Il caso Thomas Crawford (2007)
- michemar

- 5 mar 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 13 mag 2023

Il caso Thomas Crawford
(Fracture) USA/Germania 2007 thriller 1h53’
Regia: Gregory Hoblit
Sceneggiatura: Daniel Pyne, Glenn Gers
Fotografia: Kramer Morgenthau
Montaggio: David Rosenbloom
Musiche: Jeff e Mychael Danna
Scenografia: Paul Eads
Costumi: Elisabetta Beraldo
Anthony Hopkins: Thomas Crawford
Ryan Gosling: Willy Beachum
David Strathairn: Joe Lobruto
Rosamund Pike: Nikki Gardner
Embeth Davidtz: Jennifer Crawford
Billy Burke: ten. Robert Nunally
Cliff Curtis: det. Flores
Fiona Shaw: giudice Robinson
Bob Gunton: giudice Gardner
Josh Stamberg: Norman Foster
Xander Berkeley: giudice Moran
Zoe Kazan: Mona
TRAMA: Thomas, uomo facoltoso sposato alla giovane e affascinante Jennifer, viene ritrovato nella propria abitazione con la moglie in una pozza di sangue. Immediatamente confessa di aver sparato alla donna dopo aver scoperto che lo tradiva, ma l'ambizioso procuratore distrettuale incaricato del processo si ritrova per le mani un caso ben più complicato.
Voto 6,5

L’uomo del titolo (che nell’originale ha un nome di battesimo differente, Ted, e chissà perché in italiano è diventato Thomas, forse per richiamare da lontano un film di grande successo di Norman Jewison, Il caso Thomas Crown) è un ingegnere ma si potrebbe definirlo un orologiaio, tanto è preciso il meccanismo che orchestra per il suo diabolico piano. Un perfido tecnico di congegni tecnologici materiali e temporali, appunto come un orologio. Il suo è un piano talmente preciso che si fa fatica a crederlo organizzato tanto pare sincronizzato, perfetto in ogni particolare. Con la sua espressione impenetrabile, non lascia trapelare emozioni, al massimo ha un leggero sorriso sarcastico, come dire che li ha tutti in pugno.

Se la vendetta è un piatto freddo, lui si gusta l’esecuzione che ha deciso come uno spettatore insensibile, godendo le reazioni di chi lo circonda e indaga su un caso che è tutt’altro quello che sembra: inattaccabile. Infatti, il ricco, brillante e meticoloso Crawford, un ingegnere di Los Angeles, scoperta la tresca che la riguarda, spara a sua moglie Jennifer e fa sì che resti intrappolato il suo amante, il tenente di polizia Robert Nunally. Spiazza tutti quando firma una confessione e nel momento dell'arringa durante il processo, egli fa valere i suoi diritti di rappresentarsi da sé e chiede al tribunale di passare immediatamente al processo. Il pubblico ministero è Willy Beachum, un giovane dall’aria vagamente yuppie – sa, vanitosamente, che presto entrerà a far parte di un elegante studio legale civile – che da presuntuoso vede già tutto chiaro e si organizza affinché il caso si chiuda facilmente e presto. Thomas Crawford vede la debolezza di Beachum e su quella conta di portare a termine il suo piano: un crimine a orologeria dove tutti gli elementi si muovono nei modi che ha previsto.

Gregory Hoblit ha girato pochissimi film, sei thriller buona parte dei quali sotto forma di legal, meglio ancora courtroom drama, che si sviluppano nell’aula di una corte di tribunale, con dibattiti vivaci da cui scaturiscono più dubbi che certezze. Aveva iniziato in modo brillante e spiazzante con il buonissimo Schegge di paura, poi aveva sfiorato il paranormale demoniaco (Il tocco del male), ora ecco il quinto lungometraggio e siamo tornati davanti ad un giudice.

Anthony Hopkins, nella sua straordinaria adattabilità a personaggi indecifrabili, nei panni del protagonista pare tirare fuori dal cassetto della sua lunga esperienza le espressioni di Hannibal Lecter: quanto a cattiveria e insensibilità si rassomigliano molto e il viso è sempre quello, pur se a distanza di tanti anni. La sua controparte non è la Clarice a tutti tanto cara ma un giovane saputello che assume pose di chi sa cavarsela comunque ed invece, come la detective, è nelle mani di chi ha costruito il meccanismo. Questi è Ryan Gosling, che ha all’attivo già qualche ruolo importante, appena uscito da Half Nelson, un film che gli aveva regalato la prima nomination agli Oscar. La battaglia legale tra i due è un duello di scherma che ha come oggetto del contendere l’abilità di sopraffare l’avversario e come obiettivo incastrare l’amante della signora Crawford.

Certo, Thomas Crawford non è affamato di carne umana, ma è altrettanto intelligente quanto il famoso cannibale, e Anthony Hopkins è come sempre tagliente: è uno spettacolo vederlo recitare. Ryan Gosling intanto cresce. La regia non è magistrale, va bene, ci si poteva attendere di più da un soggetto così particolare e costruito, ma nel complesso è una pellicola che tiene alta l’attenzione. Più si spiega più si ingarbuglia.
“Se guarda attentamente, troverà che ogni cosa ha un punto debole dove può rompersi, presto o tardi.”






Commenti