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Blood (2012)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 13 ott 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 7 nov 2023


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Blood

UK 2012 thriller drammatico 1h32’

Regia: Nick Murphy

Soggetto: Bill Callagher (miniserie Conviction)

Sceneggiatura: Bill Callagher

Fotografia: George Richmond

Montaggio: Victoria Boydell

Musiche: Daniel Pemberton

Scenografia: Cristina Casali

Costumi: Michele Clapton

Paul Bettany: Joe Fairburn

Stephen Graham: Chrissie Fairburn

Mark Strong: Robert Seymour

Brian Cox: Lenny Fairburn

Ben Crompton: Jason Buleigh

Naomi Battrick: Miriam Fairburn

Natasha Little: Lily Fairburn

Zoë Tapper: Jemma Venn

TRAMA: Joe Fairburn e il fratello Chrissie sono due detective della polizia di una cittadina costiera dell'Inghilterra. Stanno investigando sull'omicidio di una dodicenne che ha scosso la comunità. I sospetti cadono ben presto su Jason Buleigh contro il quale però non ci sono prove così stringenti da impedirne il rilascio dal carcere. Allora Chrissie e Joe si ritengono legittimati da quanto il padre (che è stato a lungo capo del Dipartimento della Polizia locale) raccontava loro sui metodi sbrigativi utilizzati dalle forze dell'ordine. Decidono così di farsi giustizia da soli salvo poi trovarsi ad indagare su se stessi.

Voto 8

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Il film d’esordio di Nick Murphy, che è stato tenuto nel cassetto a lungo ed è uscito dopo il più noto (ma girato in seguito) 1921 - Il mistero di Rookford, prende spunto dalla miniserie televisiva statunitense Conviction dandole un’impronta differente sia per ambientazione sia per la carica psicologica dei due protagonisti. Il regista sposta quindi gli avvenimenti in una piccola isola gallese, Hilbre, spazzata dal vento e sovrastata da un cielo livido in cui il sole perde spesso la battaglia con le nuvole. In questa isola la vita monotona viene scossa dal ritrovamento del cadavere di una ragazza dodicenne e i sospetti di due fratelli detective, Joe e Chrissie Fairburn, figli di un ispettore di polizia in pensione e malato, si concentrano su un maniaco redento. Le maniere molto sbrigative che hanno imparato dal padre li spingono ad una soluzione prima impensabile per il loro normale comportamento ma indubbiamente sorprende anche loro stessi, tanto si son fatti prendere la mano.

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Il peso insopportabile della loro azione diventa il tormento della loro anima e della loro mente e per rimanere al gioco delle apparenze si ritrovano così ad indagare sul loro stesso caso, rincorrendo di continuo le nuove situazioni creatisi, mascherando pericolosamente il comportamento, fino a far sospettare un collega. Più questi, Robert Seymou, si interessa al caso più si avvicina alla verità. È questo l’aspetto cui rivolge principalmente l’attenzione il regista, relegando quindi in secondo piano l’indagine criminale e dando maggior risalto ai tormentati segreti dei due uomini.

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L’intima battaglia psicologica viene esaltata dalla interpretazione performante di due attori davvero in gran forma: l’attraente Paul Bettany, il gelido e riflessivo Joe, e il più che mai sorprendente Stephen Graham, Chrissie, il più tormentato dei due, mai visto così bravo e a proprio agio nel ruolo affidatogli, lui che ha spesso l’ingrato compito in altri film dell’antipatico di rincalzo. Un’occasione d’oro per Graham, che non la spreca assolutamente.

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Il taglio dato al film dal regista Nick Murphy è senz’altro l’altra particolarità vincente della pellicola, che nonostante non sia caratterizzata dall’azione tipica dei film polizieschi risulta avvincente e convincente. Blood, sangue. Sangue versato e sangue di famiglia.

Passi anni a fare le scelte giuste, poi un giorno fai quella sbagliata e ti resta un segno che non va più via, come una macchia di sangue…

Piccolo capolavoro nascosto che va scoperto e valorizzato, ad alcuni potrà forse ricordare le atmosfere dei film di David Fincher o (scusate l’irriverenza) del clintiano Mystic River.


 
 
 

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