top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

Fair Game - Caccia alla spia (2010)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 17 ago
  • Tempo di lettura: 3 min
ree

Fair Game - Caccia alla spia

(Fair Game) USA, Emirati Arabi Uniti 2010 thriller 1h48’

 

Regia: Doug Liman

Soggetto: Valerie Plame (Fair Game: My Life as a Spy, My Betrayal by the White House), Joseph Wilson (The Politics of Truth: Inside the Lies that Led to War and Betrayed My Wife’s CIA Identity: A Diplomat’s Memoir)

Sceneggiatura: Jez e John-Henry Butterworth

Fotografia: Doug Liman

Montaggio: Christopher Tellefsen

Musiche: John Powell

Scenografia: Jess Gonchor

Costumi: Cindy Evans

 

Naomi Watts: Valerie Plame

Sean Penn: Joseph C. Wilson

Sam Shepard: Sam Plame

David Andrews: Lewis Libby

Noah Emmerich: Bill

Michael Kelly: Jack

Bruce McGill: Jim Pavitt

Brooke Smith: Diana

Tim Griffin: Paul

Ty Burrell: Fred

David Denman: Dave

Khaled Nabawy: Hamed

Liraz Charhi: dr.ssa Zahraa

Satya Bhabha: Jason Neal

Quinn Broggy: Trevor Wilson

 

TRAMA: Valerie Plame viene smascherata nel suo ruolo di agente Cia dalla stessa Casa Bianca allo scopo di screditare il marito, dopo che questi ha rivelato le manipolazioni dell’amministrazione Bush sulle informazioni relative alla presunta presenza di armi di distruzione di massa in Iraq al fine di giustificarne l’invasione.

 

VOTO 7


ree

Dramma politico ispirato alla vera storia di Valerie Plame Wilson, un’agente segreta della CIA, e di suo marito Joseph Wilson, un ex ambasciatore. Il film illustra senza remore i complessi eventi che hanno seguito la denuncia di Joseph sulle informazioni false utilizzate per giustificare la guerra in Iraq e le gravi conseguenze personali e politiche che hanno colpito la coppia.



La trama inizia con Joseph inviato in Niger per indagare su una presunta vendita di uranio all’Iraq, un’accusa che si rivela infondata. Nonostante ciò, la notizia viene inclusa nel discorso sullo Stato dell’Unione del presidente Bush nel 2003, spingendo Joseph a pubblicare un editoriale sul New York Times per denunciare la falsità di queste affermazioni. Questo gesto porta a una controversia nazionale e a una presunta ritorsione da parte dell’amministrazione Bush: l’identità segreta di Valerie viene rivelata per ripicca, distruggendo la sua carriera e mettendo la loro famiglia sotto pressione.



Come nei migliori film che viaggiano tra la politica sporca e lo spionaggio al servizio del governo di turno, si riaffacciano le dinamiche politiche e la tensione emotiva delle vite private, come quelle della coppia protagonista.



Doug Liman offre una rappresentazione molto interessante del conflitto tra verità e disinformazione, e del coraggio necessario per affrontare un sistema potente e manipolativo. Naomi Watts, con quel viso tanto predisposto per il dramma, nel ruolo di Valerie trasmette un ritratto convincente di una donna divisa tra il suo dovere verso il paese e l’inevitabile esposizione pubblica. Sean Penn, che quando ci si mette d’impegno non è secondo a nessuno, interpreta Joseph, donando autenticità alla sua indignazione morale e alla sua determinazione.



Etica e manipolazione, intelligence e difficoltà di mantenere segreti vitali, con la conseguenza del peso che tali segreti hanno anche sulle relazioni personali: uno squarcio inquietante sulle vicende che avvengono sopra le teste e all’insaputa dei cittadini.



Il soggetto è tratto, appunto, dalla storia vera di Valerie Plame e del cosiddetto CIA-gate del 2003. In particolare, le memorie pubblicate sia da lei che dal marito, nei libri come indicato nella scheda tecnica in alto.


ree

Impressionante film che fa riflettere sulla manipolazione della verità con quelle che oggi chiamiamo fake news, che infestano la nostra vita quotidiana.

 


Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page