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Sing Street (2016)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 5 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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Sing Street

Irlanda/UK 2016 commedia 1h46’

 

Regia: John Carney

Sceneggiatura: John Carney

Fotografia: Yaron Orbach

Montaggio: Andrew Marcus, Julian Ulrichs

Musiche: Gary Clark

Scenografia: Alan MacDonald

Costumi: Tiziana Corvisieri

 

Ferdia Walsh-Peelo: Conor “Cosmo” Lalor

Lucy Boynton: Raphina

Jack Reynor: Brendan

Aidan Gillen: Robert

Maria Doyle Kennedy: Penny

Kelly Thornton: Ann

Ben Carolan: Darren

Mark McKenna: Eamon

 

TRAMA: Un ragazzo che cresce nella Dublino degli anni '80 fugge dalla vita della sua famiglia che gli è divenuta estranea, mettendo su un gruppo musicale per fare colpo sulla ragazza che gli piace.

 

VOTO 6,5


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Nel 1985 il quattordicenne Conor (Ferdia Walsh-Peelo) vive con i suoi genitori a Dublino e cerca di evadere dai problemi familiari ed economici grazie alla musica. Si deve inoltre adattare al cambiamento della propria scuola, entrando in un grande plesso governato dai cattolici. Nel nuovo liceo il protagonista affronta il bullismo e i professori lo iniziano fin da subito a odiare per via della differente visione tra lui e loro. Dopo aver conosciuto Raphina, decide di far fruttare il suo talento formando un gruppo musicale con l'unico scopo di conquistare la ragazza, ma poi tramutatasi in una vera e propria passione, l’arte gli permetterà di poter evadere dal crudele mondo di tutti i giorni.


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Se guardiamo un film dell’irlandese John Carney, sempre votato ad opere che hanno come via maestra la musica giovanile, sappiamo già in anticipo che probabilmente ci intratterrà e rallegrerà con una bella storia che ha a che fare con le note. I suoi sono sempre bei personaggi, che amano le canzoni, di tutti i generi (come dimenticare Once?). Come in questo caso, un classico romanzo di formazione, una vera coming of age, dove Conor è un adolescente in difficoltà nell’affrontare ciò che la vita gli sta offrendo, o, anzi, sottraendo nella Dublino degli anni ‘80.


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I litigi dei genitori, il trasferimento, la nuova scuola in cui subisce atti di bullismo, la necessità di affermarsi senza subire e la sua innata passione per la musica (rieccola) lo portano a cercare la strada che lo farà crescere.


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La chiave di volta è una ragazza, un’”adulta” di qualche anno più grande ma soprattutto come maturità (le donne!), per cui lui perde la testa. E cosa meglio di un suo gruppo musicale per conquistarla? Ecco allora che la storia trova la sua soluzione, un bellissimo progetto: un video in cui la bella e ribelle Raphina (Lucy Boynton), che rifiuta la scuola e sogna di diventare modella a Londra, sia la protagonista mentre lui e i suoi nuovi amici suonano un brano.


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Una piccola opera tipicamente nel quadro di John Carney che fa tanta tenerezza e che costringe lo spettatore, con la sua atmosfera “felice-triste”, come usa dire la ragazza, a partecipare anima e cuore alla vicenda e a lasciarsi trasportare dalla bella musica che si vede e che si ascolta.


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Forse è così che sono nate tante band che poi hanno trovato la strada del successo o del rimpianto (da grandi). Carney, non c’è nulla da fare, ci fa ballare, cantare e appassionare con questa storia che ha molto di autobiografico. E questi ragazzi fanno tanta simpatia.

 

Premi: 16 vittorie e 45 candidature totali.

 


 
 
 

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michemar

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