La cena perfetta (2022)
- michemar

- 22 mag
- Tempo di lettura: 2 min

La cena perfetta
Italia 2022 commedia 1h46’
Regia: Davide Minnella
Sceneggiatura: Stefano Sardo, Giordana Mari, Gianluca Bernardini
Fotografia: Marco Pieroni
Montaggio: Sarah McTeigue
Musiche: Michele Braga
Scenografia: Massimo Santomarco
Costumi: Rosanna Sisto
Salvatore Esposito: Carmine Giordano
Greta Scarano: Consuelo Banega
Gianluca Fru: Rosario
Gianfranco Gallo: Pasquale Rizzuto
Federico Le Pera: Jacopo
Antonella Attili: P.M. Maria Iodice
Antonio Grosso: Vincenzo Borriello
Cristiano Simone Iannone: poliziotto
Alberto Basaluzzo: Orfeo
Giampiero Judica: Giuseppe
Cristina Bowerman: se stessa
TRAMA: Carmine è un camorrista che gestisce un ristorante per riciclare soldi sporchi. L’uomo si ritrova a collaborare con un’autentica chef, Consuelo, alla ricerca della perfezione in cucina. L’amore che nutrono per il cibo e il desiderio di ricevere la loro prima stella Michelin, darà loro una seconda possibilità.
VOTO 6

Ancora una volta, ecco un film leggero come va tanto di moda da noi, un genere che viene fatto sufficientemente bene tanto spesso anche dai francesi. E non poche volte, come fa Davide Minnella, si ama ricavare un mix fondendo la violenza della criminalità con la commedia, rasentando quasi (ma molto quasi) lo slapstick che tanto andava di moda quasi un secolo fa a Hollywood.
Difatti, in questo suo secondo lungometraggio, il regista si sposta con occhio particolarmente brillante viaggiando tra commedia drammatica e crime, con un paio di colpi di scena lungo la strada. Se non ci meravigliamo a vedere Salvatore Esposito nel ruolo che gli viene meglio e da sempre, è molto simpatico notare Greta Scarano esprimersi al meglio nei panni di una chef di alto livello con maggiori pretese e ricerca di successo culinario. La sua Consuelo è anche una cuoca “coraggio” che forma un’improbabile alleanza con il mafioso Carmine che le è capitata nella vita e nella professione.
Il tema della mafia può sembrare un po’ serio per un dramma leggero ma è proprio la femminilità della cuoca - donna tosta - che fa cambiare il registro e condiziona lo sviluppo della storia. Soprattutto se la ripercussione per i cattivi affari è la morte. Il pubblico non ha mai dubbi sul fatto che stia assistendo a una commedia e le scene d’azione diventano succulente ricette, perché come in tutti i film con forti temi alimentari, ci sono immagini deliziose.
I due protagonisti avranno pure imparato i gesti da chef, ma vederli all’opera si va oltre le attese, almeno per noi che non lo siamo. Inevitabile che il regista e i vari sceneggiatori inseriscano anche un messaggio positivo e costruttivo quando nei litigi e nella scoperta della vera vita di Carmine, Consuelo è comprensiva ed impara ad accettare le debolezze e il passato dell’altro. Insomma, finale del vogliamoci bene.
L’autonomia pretesa al momento dell’ingaggio, la filosofia della carbonara, l’ingrediente giusto… insomma, era ignara di tutto, ma l’amore per il cibo e il sogno di conquistare una stella Michelin daranno a entrambi un’occasione di riscatto. Ah, i miracoli dell’amore!

Greta Scarano sugli scudi, perché è veramente brava. Lo dimostrano anche i giudizi positivi riscontrati al suo esordio da regista con La vita da grandi sul tema dell’autismo.






















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