Dracula di Bram Stoker (1992)
- michemar

- 31 ott
- Tempo di lettura: 4 min

Dracula di Bram Stoker
(Bram Stoker’s Dracula) USA, UK 1992 horror romantico 2h8’
Regia
Franci:s Ford Coppola
Soggetto: Bram Stoker
Sceneggiatura: James V. Hart
Fotografia: Michael Ballhaus
Montaggio: Nicholas C. Smith, Glen Scantlebury, Anne Goursaud
Musiche: Wojciech Kilar
Scenografia: Tom E. Sanders
Costumi: Eiko Ishioka
Gary Oldman: Conte Dracula / Principe Vlad di Sachait / Principe Vlad Tepes
Winona Ryder: Mina Murray-Harker / Elisabetta
Anthony Hopkins: prof. Abraham Van Helsing / sacerdote Cesare
Keanu Reeves: Jonathan Harker
Richard E. Grant: dott. Jack Seward
Cary Elwes: Lord Arthur Holmwood
Bill Campbell: Quincey P. Morris
Sadie Frost: Lucy Westenra
Tom Waits: R.M. Renfield
Monica Bellucci: sposa di Dracula
Michaela Bercu: sposa di Dracula
Florina Kendrick: sposa di Dracula
Jay Robinson: sig. Hawkins
I.M. Hobson: Hobbs
TRAMA: Il Conte Dracula arriva in Inghilterra per sedurre Mina Murray, la fidanzata dell’avvocato Jonathan Harker e infliggere il caos in terra straniera.
VOTO 8

Nel 1462, le armate del principe transilvano Vlad sconfiggono i musulmani. Elisabetta viene spinta al suicidio da un falso messaggio che le annuncia la morte dello sposo. In seguito a questo drammatico avvenimento, Vlad si vota per sempre al Male, diventando così l’immortale Dracula. Quattro secoli dopo riceve nel suo castello il giovane agente immobiliare londinese Jonathan Harker, fidanzato con la diafana Mina le cui sembianze sono identiche a quelle di Elisabetta. Il vampiro decide così di trasferirsi nella Londra vittoriana dopo aver messo temporaneamente fuori gioco Jonathan. Giunto a destinazione, il principe vampirizza Lucy, una disinvolta amica di Mina anch’essa prossima alle nozze, ma prima di poter fare altrettanto con Mina si trova a fronteggiare l’olandese professor Van Helsing, che gli dà accanita battaglia. Frattanto Jonathan riesce a fuggire dalla Transilvania. La resa dei conti è vicina e, dopo un’infernale galoppata sulla via del ritorno, Vlad, Mina, Jonathan, Van Helsing e altri personaggi si ritrovano nel castello di Dracula mentre sta per sorgere il sole


Opera visivamente sontuosa e intensamente romantica che reinventa il mito del vampiro con passione, eleganza e un tocco di follia gotica, quando, nel 1992, Francis Ford Coppola ha preso il classico romanzo di Bram Stoker e lo ha trasformato in un film che è al tempo stesso fedele alla fonte e audacemente personale. La sua versione di Dracula non è solo un mostro assetato di sangue, ma un uomo dannato dall’amore, che attraversa i secoli per ritrovare la reincarnazione della sua amata perduta. La storia si apre con una sequenza epica: Vlad l’Impalatore, guerriero cristiano, scopre che la sua amata si è tolta la vita credendolo morto. Tradito da Dio, Vlad rinnega la fede e abbraccia l’oscurità, diventando il leggendario Conte Dracula. Questo prologo, girato con uno stile teatrale e pittorico, stabilisce subito il tono barocco e tragico del film.


Quando il giovane avvocato Jonathan Harker (Keanu Reeves) arriva in Transilvania per affari, viene accolto da un Dracula (Gary Oldman) inquietante e magnetico. Il Conte scopre che la fidanzata di Harker, Mina (Winona Ryder), è la reincarnazione della sua amata Elisabetta, e da lì inizia una caccia che mescola desiderio, redenzione e terrore.


Gary Oldman è straordinario nel ruolo del vampiro: riesce a essere al tempo stesso repellente e affascinante, antico e moderno, crudele e vulnerabile. La sua interpretazione è il cuore pulsante del film, capace di evocare empatia anche nei momenti più oscuri. Raramente egli ha potuto trovare un ruolo così spaventoso ma nello stesso tempo triste ed innamorato fino ad attirare le attenzioni quasi affettuose dello spettatore.


Ma il film deve tutto alle intenzioni e alla visione della regia di Coppola, che è audace ma anche teatrale, mi verrebbe da dire teatralmente melodrammatica nel migliore dei sensi, con scenografie elaborate, effetti visivi realizzati in camera e una fotografia che alterna luci calde e ombre profonde. Ogni inquadratura è pensata come un quadro, ogni scena è carica di simbolismo. Il film è un trionfo di stile, dove il romanticismo decadente si fonde con l’horror gotico. Splendidi costumi, musiche, scenografia: un cast tecnico davvero eccellente.


La colonna sonora di Wojciech Kilar, infatti, ha grandi meriti: amplifica l’atmosfera drammatica, mentre il montaggio e l’uso di tecniche cinematografiche d’epoca (come le sovrimpressioni e le miniature) rendono omaggio al cinema delle origini. Nonostante alcune interpretazioni discutibili (Keanu Reeves è criticabile per il suo accento e la rigidità - vedere con attenzione l’originale), il film riesce a imporsi come una delle versioni più memorabili del mito di Dracula. Non è solo una storia di paura, ma una tragedia d’amore che attraversa il tempo. Un film che seduce, inquieta e, più che nel mitico e irraggiungibile Nosferatu - Il principe della notte di Werner Herzog, commuove, e quindi diventa un’opera che celebra il potere del cinema nel trasformare un pauroso racconto gotico in un’esperienza sensoriale ed emotiva profonda.


Riconoscimenti
Oscar 1993
Migliori costumi
Miglior trucco
Miglior montaggio sonoro
Candidatura migliore scenografia
BAFTA 1994
Candidatura migliore scenografia
Candidatura migliori costumi
Candidatura miglior trucco
Candidatura migliori effetti speciali





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