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Un giorno come tanti (2013)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 14 mag 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 11 ago

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Un giorno come tanti

(Labor Day) USA 2013 dramma 1h51’


Regia: Jason Reitman

Soggetto: Joyce Maynard (romanzo)

Sceneggiatura: Jason Reitman

Fotografia: Eric Steelberg

Montaggio: Dana E. Glauberman

Musiche: Rolfe Kent

Scenografia: Steve Saklad

Costumi: Danny Glicker


Kate Winslet: Adele Wheeler

Josh Brolin: Frank Chambers

Gattlin Griffith: Henry Wheeler

Dylan Minnette: Henry Wheeler adolescente

Tobey Maguire: Henry Wheeler adulto

Clark Gregg: Gerald

J.K. Simmons: Jervis

Brooke Smith: Evelyn

James Van Der Beek: agente Treadwell

Tom Lipinski: Frank Chambers da giovane

Maika Monroe: Mandy

Brighid Fleming: Eleanor

Alexie Gilmore: Marjorie


TRAMA: La madre single depressa Adele e suo figlio Henry offrono un passaggio a un uomo ferito, mentre la polizia è in cerca di un detenuto in fuga.


Voto 6,5


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Premessa: il Labor Day del titolo originale è una festa federale degli USA che grosso modo corrisponde a quella che noi conosciamo come Festa del Lavoro, che in America si festeggia ogni primo lunedì del mese di settembre. Proprio in coincidenza di questa ricorrenza si svolge la trama del film ambientata nella provincia americana nel 1987. Le scene iniziali creano un'atmosfera inquietante, esaltata dalla colonna sonora (che trovo un po’ discordante con l’atmosfera che si avverte) e per un po' sembra che ci troviamo nel territorio del thriller psicologico mentre ci si interroga sulle motivazioni del misterioso straniero interpretato da Josh Brolin. Purtroppo, diventa presto evidente che il suo Frank è esattamente quello che sembra essere: un detenuto evaso ma con un cuore d'oro. Non nasconde alcun segreto e questo rappresenta una sorta di colpo di scena, perché ci si attenderebbe qualcosa di misterioso che in effetti non avviene. Una volta capito che non c'è nulla di inquietante nell’uomo ci si può anche tranquillizzare e avviarsi verso il genere drammatico e sentimentale, specialmente dopo aver intuito in quale stato d’animo vive la protagonista femminile, Adele (Kate Winslet). In realtà, sono entrambi anime sole e perse che trovano conforto l'una nelle braccia dell'altro.


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Adele è una casalinga che vive sola con suo figlio di 13 anni, Henry (Gattlin Griffith), ed è afflitta da depressione e agorafobia. In uno di quei rari giorni in cui esce di casa per la spesa, lei e Henry incontrano Frank, che sta sanguinando e ha un evidente bisogno di aiuto. Lei tentenna e inizialmente rifiuta, ma cambia idea quando Frank fa una velata minaccia al figlio. In quel momento non ci sono alternative e i tre si avviano verso la casa, dove madre e figlio apprendono che l’estraneo è un prigioniero evaso e oggetto di un'enorme caccia all'uomo. Mentre si nasconde dalla polizia, lui e la donna cominciano a confidarsi e a legare, mentre Henry ha modo di riflettere su cosa significhi questa novità per il suo futuro.


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Pian piano si inizia a scoprire il vero carattere di Frank: è davvero, in fondo, un brav’uomo, per giunta un provetto cuoco (la scena della cottura della torta di pesche ha troppi riferimenti a all'argilla di Ghost) ed è anche un mago nel riparare i piccoli elettrodomestici. Cambia l'olio della macchina, fa smettere di cigolare la portiera, insegna le basi del baseball, fa ballare la signora di casa e in generale si rende utile. Si riprende anche abbastanza rapidamente dalle ferite riportate nella sua fuga, avvenuta mentre era ricoverato in ospedale per un intervento e quindi fuggito dalla finestra. Insomma, agli occhi della donna pare proprio un uomo perfetto, soprattutto dopo la delusione del marito, ormai sparito: gentile, premuroso e mai incline alla violenza. Inutile attendere quindi che egli compia un gesto improprio e diventi cattivo per salvarsi. No, lui non è il tipo.



Inevitabile, in questo tipo di storie, che, avendo ognuno dei due adulti bisogno di conforto, scoppi l’attrazione affettiva e fisica, ma il film non vuole essere semplicemente un argomento sentimentale ma diventa anche una storia di formazione per il giovanottino e anche un thriller dato che a polizia è alle calcagna e si sta avvicinando sempre più. Il cerchio va stringendosi, anche perché in tutto il paese sanno che c’è un ricercato in giro e loro non si possono scoprire troppo. Storia di formazione in quanto la trama del film viene narrata da Henry adulto (Tobey Maguire) che rivive il passato e di come la sua esistenza, con quella della madre, sia stata cambiata dall’incontro inatteso con quell’uomo, evento che cambierà per sempre la loro vita.


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Dato il buon cast, da Jason Reitman ci si poteva attendere di più: non è che abbia realizzato sempre lavori importantissimi, ma almeno buoni film, specialmente con i tre precedenti (Juno, Tra le nuvole e Young Adult), ed invece questo si concretizza con piattezza, senza alcun acuto o brivido. Ha fatto meglio in seguito, con il buon Tully e l’interessante The Front Runner - Il vizio del potere, ma mai più come gli esordi. Eppure le presenze principalmente di Josh Brolin e soprattutto della costantemente brava Kate Winslet non sono bastate. Non credo che l’attore sia proprio adatto ai lati sentimentali del cinema, mentre lei è eccellente sempre, in ogni tipo di ruolo. Dal lato tecnico troppo facile ricostruire le atmosfere anni ’80, quindi nessun acuto.

Film che si lascia vedere ma nulla di speciale.


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Riconoscimenti

Golden Globe 2014

Candidatura per la miglior attrice in un film drammatico a Kate Winslet



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Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

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