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L'uomo che volle farsi re (1975)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 28 feb 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

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L'uomo che volle farsi re

(The Man Who Would Be King) UK/USA 1975, avventura, 2h9’


Regia: John Huston

Soggetto: Rudyard Kipling (L'uomo che volle essere re)

Sceneggiatura: John Huston, Gladys Hill

Fotografia: Oswald Morris

Montaggio: Russell Lloyd

Musiche: Maurice Jarre

Scenografia: Alexandre Trauner, Tony Inglis

Costumi: Edith Head


Sean Connery: Daniel Dravot

Michael Caine: Peachy Carnehan

Christopher Plummer: Rudyard Kipling

Saeed Jaffrey: Billy Fish

Shakira Caine: Rossana


TRAMA: Daniel Dravot e Peachy Carnehan sono due ex ufficiali dell'esercito inglese. Insieme organizzano una spedizione per conquistarsi un favoloso quanto sconosciuto regno tra le montagne del Kafiristan. E ci riescono. Per di più Dravot viene anche adorato come un dio, ma quando il giorno delle nozze un morso della principessa rivela la sua condizione umana, tutto precipita.


Voto 7



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John Huston e i film d’avventura. Rudyard Kipling e i romanzi d’avventura. Se sposiamo le due forti personalità ecco che il cinema – quello classico e impareggiabile – compie il miracolo e noi spettatori restiamo affascinati. È proprio quello che succede con questo bellissimo film che sulla base di un racconto giovanile dello scrittore realizza una delle opere tanto agognate da Huston, regista assolutamente padrone della materia avventurosa, dei grandi scenari, delle località più impervie e difficili da abitare, delle pellicole insomma che richiedono impegno e set preparati. La storia di due sottufficiali dell’esercito inglese che decidono di conquistarsi quasi da soli una terra popolata da tribù e viverci da padroni come dei sovrani è raccontata con passione e ironia nello stesso tempo, grande maestria e sequenze spettacolari quanto semicomiche, che producono l’effetto voluto e cercato, tra fortune e disgrazie con un epilogo che pareva inevitabile sin dall’inizio.



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Gran merito va anche al duo di attori completamente perfetti, complementari e complici, l’uno meglio dell’altro nell’esprimere quella incoscienza necessaria per intraprendere un’avventura come questa e di rasentare con abilità perfino la parodia di se stessi e del rigido classico soldato britannico nelle terre conquistate, tra il patetico e il simil-eroico. A Sean Connery e a Michael Caine si aggiunge il Kipling narratore nella persona di Christopher Plummer: un cast quindi ben degno di un regista che ci ha fatto sempre sognare le grandi avventure cinematografiche. (Shakira Caine, che nel film sposa Connery, è in realtà la moglie di Michael.)



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Quattro le candidature agli Oscar e una (la bella musica di Maurice Jarre) per i Golden Globe.




 
 
 

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