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Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 23 gen 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 7 lug

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Mad Max - Oltre la sfera del tuono

(Mad Max Beyond Thunderdome) Australia 1985 azione / fantascienza 1h47’


Regia: George Miller, George Ogilvie

Sceneggiatura: Terry Hayes, George Miller

Fotografia: Dean Semler

Montaggio: Richard Francis-Bruce

Musiche: Maurice Jarre

Scenografia: Graham Walker

Costumi: Norma Moriceau


Mel Gibson: Mad Max Rockatansky

Tina Turner: Aunty Entity

Angry Anderson: Ironbar

Frank Thring: Collector

Angelo Rossitto: Master

Paul Larsson: Blaster

Bruce Spence: Jedediah

Adam Cockburn: Jedediah Jr.

Robert Grubb: Ammazza-porci

Edwin Hodgeman: dott. Dealgood

Tom Jennings: Slake


TRAMA: Nel futuro, la fonte di energia è lo sterco dei maiali. Attraversato il deserto, Mad Max deve scontrarsi con Baser Town, il feroce campione della regina Auntie. Dopo averlo battuto, viene ricacciato tra le dune dove viene salvato da una comunità di bambini sopravvissuti a un incidente aereo. Max decide di guidarli contro Baser Town e la sua società basata sullo sfruttamento più crudele.


Voto 6,5


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Noto anche semplicemente come Mad Max 3, è il terzo film sempre diretto da George Miller (coadiuvato qui da George Ogilvie) della saga di Max Rockatansky, il guerriero ed ex-poliziotto che aveva salvato un villaggio di civili dalla furia degli Humungus, ora privo della fedele V8 Interceptor andata distrutta nell'episodio precedente. È un’ulteriore dimostrazione di quanto la trilogia sia pura adrenalina: la formula essenziale adottata dal regista è semplice e comporta molti combattimenti e inseguimenti e la cosa più sorprendente (merito del regista) è che, nonostante una certa quantità di ripetizioni, i film non minacciano mai di diventare routine. C'è un senso di spontaneità in ogni scena d'azione e non siamo mai sicuri di come andranno a finire le cose.


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È stato il crescendo di investimenti da parte della Warner Brothers a dare una maggiore spinta e ad ottenere un aumento del successo sul mercato più importante ai fini dell’affermazione e del botteghino, quello degli Stati Uniti, dove ormai Mel Gibson si va sempre più affermando con il suo personaggio come figura mainstream. I tre film, ad osservare bene, hanno avuto toni differenti e se il primo è il più cupo dei tre, poiché trascina Max in un tipico film d'azione e avventura e si trasforma in una storia di vendetta, il secondo è una storia più tradizionale, con Max come figura misteriosa che arriva per interpretare il riluttante salvatore. Ora è un po' più rilassato e tende ad essere un eroe tradizionale. Ancora una volta, sta difendendo gli sfavoriti, ma questa volta lo sta facendo, diciamo, con una riluttanza minima: alla fine non ha riconquistato la sua famiglia, ma ha riacquistato la sua anima.


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Il retroscena indica che la Guerra Fredda si è conclusa con uno scambio nucleare con gli Stati Uniti e l'URSS. che si sono fatti esplodere a vicenda. Altri paesi, tra cui l'Australia (dove si svolgono i fatti), sono stati coinvolti. La legge, l'ordine e la maggior parte della civiltà sono scomparsi e non vediamo come e quanto la polizia possa fare per proteggere gli innocenti sottomessi trattati come schiavi, e la maggior parte delle persone non è preparata a proteggersi.


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La grande novità è la comparsa sulla scena di una donna di grande carattere e potente, Aunty Entity (che forza, Tina Turner!), la regina di Bartertown, corrotta città in mezzo al deserto dove l’odiato Jedediah, che con un sotterfugio lo aveva derubato della sua carovana, si è rifugiato per vendere la sua merce. Un personaggio femminile con cui il protagonista stringerà un patto: se egli ucciderà Blaster, un guerriero mascherato alle dipendenze di Master, l’anziano nano che dirige la centrale elettrica della città, riceverà una grandissima ricompensa. Centrale che funziona grazie al metano prodotto dallo sterco dei maiali, nuovo propellente energetico dei difficili tempi postapocalittici. La battaglia tra Max e Blaster è spettacolare.


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Ciononostante, questo terzo episodio resta forse il più debole della trilogia e dopo la saga (e dico per fortuna, data la mia avversione per i sequel) si ferma, per riprendere con molto più vigore, fortuna e i grandi mezzi messi a disposizione dalla tecnica cinematografica ben 26 anni dopo, con l’avvento della bellissima Furiosa di Fury Road.



Riconoscimenti

Golden Globe 1986

Candidatura per la miglior canzone originale per “We Don't Need Another Hero”



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

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