top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

La mosca (1986)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 13 ago 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 16 feb 2024


ree

La mosca

(The Fly) USA/UK/Canada 1986 horror 1h36’


Regia: David Cronenberg

Soggetto: George Langelaan

Sceneggiatura: Charles Edward Pogue, David Cronenberg

Fotografia: Mark Irwin

Montaggio: Ronald Sanders

Musiche: Howard Shore

Scenografia: Carol Spier

Costumi: Denise Cronenberg


Jeff Goldblum: Seth Brundle

Geena Davis: Veronica Quaife

John Getz: Stathis Borans

Joy Boushel: Tawny

Leslie Carlson: Dr. Brent Cheevers

George Chuvalo: Marky

David Cronenberg: ginecologo

Carol Lazare: infermiera

Shawn Hewitt: impiegato


TRAMA: Ci sono due campane nel laboratorio del dottor Brundle. Lui le chiama "telepod" e le usa per trasportare la materia. All'inizio tutti non lo prendono sul serio, compresa la giornalista Veronica Quaife. Poi Brundle decide di provare su se stesso la nuova invenzione. Il risultato sarebbe perfetto se solo una mosca non s'infilasse nella campana al momento sbagliato.


Voto 7,5

ree

Al decimo lavoro, David Cronenberg torna al tema al lui più consono e all’argomento di cui si può considerare il pioniere: il body horror. Ma il suo non è l’orrore stereotipato a cui il cinefilo è abituato, è più esattamente la miscela esplodente tra la trasformazione fisica e materica e quella psicologica, se non addirittura psicopatica. È lo sbilanciamento progressivo tra il corpo e ciò che la mente vuole raggiungere. Ne è esempio lampante questo libero rifacimento de L’esperimento del dottor K. (1958) di Kurt Neumann, entrambi ricavati dal racconto La mosca di George Langelaan, film che segue la lenta modificazione del corpo del dottore e scienziato Seth Brundle in un gigantesco insetto mediante il teletrasporto tra due capsule.

ree

Tutto lo sviluppo del film è intorno al disfacimento del corpo del protagonista, che colto da una crisi di solitudine e depressione per il frainteso tradimento della giornalista Veronica ormai diventata la sua ragazza, decide all’improvviso di testare definitivamente l’esperimento su se stesso. La gravissima leggerezza, unita alla causale presenza di una mosca che si introduce con lui nella capsula di partenza - quella che lui chiama telepod n.1 -, gli costa, oltre alla ineccepibile riuscita, la fusione tra le sue cellule e il suo DNA con quelli dell’insetto, inaspettato ospite e viaggiatore assieme a lui nel “viaggio”. La progressiva trasformazione del corpo si accompagna a quella della mente e l’esaltazione e lo scoramento, la sragionatezza che si impadronisce di lui, vanno di pari passo con la materia del suo organismo che muta progressivamente, sino a diventare un mostro, anche violento. L’affetto e il senso di protezione verso la donna però non cambiano e ricordano vagamente la dualità che si era impadronita del dottor Jekyll quando diventava mister Hyde: la aiuta quando la avverte in pericolo ma diventa prepotente e se ne dispiace, così come capitava nel capolavoro con Spencer Tracy. Il finale è ineluttabile, è lo sprofondo nell’abisso dell’incubo, che solo mentale non è, e tutto precipita fino al momento che Seth stesso capisce che solo la sua fine può portare la conclusione della tremenda situazione in cui si è spontaneamente trovato. Non c’è via d’uscita per evitare maggiori sofferenze a sé e alla amata fidanzata.

ree

Tante volte il cinema si è interessato agli esperimenti futuristici della medicina e della fisica, sin dai tempi del cinema muto, ma sempre affrontando finali tragici ed inevitabili. I racconti horror, quando non si sviluppano nel mistero inspiegabile classico e splatter, si dispiegano in alternativa con la fantascienza: esperimenti, pozioni, macchine da testare, menti esaltate di scienziati tentati dalla scoperta sensazionale.

È un passaggio importante nella filmografia del regista canadese, il quale matura la sua visione orroristica del passaggio dalla materia alla psicologia dei suoi protagonisti, come succederà negli anni seguenti con i bellissimi Inseparabili e M. Butterfly, fino ad abbandonare la materialità e passare definitivamente allo spirito di Videodrome, A History of a Violence e La promessa dell’assassino, dove a cambiare è la mentalità e la conseguente vita. Per infine poter spiegare teoricamente il tutto con i dialoghi di A Dangerous Method, dove a parlare sono i padri della psichiatria moderna.

ree

Sconvolgenti sono gli effetti speciali e bravissimi da parte loro i due protagonisti, Jeff Goldblum e Geena Davis, che allora erano sposati. La scelta cade quindi su una coppia di attori molto alti: lui dispone di 194 cm. e lei di 183, anche se poi questa particolarità nella pratica non si nota in quanto non ci sono scene in cui sono vicini più di tanto agli altri personaggi. Risulta però evidente una certa esaltazione della recitazione (vedi occhi spalancati per la meraviglia ad ogni frase sorprendente) sicuramente come richiesto dalla regia, ma è tutta la messa in scena che dà l’impressione di essere datata: d’altronde siamo in pieni anni ’80 e il colore della fotografia e il commento musicale sono quelli tipici di quel periodo.

ree

E le sorprese non finiscono qui, in quanto tra i produttori si legge il nome di Mel Brooks, che per la seconda volta, dopo The Elephant Man di David Lynch, finanzia un tipo di cinema agli antipodi rispetto a quello che gli è più familiare e che l’ha reso famoso. Lo sbilanciamento di cui nell’incipit si realizza mediante allorquando l’uomo protagonista (sotto gli occhi atterriti della donna) deperisce mentre la mosca cresce, metafora della nostra era postmoderna in cui tutto è contaminato e ibrido, in cui ci si annulla nelle macchine (informatiche) che ci sostituiscono sempre più, a cui affidiamo anche decisioni esistenziali e spesso essenziali.

ree

Il film resta importante anche per il prosieguo della filmografia attinente, con influenze e tante citazioni che ne sono seguite. Basterà ricordare gli alieni di Neill Blomkamp nel suo District 9, così tanto simili alla creatura di David Cronenberg.


Riconoscimenti

1987 - Premio Oscar

Miglior trucco



 
 
 

Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page