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Il Padrino – Parte III (1990) (Mario Puzo - Il Padrino, epilogo: La morte di Michael Corleone)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 24 mar 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 23 ago

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Il Padrino – Parte III

(The Godfather Part III) USA 1990 dramma 2h42’ (Director's Cut: 2h39’)


Regia: Francis Ford Coppola

Sceneggiatura: Francis Ford Coppola, Mario Puzo

Fotografia: Gordon Willis

Montaggio: Lisa Fruchtman, Barry Malkin, Walter Murch

Musiche: Carmine Coppola, Nino Rota

Scenografia: Dean Tavoularis

Costumi: Milena Canonero


Al Pacino: Michael Corleone

Diane Keaton: Kay Adams

Talia Shire: Connie Corleone

Andy García: Vincent Mancini

Eli Wallach: Ozzie Altobello

Joe Mantegna: Joey Zasa

George Hamilton: B.J. Harrison

Bridget Fonda: Grace Hamilton

Sofia Coppola: Mary Corleone

Raf Vallone: cardinale Lamberto

Franc D'Ambrosio: Anthony Corleone

Donal Donnelly: arcivescovo Gilday

Richard Bright: Al Neri

Al Martino: Johnny Fontane

Helmut Berger: Frederick Keinszig

Don Novello: Dominic Abbandando

John Savage: padre AndrewHagen

Franco Citti: Calò

Mario Donatone: Mosca

Vittorio Duse: don Tommasino

Enzo Robutti: Licio Lucchesi

Michele Russo: Spara

Robert Cicchini: Lou Pennino

Rogerio Miranda: Armand

Carlos Miranda: Francesco

Vito Antuofermo: Anthony Squigliaro


TRAMA: Un ormai anziano don Michael Corleone cerca di legittimare gli interessi della sua famiglia criminale e allontanarsi dal mondo violento. Mentre tenta di collegare le finanze della famiglia con quelle del Vaticano, deve affrontare le macchinazioni di un gangster più affamato che cerca di sconvolgere l'ordine mafioso esistente e la storia d'amore di un giovane protetto con sua figlia.


Voto 8

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Le motivazioni che hanno indotto il regista alla revisione del film le spiega lui stesso, comparendo prima dei titoli di testa:

“Salve, sono Francis Coppola e vorrei raccontarvi l’esperienza nella lavorazione del terzo Padrino, uscito come ‘Il Padrino – Parte III’. In fase di sceneggiatura, io e Mario Puzo lo avevamo chiamato ‘Il Padrino, epilogo: La morte di Michael Corleone’. Su gentile concessione della Paramount Pictures mi è stato concesso di rivedere questo progetto, così l’ho rimontato e gli ho dato quello che in realtà non è un nuovo titolo, ma il titolo originale. Nel linguaggio musicale, una ‘coda’ è una sorta di epilogo, una conclusione, e questa era l’intenzione del film, secondo noi. Quindi vedrete un film che ha un inizio diverso, come anche un finale diverso che chiarirà il significato del titolo. Molte scene sono state riposizionate e credo che al film sia stata data nuova vita. Trovo che offra un’esperienza completamente nuova che funge in effetti da coda ai primi due film, un epilogo, quasi una rivelazione sul significato dei primi due film. Quindi, grazie dell’opportunità concessami dalla Paramount Pictures nel realizzare l’idea originale mia e di Mario. “


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La storia inizia nel 1979 a New York, una ventina d'anni dopo che Michael Corleone diede l'ordine di far uccidere suo fratello maggiore. I figli Mary (Sofia Coppola) e Anthony (Franc D'Ambrosio) sono ormai cresciuti: lei è devota a suo padre, mentre il secondo è più diffidente. Vuol bene al padre ma non vuole avere niente a che fare con gli affari di famiglia, anche se tutti gli investimenti illegali sono stati ceduti. La famiglia Corleone, ora, è legittima e legale. Come per gli altri due film, anche questo inizia con una riunione di famiglia. L'occasione è la consegna a Michael dell'Ordine di San Sebastiano, l'onore più alto che la Chiesa cattolica possa conferire ad un laico. Per un Corleone riceverlo è il massimo segno di rispettabilità. Tuttavia, il grande capo non riesce a liberarsi così facilmente dai suoi ex alleati. Quando decide un gigantesco investimento da 600 milioni di dollari per un fondo immobiliare, questi vogliono una fetta della torta, cogliendo l’opportunità per riciclare i loro soldi. Il rifiuto di Michael durante una riunione decisiva provoca più di qualcuno tra di loro, che decidono una sanguinosa reazione. Il prossimo don Corleone – il destinato è il fedelissimo Vincent Mancini (Andy Garcia), il ragazzo di Sonny Corleone – intanto sta aspettando la sua grande occasione.


