Il castello (2001)
- michemar

- 14 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Il castello
(The Last Castle) USA 2001 thriller 2h11’
Regia: Rod Lurie
Sceneggiatura: David Scarpa, Graham Yost
Fotografia: Shelly Johnson
Montaggio: Michael Jablow, Kevin Stitt
Musiche: Jerry Goldsmith
Scenografia: Kirk M. Petruccelli
Costumi: Ha Nguyen
Robert Redford: tenente generale Eugene Irwin
James Gandolfini: colonnello Winter
Mark Ruffalo: Yates
Steve Burton: capitano Peretz
Delroy Lindo: generale Wheeler
Paul Calderón: Dellwo
George W. Scott: Thumper
Brian Goodman: Beaupre
Frank Military: Doc
Nick Kokich: Niebolt
David Alford: Zamorro
Robin Wright: Rosalie Irwin
Clifton Collins Jr.: caporale Ramon Aguilar
Jeremy Childs: Cutbush
TRAMA: Un generale sotto corte marziale raggruppa duecento detenuti per sollevarsi contro il sistema corrotto che lo ha messo fuori.
VOTO 6

Il generale Eugene Irwin, ingiustamente accusato della morte di otto soldati, viene rinchiuso in una prigione militare di massima sicurezza chiamata “Il castello”, al cui interno il colonnello Winter mantiene una severa disciplina. Privato di qualsiasi privilegio e trattato come un comune detenuto, ma appoggiato dagli altri compagni di prigionia che non condividono i metodi del responsabile del carcere, cerca di organizzare una rivolta.
Il film di Rod Lurie è un dramma carcerario che si apre e si chiude con una bandiera americana che sventola sopra una prigione militare. La storia ruota attorno al conflitto tra i due ufficiali, il colonnello Winter (James Gandolfini) a capo del carcere e il generale Irwin (Robert Redford), un leader carismatico e silenzioso che agita il carcere ma che, una volta rinchiuso nella prigione, guadagna rapidamente la fiducia dei detenuti e pianifica di minare l’autorità di Winter, direttore crudele e insicuro.
Si legge nella pellicola un certo messaggio ambiguo riguardo all’autorità militare e per la sua rappresentazione stereotipata dei leader. Sebbene funzioni come film d’azione, con diverse sequenze movimentate e perfino esplosioni, ogni tanto scricchiola e non sempre è coinvolgente.
Notevoli come ci si potrebbe attendere le prestazioni interpretative sia di Gandolfini ma soprattutto di Redford, di certo più rigido del solito ma efficace per essere credibile nel personaggio che scuote l’ambiente.
Film conservatore? Beh, l’aria che tira pare quella ma sostanzialmente è un racconto morale che esplora la capacità di un vero leader in grado di ispirare gli altri militari, ma non trascura la vanità e l’attrazione destabilizzante di tale personalità.

Il buon cast è, ovviamente, fatto di soli uomini. Duri, come la famosa pubblicità.
In particolare, tra tanti nomi eccellenti, si distingue Clifton Collins Jr. come non protagonista.






















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