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La passione (2010)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 6 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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La passione

Italia 2010 commedia 1h46’

 

Regia: Carlo Mazzacurati

Sceneggiatura: Carlo Mazzacurati, Umberto Contarello, Doriana Leondeff, Marco Pettenello

Fotografia: Luca Bigazzi

Montaggio: Clelio Benevento, Paolo Cottignola

Musiche: Carlo Crivelli

Scenografia: Giancarlo Basili

Costumi: Francesca Sartori

 

Silvio Orlando: Gianni Dubois

Giuseppe Battiston: Ramiro

Marco Messeri: Del Ghianda

Corrado Guzzanti: Abbruscati

Kasia Smutniak: Caterina

Cristiana Capotondi: Flaminia Sbarbato

Stefania Sandrelli: sindaco

Maria Paiato: Helga

Cosimo Messeri: pianista

Giovanni Mascherini: Jonathan

Fausto Russo Alesi: Pippo

Francesco Brandi: aiuto regista

Paolo Graziosi: vicino di casa

 

TRAMA: Per evitare di esser querelato, un regista accetta a malincuore di organizzare e dirigere le celebrazioni del Venerdì Santo in un piccolo paesino della Toscana.

 

VOTO 6,5


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Passati i cinquant’anni, essere un regista emergente diventa un problema. Ne sa qualcosa Gianni Dubois (Silvio Orlando), che non fa un film da anni, e adesso che avrebbe la possibilità di dirigere una giovane stella della TV non riesce a farsi venire in mente una storia. In più, una perdita d’acqua nel suo appartamento in Toscana ha rovinato un affresco del Cinquecento nella chiesetta adiacente.


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Per evitare una denuncia, deve accettare la bizzarra proposta della sindaca del paese (Stefania Sandrelli): dirigere la sacra rappresentazione del Venerdì Santo in cambio dell’impunità. Così si ritrova a passare una settimana nella Toscana più profonda nel tentativo di mettere in piedi una specie di Via Crucis, con gli apostoli, Ponzio Pilato, la crocifissione e un pessimo attore locale nella parte di Cristo.


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È uno dei film più insoliti dell’intera filmografia del buon Carlo Mazzacurati, un autore che rimane nei nostri bei ricordi per essere lui stesso un regista insolito, se così si può dire: sempre sottotraccia, tranquillo, sorridente e soprattutto molto sensibile alla provincia profonda. Si potrebbe dire, con un termine americano, notevolmente “understatement” e per questo molto poco italiano.


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Ma del resto, secondo me, egli è sempre stato insolito tra i registi italiani, per la sua sensibilità e il suo modo di girare nella provincia più nascosta, con piccolissime storie. Anche questo film ne racconta una di un gruppo di persone eterogenee, legate tra loro dalle circostanze più improbabili (e, in alcuni casi, sfortunate), che si ritrovano impegnate a mettere in scena il racconto della passione di Cristo nel Venerdì Santo in un borgo toscano, un’antica e bellissima tradizione ancora viva in molta parte d’Italia.


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Tra i personaggi, a volte bizzarri e davvero improbabili, due in particolare spiccano: un oscuro regista alternativo che si trova in una fase di stallo creativo e un ex ladro diventato attore, per giunta pessimo: Abbruscati, interpretato addirittura da Corrado Guzzanti. Ovviamente, nel cast ritroviamo alcuni degli attori affezionati e fedeli del regista, da Giuseppe Battiston a Marco Messeri, immancabili.


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Riconoscimenti

Festival di Venezia 2010

Candidatura Leone d’oro

David di Donatello 2011

Miglior attore non protagonista a Giuseppe Battiston

Candidatura migliori costumi

Candidatura miglior trucco

Nastri d’argento 2011

Miglior attore non protagonista a Giuseppe Battiston

Candidatura migliori costumi

BIF&ST 2011

Premio Alberto Sordi - Migliore attore non protagonista a Giuseppe Battiston



 
 
 

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