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La terza parte della magniloquente opera di Francis Ford Coppola era attesa sì, ma ormai gli spettatori affezionati alla saga (ed io tra di loro) intuivano che la spinta iniziale era una vena esaurita e tutti erano incuriositi da quello che il regista avrebbe proposto. E l’arrivo confermò i timori. La Parte III è solo un buon film, con momenti di rara potenza, ma non è eccezionale, motivo per cui molti fan della serie espressero la loro delusione. Le candidature agli Oscar per questo film erano probabilmente basate più sul nome e sulla reputazione dei due precedenti che sui meriti particolari di questa produzione. Perfino la prestazione pur sempre meritevole di Al Pacino non è stata riconosciuta a livello di premi, tanto da concorrere ad una desolante unica nomination solo nel Golden Globe.


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Anche questo film mostra un padre che, amministrando il potere accumulato nei decenni, guarda al figlio come il futuro erede ma la figura di quest’ultimo non è sviluppata appieno come fu nella prima parte. Oggi Michael ha un’aria malinconica dominata dai fantasmi che non potranno mai essere esorcizzati e lo si nota ampiamente dalla sua triste espressione, perennemente dipinta sul suo viso. È come se avverte la decadenza incombente, la fine di un impero. I tempi cambiano e tante cose diventano altro: i tempi d’oro sono finiti e i nemici sono agguerriti mentre lui sta invecchiando.


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La dimostrazione che evidentemente il regista non fosse soddisfatto completamente della sua opera la si ottiene notando che a distanza di anni, ed esattamente al 30° anniversario dell'uscita nelle sale del film, Coppola annunciò una nuova versione ufficiale intitolata Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone (The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone), nuova edizione modificata e restaurata. Questa include un inizio e una conclusione diversi, oltre che nuove inquadrature e una rinnovata partitura musicale. La versione, della durata di 159 minuti, è stata definita dallo stesso come “una conclusione più appropriata per Il padrino e Il padrino - Parte II”. Questa decisione accantona quasi definitivamente l’ideazione della Parte III originale, ma ciò non è detto che sia un’operazione giustificabile. La pratica super scontata di rifare film precedenti è diventata negli ultimi anni una vera mania, che io chiamerei più volentieri una malattia. Eppure, ci sono molti grandi autori che non hanno mai coltivato questa idea (vedi Scorsese, Allen, Spielberg, Mann, e altri ancora), ma alcuni – tra l’altro, tanti minori – non hanno saputo resistere, facendo venire il dubbio che siano più che altro accorgimenti per rilanciare film accantonati dalla memoria. A che serve proporre versioni Director’s Cut? Coppola si è ripetuto con non so più con quante versioni di Apocalypse Now che è già di suo un meraviglioso film. È proprio per questo che, come mi sono sempre espresso, odio i remake (indice di scarsa vena creativa) e i secondi, terzi, quarti episodi, i sequel. Una delle rare eccezioni fu appunto il dittico del Padrino, opera immortale.



Tornando alla versione originale, indubbio che sia un film sempre di bellezza enorme e lo dimostra soprattutto l’ultima mezz’ora con il suo intreccio di trame diverse ma correlate, coreografata con l'abilità di un maestro, ottimamente montata, e che non lascia, con quel finale tragico, speranze per una continuazione.

I capolavori sono belli perché si realizzano, si terminano e si lasciano alla memoria collettiva: se son stati belli ce li ricorderemo per sempre.


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Riconoscimenti

Premio Oscar 1991

Candidatura miglior film

Candidatura migliore regia

Candidatura miglior attore non protagonista a Andy García

Candidatura migliore fotografia

Candidatura migliore scenografia

Candidatura miglior montaggio

Candidatura miglior canzone (Promise Me You'll Remember)

Golden Globe 1991

Candidatura miglior film drammatico

Candidatura migliore regia

Candidatura miglior attore in un film drammatico a Al Pacino

Candidatura miglior attore non protagonista a Andy García

Candidatura migliore sceneggiatura

Candidatura miglior colonna sonora

Candidatura miglior canzone (Promise Me You'll Remember)



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