The Eichmann Show - Il processo del secolo (2015)
- michemar

- 29 mag 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 18 feb 2024

The Eichmann Show - Il processo del secolo
(The Eichmann Show) UK/Lituania 2015 dramma 1h30’
Regia: Paul Andrew Williams
Sceneggiatura: Simon Block
Fotografia: Carlos Catalán
Montaggio: James Taylor
Musiche: Laura Rossi
Scenografia: Grenville Horner
Costumi: Daiva Petrulyte
Martin Freeman: Milton Fruchtman
Anthony LaPaglia: Leo Hurwitz
Rebecca Front: Mrs. Landau
Andy Nyman: David Landor
Nicholas Woodeson: Yaakov Jonilowicz
TRAMA: Nel 1961 il gerarca nazista Adolf Eichmann viene rapito in Argentina da agenti del Mossad e condotto in Israele per essere processato. Il produttore televisivo Milton Fruchtman è convinto che il processo con le testimonianze delle atrocità commesse dai tedeschi debba essere mandato in onda per mostrare al mondo i mali della Shoah e per combattere qualsiasi tentativo di rinascita del movimento nazista. Nonostante le minacce di morte, Fruchtman unisce le proprie forze con il regista Leo Hurwitz e, vincendo la riluttanza delle reti tv e del premier israeliano David Ben-Gurion, riesce a portare le telecamere in aula.
Voto 6,5

La pellicola, trasmessa dall'emittente britannica BBC il 20 gennaio 2015, narra la produzione e il "dietro le quinte" della trasmissione televisiva del processo al criminale nazista Adolf Eichmann da parte delle autorità di Israele, dopo la sua cattura in Argentina nel 1960. Artefice della complicata operazione il produttore televisivo Milton Fruchtman, che ingaggiò il regista di documentari Leo Hurwitz, all'epoca inserito nella "lista nera" durante il periodo del maccartismo. Il film inserisce veri spezzoni del processo (compreso l'interrogatorio del procuratore generale Gideon Hausner), unitamente a riprese originali.

La solidità del racconto, i materiali di repertorio e l’intensità interpretativa dei protagonisti tengono in piedi il film, senza aggiungere molto al racconto dello sterminio nazista. Tutta l’operazione lo rende interessante anche perché mostra molto bene e in maniera appassionante come la Storia può essere raccontata mediante uno show televisivo se fatto con professionalità.


Forse (ma questo è solo la mia antipatia per i film per la TV) ha un forte sapore di fiction, peggiorata dal doppiaggio da studio tipicamente italiano, mancando del tutto la essenziale “ambienza” dei luoghi in cui effettivamente viene girato. I due attori principali, Martin Freeman e Anthony LaPaglia, sono molto bravi ma è la fortissima emozione che si prova guardando i filmati di repertorio che diventa protagonista assoluta: molti degli spezzoni che si vedono hanno un impatto devastante, scioccanti e terribilmente reali, frammenti che solitamente non vengono mostrati nei tantissimi documentari sui lager nazisti.

Scene raccapriccianti mai viste prima che lasciano un segno indelebile e che confermano ancora una volta l’atrocità dello sterminio insensato, soprattutto quando contemporaneamente si nota il viso impassibile dell’imputato che rifiuta ogni addebito.






Commenti