroppo improvvisamente muore l’anziano ed eccentrico Gareth, amico di Charles, un omosessuale di cui tesse l’elogio funebre il compagno Matthew. Ormai come suggestionato, Charles decide di sposarsi e la sua prescelta è una ragazza da tempo innamorata di lui.

Non è solo un titolo che suona come una filastrocca elegante, è un piccolo miracolo narrativo che ha riscritto le regole della commedia sentimentale con accento britannico e ironia travolgente. Mike Newell dirige con mano leggera, ma occhio acuto, un balletto sociale in cui l’amore non si presenta mai puntuale, ma sempre sorprendente.

Hugh Grant, nel ruolo che lo ha trasformato nell’inglese più adorabile del cinema internazionale, porta in scena l’incertezza come virtù e il disorientamento come cifra comica irresistibile. Ogni suo sguardo imbarazzato è una dichiarazione d’affetto non detta, ogni sua battuta impacciata è una carezza sull’anima.

Ma ciò che rende il film davvero speciale è la scrittura di Richard Curtis: intelligente senza essere pretenziosa, romantica ma con un’educata dose di cinismo, mai sdolcinata. Il film accarezza il cuore con grazia, mentre dipinge l’amicizia come quella rete invisibile che regge tutto, persino le cadute sentimentali più spettacolari.

La bellezza di questo film sta nel modo in cui celebra l’imperfezione: degli amori sbagliati, delle tempistiche sfortunate, delle parole dette troppo tardi. Eppure, in mezzo al caos emozionale, c’è una eleganza narrativa che rende tutto magicamente credibile.


Nel panorama delle commedie romantiche, è quel raro esemplare che riesce a essere sofisticato senza essere snob, divertente senza essere farsesco, romantico senza mai scivolare nel melenso. È il film che ha insegnato al mondo che l’amore può inciampare, balbettare, arrivare tardi e che proprio per questo è autentico.

Il film non racconta una storia d’amore perfetta. Racconta la bellezza del caos, delle occasioni mancate, delle parole sbagliate dette al momento giusto. E lo fa con un umorismo tipicamente britannico, sottile e pungente, che riesce a far ridere anche quando parla di perdita, di solitudine, di funerali.

A distanza di decenni, è ancora quella voce che sussurra: non serve la perfezione, basta un cuore disposto a rischiare.
Hugh Grant seduce, ma Andie MacDowell fa innamorare!
Riconoscimenti
Oscar 1995
Candidatura miglior film
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Golden Globe 1995
Miglior attore in un film commedia o musicale a Hugh Grant
Candidatura miglior film commedia o musicale
Candidatura miglior attrice in un film commedia o musicale a Andie MacDowell
Candidatura migliore sceneggiatura
BAFTA 1995
Miglior film
Migliore regista
Miglior attore protagonista a Hugh Grant
Migliore attrice non protagonista a Kristin Scott Thomas
Candidatura miglior attore non protagonista a Simon Callow
Candidatura miglior attore non protagonista a John Hannah
Candidatura miglior attrice non protagonista a Charlotte Coleman
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliori costumi
Candidatura miglior montaggio
César 1995
Miglior film straniero
David di Donatello 1995
Candidatura miglior attore straniero a Hugh Grant
Candidatura miglior attrice straniera a Andie MacDowell
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