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Onora il padre e la madre (2007)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 29 ago 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 18 mag 2023


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Onora il padre e la madre

(Before the Devil Knows You're Dead) USA 2007 noir 1h57'


Regia: Sidney Lumet

Sceneggiatura: Kelly Masterson

Fotografia: Ron Fortunato

Montaggio: Tom Swartwout

Musiche: Carter Burwell

Scenografia: Christopher Nowak

Costumi: Tina Nigro


Ethan Hawke: Hank Hanson

Philip Seymour Hoffman: Andrew Hanson

Marisa Tomei: Gina Hanson

Albert Finney: Charles Hanson

Aleksa Palladino: Chris Lasorda

Michael Shannon: Dex

Amy Ryan: Martha Hanson

Sarah Livingston: Danielle Hanson

Brian F. O'Byrne: Bobby Lasorda

Rosemary Harris: Nanette Hanson


TRAMA: I fratelli Andrew e Hank si trovano entrambi, per motivi diversi, ad avere urgente bisogno di denaro. Per tirarsene fuori, decidono di organizzare una rapina: ma la sorpresa - che complica un quadro già intricato - è che Andy, il maggiore, ha pensato che il colpo debba svolgersi nella gioielleria dei genitori. Purtroppo, però, la situazione sfugge di mano ai due e si trasforma in tragedia.


Voto 9

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La cattiveria umana ha tante facce, le trovi in giro ma non le vedi. Si nascondono subdolamente sotto forme diverse e non puoi aspettarti di trovartele anche vicino, vicinissimo. Il grande Sidney Lumet, che qui diventa immenso, ce ne dà una dimostrazione dipingendo il viso anziano di Albert Finney, il patriarca della famiglia, di smarrimento e stupore terrorizzato. Quello che sta intuendo è drammatico e stenta a crederlo, fino al punto di reagire senza remore verso i colpevoli della disgrazia che gli hanno procurato.

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"May you get to Heaven a half hour before the Devil knows you're dead": Che tu possa arrivare in paradiso mezz'ora prima che il diavolo si accorga che sei morto.

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Da questo antico detto irlandese deriva il titolo di questo magnifico film in cui un cast eccellente "onora" l'ultima opera di Lumet, che ha speso la sua vita in pellicole per parlarci di questo terribile aspetto dell’uomo, dei motivi che possono spingerlo commettere azioni animalesche, e lo fa senza mai esprimere una condanna o un parere. Lui ci mette davanti agli occhi una storia e noi, osservando, capiamo e decidiamo: la vita, che è bella, è anche questo. Il film ne è l'ennesima prova, anche perché è proprio la cattiveria quella che trasuda dalla storia raccontata.

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I figli amati di Charles e Nanette Hanson non sono qui i bambini che hanno allevato, sono cambiati e i loro fallimenti, finanziari e familiari, li hanno spinti alla disperazione e alla perdizione e quando commettono il peggior errore, per giunta irrimediabile, il baratro si spalanca nella famiglia di Charles. E come succede sempre, per rimediare dove non è possibile si provano altre vie e invece la situazione peggiora, se è ancora possibile.

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Un film duro e sporco, recitato da tutti magnificamente. Personalmente, io ne vengo rapito ogni volta che lo vedo. Un vero capolavoro! E ancora una volta ci si accorge che purtroppo in fase di doppiaggio questa opera magnifica perde metà della potenza recitativa, ad iniziare dallo straordinario ruolo di P. S. Hoffman (che attore, diomio!), alle sempre incerte e sofferte (in)decisioni del personaggio che calza a pennello sulle spalle di Ethan Hawke, alla sempiterna bravura di un grandissimo e inconsolabile Albert Finney, e per finire alla smagliante bellezza di una sorprendente Marisa Tomei.

Mentre la musica infallibile di Carter Burwell diventa una cornice indispensabile.

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La storia di Sidney Lumet è un firmamento pieno di stelle: perle di cinema che hanno illuminato la sua e nostra vita. Questo è stato il suo addio, un lascito enorme, un film meraviglioso, ma è necessario non dimenticare che, dopo tanta TV, il suo esordio fu una lezione cinema quando a solo 33 anni firmò la regia di un film che ebbe tante imitazioni in tutto il mondo. Il suo La parola ai giurati, che già nasceva come adattamento di un soggetto televisivo del 1954, fu perfino rifatto egregiamente da Nikita Mikhalkov. Tra l’esordio e quest’ultimo film una serie di grandi pellicole memorabili: solo per citarne qualcuno Pelle di serpente, Uno sguardo dal ponte, Serpico, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Quinto potere, Il verdetto.

Questo film, che evidentemente prende il nome dal Quarto Comandamento delle Tavole di Mosè, è e rimarrà un’eredità pesante per la storia del Cinema.



 
 
 

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