Il cigno nero (2010)
- michemar

- 19 mar 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 2 dic

Il cigno nero
(Black Swan) USA 2010 dramma 1h48’
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Andres Heinz, Mark Heyman, John J. McLaughlin
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Andrew Weisblum
Musiche: Clint Mansell
Scenografia: Thérèse DePrez, David Stein
Costumi: Amy Westcott
Natalie Portman: Nina Sayers
Mila Kunis: Lily
Vincent Cassel: Thomas Leroy
Barbara Hershey: Erica Sayers
Winona Ryder: Beth Macintyre
Ksenia Solo: Veronica
Kristina Anapau: Galina
Benjamin Millepied: David
TRAMA: Nina, una ballerina di una compagnia di New York soggiogata dalle ambizioni della madre, vive per la danza, con completa abnegazione. Scelta come prima ballerina per interpretare ‘Il lago dei cigni’, viene indotta dal coreografo a scoprire il proprio oscuro, così che possa interpretare il cigno nero con la stessa efficacia con cui incarna la purezza di quello bianco.
Voto 7

Tanti anni dopo la rivelazione, ancora poco più che una bambina, nel ruolo della mitica Mathilda nell’altrettanto mitico Léon, e diversi ruoli abbastanza impegnativi, Natalie Portman ha modo di affermarsi definitivamente e vincere addirittura l’Oscar con questo pluripremiato film, che narra di una giovane ballerina classica divorata dall’ambizione fino al punto di trasfigurarsi pur di arrivare al successo, combattuta nel duplice ruolo centrale del balletto ‘Il lago dei cigni’. Nina Sayers è perfetta per essere il sospirato cigno bianco ma il direttore artistico (un ferreo ma ambiguo Vincent Cassel) non crede che sia adatta altrettanto per il più oscuro e sensuale cigno nero. Da qui una serie di risvolti psicologici che avranno notevoli ripercussioni sul fisico sempre provato della ragazza, che tra l’altro se la deve vedere con una combattente senza scrupoli, la sua rivale Lily.


La visione di Darren Aronofsky, reduce dal grande successo di The Wrestler, ci dice che non c’è modo di raggiungere la grandezza, e quindi il successo e la figura primaria sul palcoscenico, senza addentrarsi nei meandri più intimi e pericolosi dell’esistenza e della propria mente.
Il film è una gara tra due irriducibili rivali ma è anche – e forse soprattutto - una lotta mentale che diventa un thriller psicologico ad alto tasso nervoso. Incidenti banali (la rottura di un’unghia, gli sfoghi cutanei) sono causa ed effetto di una continua isteria da parte della ragazza, alimentata da una madre possessiva/ossessiva che insegue la concretizzazione del sogno che lei non ha mai realizzato.


Se il film – tra Hitchcock e Polanski - si ritiene riuscito è perché offre un mix di ossessione psicologica e atmosfera da horror, mantenendo sempre alta la tensione fino al finale che porta successo e totale immedesimazione fisica nel ruolo. E come nel film Leone d’Oro The Wrestler, Aronofsky ci mostra la metamorfosi, la pelle gonfiarsi ed espellere schegge di piume dalla carne viva, proprio come il corpo maciullato di “The Ram” Mickey Rourke.


Una doverosa precisazione: Natalie Portman è superlativa!
"L'unico vero ostacolo al tuo successo sei tu: liberati da te stessa. Perditi, Nina."

Riconoscimenti (tra 98 premi vinti e 279 candidature)
Oscar 2011
Miglior attrice protagonista a Natalie Portman
Candidatura miglior film
Candidatura migliore regia
Candidatura migliore fotografia
Candidatura miglior montaggio
Golden Globe 2011
Miglior attrice in un film drammatico a Natalie Portman
Candidatura miglior film drammatico
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attrice non protagonista a Mila Kunis
BAFTA 2011
Miglior attrice protagonista a Natalie Portman
Candidatura miglior film
Candidatura migliore regia
Candidatura migliore attrice non protagonista a Barbara Hershey
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliore fotografia
Candidatura miglior montaggio
Candidatura migliore scenografia
Candidatura migliori costumi
Candidatura miglior sonoro
Candidatura miglior trucco
Candidatura migliori effetti speciali
Festival di Venezia 2010
Premio Marcello Mastroianni a Mila Kunis






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