La congiura degli innocenti (1955)
- michemar

- 14 feb
- Tempo di lettura: 3 min

La congiura degli innocenti
(The Trouble with Harry) USA 1955 thriller 1h39’
Regia: Alfred Hitchcock
Soggetto: Jack Trevor Story (libro)
Sceneggiatura: John Michael Hayes
Fotografia: Robert Burks
Montaggio: Alma Macrorie
Musiche: Bernard Herrmann
Scenografia: John B. Goodman, Hal Pereira
Costumi: Edith Head
Edmund Gwenn: Albert Wiles
John Forsythe: Sam Marlowe
Mildred Natwick: Miss Ivy Gravely
Shirley MacLaine: Jennifer Rogers
Mildred Dunnock: Mrs. Wiggs
Jerry Mathers: Johnny Rogers
Royal Dano: vicesceriffo Calvin Wiggs
Dwight Marfield: dr. Greenbow
TRAMA: Nella campagna del Vermont viene trovato un cadavere: si tratta del secondo marito di Jennifer, un’abitante del luogo. Alcuni paesani s’ingegnano a nascondere il morto in mille modi, ma lo sceriffo comincia a sospettare. Soltanto quando risulta che il decesso è dovuto a una crisi cardiaca, il corpo viene rimesso al posto dov’era stato trovato.
VOTO 7

Il protagonista del film il cui titolo originale già indica molto (Problemi con Harry) è che è già morto sin dall’inizio del film: si era mai visto? Beh, solo qualche volta. La trama si svolge in un tranquillo villaggio del Vermont dove quattro personaggi trattano il cadavere che si ritrovano nel bosco con una certa leggerezza, senza mai preoccuparsi eccessivamente e ciò meraviglia immediatamente. Ma che gente è questa? La stranezza di fondo è che almeno tre dei personaggi centrali della trama credono in cuor loro di aver ucciso Harry. Come punto di partenza è già curioso!

L’anziano capitano Wiles (Edmund Gwenn) è sicuro di averlo ammazzato per errore con uno sparo del suo fucile mentre era a caccia; la sbarazzina Jennifer Rogers (Shirley MacLaine), ossia la moglie di Harry e madre del piccolo Johnny, crede che sia morto dopo averlo colpito con una bottiglia di latte una volta che lui era riuscito a rintracciarla; una zitella di mezza età, la signorina Gravely (Mildred Natwick), pensa che l’uomo sia morto a causa di un colpo inferto col tacco delle sue scarpe da trekking per difendersi dopo che questi, confuso e barcollante per il colpo ricevuto da Jennifer, l’aveva aggredita e trascinata in un cespuglio scambiandola appunto per la moglie. Sam Marlowe (John Forsythe), un giovane artista stravagante e di mente aperta riguardo all’evento, è disposto ad aiutare i suoi amici e i vicini, visto che nessuno è rimasto sconvolto dalla morte di Harry in particolare la moglie Jennifer. La giovane donna, infatti, non si sorprende affatto del capitano Wiles e di Miss Gravely che sono convinti di averlo ucciso accidentalmente: al contrario quasi ne è contenta.

La sceneggiatura di John Michael Hayes, basata su un romanzo di Jack Trevor Story, non brilla particolarmente per arguzia o intelligenza, e la regia di Hitchcock è lenta. Tuttavia, il film mantiene un certo umorismo (a dir la verità, particolare non nuovo in Sir Alfred) grazie alle interpretazioni brillanti e accattivanti degli attori, oltre alla bellezza dei paesaggi del Vermont dai colori autunnali. Il maestro Hitchcock sorprende con questa commedia nera che devia dalle sue consuete atmosfere cariche di tensione. La narrazione si sviluppa attorno al ritrovamento del cadavere di Harry e ai tentativi maldestri e comici dei protagonisti di disfarsene. L’ambientazione idilliaca del Vermont contrasta efficacemente con il macabro soggetto trattato, conferendo al film un’atmosfera surreale e grottesca.

Edmund Gwenn offre una performance convincente nei panni del vecchio capitano tormentato dai sensi di colpa. Mildred Natwick, con la sua presenza scenica e il suo talento per la commedia, arricchisce il film con momenti di genuina comicità. E su questi il regista contava per via della loro lunga esperienza. La sorpresa è Shirley MacLaine, al suo debutto cinematografico, che dimostra una sorprendente maturità artistica, incarnando perfettamente il ruolo dell’ex moglie di Harry. John Forsythe, nel ruolo del giovane artista, aggiunge una nota di freschezza e vitalità alla trama.

Si potrebbe concludere che comunque il film resta un’opera atipica e curiosa nella filmografia del regista e, sebbene non raggiunga i vertici delle sue opere più celebri, il film merita di essere visto per la sua originalità e per le ottime interpretazioni del cast. La combinazione di umorismo nero, paesaggi pittoreschi e situazioni paradossali crea un’esperienza cinematografica interessante e inconsueta.

Il parere di Alfred Hitchcock: “Questo film rispondeva al mio desiderio di stabilire un contrasto, di lottare contro la tradizione, contro gli stereotipi: tolgo il melodramma dalla notte buia per portarlo alla luce del giorno. È il più inglese dei mei film americani” e infatti tutti erano d’accordo perché risulta pieno di un curioso, impassibile humour inglese su argomenti che altri popoli pare prendano molto sul serio, come per esempio la morte.

Riconoscimenti
Golden Globe 1955
Migliore attrice debuttante a Shirley MacLaine
Premio BAFTA1957
Candidatura miglior film internazionale
Candidatura miglior attrice straniera a Shirley MacLaine






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