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Everest (2015)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 16 giu 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 14 ago

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Everest

UK, USA, Islanda 2015 avventura 2h1’


Regia: Baltasar Kormákur

Soggetto: Jon Krakauer, Beck Weathers, Anatolij Bukreev, Gary Weston Dewalt (saggi)

Sceneggiatura: Simon Beaufoy, William Nicholson

Fotografia: Salvatore Totino

Montaggio: Mick Audsley

Musiche: Dario Marianelli

Scenografia: Gary Freeman

Costumi: Guy Speranza


Jason Clarke: Rob Hall

Jake Gyllenhaal: Scott Fischer

Josh Brolin: Beck Weathers

John Hawkes: Doug Hansen

Robin Wright: Peach Weathers

Michael Kelly: Jon Krakauer

Keira Knightley: Jan Hall

Sam Worthington: Guy Cotter

Emily Watson: Helen Wilton

Elizabeth Debicki: dr. Caroline Mackenzie

Martin Henderson: Andy Harris

Tom Goodman-Hill: Neal Beidleman

Naoko Mori: Yasuko Namba

Vanessa Kirby: Sandy Hill Pittmann


TRAMA: 1996. Diverse compagnie con le loro spedizioni sfidano i limiti della natura per tentare di far scalare le cime dell'Everest agli scalatori di tutto il mondo. Mettendo alla prova il proprio coraggio e la propria resistenza, gli scalatori si troveranno ad affrontare ostacoli naturali quasi impossibili da superare e a iniziare una dura lotta per la sopravvivenza.


Voto 6


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L’Everest fu conquistato nel 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay che divennero i primi uomini a stare in cima alla vetta, poi migliaia di persone hanno scalato con successo la montagna, almeno più coraggiosi ed esperti (dote necessaria). Le ragioni per un’impresa di questo genere e di tanta pericolosità, come si può immaginare, sono varie, almeno quanto è alto il numero gli stessi alpinisti che decidono di intraprendere una tale avventura, ma spesso hanno a che fare con la dimostrazione di qualcosa (a se stessi o agli altri) o di realizzare un sogno. A volte entrambe le due cose. L'11 maggio 1996, però, il sogno diventò un incubo per otto alpinisti.


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Diretto con potente verosimiglianza dal regista islandese Baltasar Kormákur (spesso dedito al cinema dell’impresa eroica), questo film fornisce una cronologia condensata e parzialmente romanzata di come la montagna sia diventata carnefice e tomba per cinque di quelle otto persone. È più un film catastrofico che avventuroso, anche se fa molto affidamento sull'aspetto uomo-contro-natura. Sfortunatamente, come spesso accade con le produzioni incentrate sulla lotta per sopravvivere contro le avversità naturali impossibili, gli elementi umani sono spesso sminuiti, tanto che, in questo caso, lo sviluppo del personaggio viene un po’ trascurato a favore delle visioni maestose e delle inquadrature affascinanti.


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Lo sfondo scenografico, quindi, la fa da padrone, mentre però resta anche un ottimo sguardo sui rapporti tra le persone implicate nella drammatica vicenda: nella base, infatti, c’erano molti parenti e congiunti dei coraggiosi alpinisti.


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Il cast è certamente illustre, pieno di beniamini del pubblico, un elenco nutrito che di sicuro ha fatto destare maggiore interesse al botteghino.


Baltasar Kormákur, regista esperto di film avventurosi, ne trae un film di intrattenimento.



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