Amore e guerra (1975)
- michemar
- 6 dic 2024
- Tempo di lettura: 4 min

Amore e guerra
(Love and Death) USA 1975 commedia 1h25’
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Fotografia: Ghislain Cloquet
Montaggio: Ralph Rosenblum, Ron Kalish, George Hively
Scenografia: Willy Holt
Costumi: Gladys de Segonzac
Woody Allen: Boris Grushenko
Diane Keaton: Sonja
Harold Gould: Anton Ivanovich Lebedokov
Olga Georges-Picot: contessa Aleksandrovna
Zvee Scooler: Dmitry Petrovich Grushenko
Despo Diamantidou: signora Grushenko
Sol Frieder: Voskovec
Jessica Harper: Natasha
Lloyd Battista: don Francisco
TRAMA: Nella Russia del XIX secolo, Boris, accusato di essere un vigliacco perché non voleva combattere nell’esercito dello zar, si trasforma suo malgrado in eroe quando viene coinvolto dalla moglie Sonja in un attentato contro Napoleone.
Voto 8

È una commedia ambientata durante le guerre napoleoniche, ma più esattamente è una satira, nientepopodimeno, della letteratura russa, con Woody Allen che interpreta il ruolo principale accanto a Diane Keaton. Woody, noto per il suo stile unico, aveva iniziato la carriera come scrittore di battute e cabarettista, prima di passare alla regia cinematografica e questo film rappresenta uno degli ultimi del suo periodo iniziale, caratterizzato da un umorismo più diretto e visivo. È ambientato all’inizio dell’Ottocento, quando il suo personaggio, Boris Grushenko, un pacifista alquanto pigro, viene costretto ad arruolarsi nell’esercito russo durante l’invasione di Napoleone. Nonostante la sua riluttanza, egli diventa un eroe di guerra ma la sua vita cambia totalmente e prende una svolta inaspettata quando sua moglie Sonja, interpretata da Diane Keaton, pianifica di assassinare Napoleone.

È necessario sottolineare come Allen colga l’occasione per omaggiare i suoi eroi letterari e cinematografici, facendo riferimenti a Dostoevskij, Tolstoj, ma anche ai fratelli Marx, Charlie Chaplin e Bob Hope, almeno per il motivo per cui il film combina temi importanti e impegnativi come la guerra e la morte con una farsa leggera, rendendolo accessibile e divertente. Tuttavia, non tutte le gag funzionano allo stesso modo causando qualche momento, ma solo pochissimi, di pause meno divertenti.

Ciononostante, il film offre un divertimento di qualità eccellente, soprattutto per chi apprezza i riferimenti culturali e la comicità sofisticata di Allen, dotato di quell’inimitabile umorismo tipico della cultura ebraica e, sebbene abbia realizzato opere più mature e narrative in seguito, questa rappresenta un esempio significativo del suo stile comico iniziale con cui aveva cominciato tanti anni prima.

Qui si conclude la prima parte della sua enorme filmografia, quella cioè dei film più comici e meno filosofici, però ne rappresenta un tratto di unione, perché qui si scherza e si gioca con la guerra, la morte e l’amore con tantissimi esilaranti battute e dialoghi a raffica molto divertenti, ma, appunto, sfiorando argomenti seri, che invece diventeranno i temi centrali delle sue migliori opere, scritte di diritto e con merito nella migliore selezione della storia del cinema. Si parla del suo periodo ottimale, con film come Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), seguiti dal altri meno seri ma sempre profondi alla sua maniera, e da altri straordinari: Hannah e le sue sorelle (1986), Settembre (1987), Un’altra donna (1988), Alice (1990), solo per citarne qualcuno. Periodo che dimostra come abbia saputo scrivere dell’universo femminile come pochi al mondo.

Tornando a questo film, diventa quasi impossibile fare riferimento alle battute più belle, tante sono. Anzi, è una pellicola in cui non ci si può distrarre neanche un minuto, rischiando di perdere le sue frasi fulminanti, sempre recitate con nonchalance, come se non fossero memorabili. Ed invece lo sono, con continue parodie e riferimenti alla cultura russa ed europea in generale. La scelta del commento musicale ne è la prova perché molte scene sono accompagnate da brani del compositore russo Sergei Prokofiev.

Come mi sono messo in questa situazione non lo capirò mai! Assolutamente incredibile: essere giustiziato per un crimine che non ho mai commesso. Ma in fondo non siamo tutti su una stessa barca? Non è così per tutta l’umanità? Tutti, alla fine, vengono giustiziati per un crimine che non hanno mai commesso. La differenza è che nessuno sa precisamente quando se ne va, ma io me ne vado domattina alle sei. Me ne dovevo andare alle cinque, ma ho un avvocato in gamba. Ho ottenuto clemenza!

Conversavo molto con Padre Nikolai, sempre vestito di nero, con una barba nera. Per anni pensai che fosse una vedova sarda.
Il sesso è stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere.

Giovane Boris: Chi sei tu?
La Morte: La Morte.
Giovane Boris: Che succede dopo morti? C’è l’Inferno? C’è Dio? Si resuscita? Be’, allora, una domanda fondamentale: ci sono le donne?
La Morte: Sei un giovane interessante. Ci rivedremo.
Giovane Boris: Oh, non si disturbi!

Il segreto credo che sia non pensare che la morte è la fine, ma pensarla piuttosto come un modo molto efficace di ridurre le vostre spese. Quanto all’amore che si può dire? Non è la quantità dei vostri atti sessuali che conta: è la qualità. D’altronde, se la quantità è meno di una volta ogni sette-otto mesi, io una guardata me la farei dare.
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