Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre (1993)
- michemar
- 26 feb
- Tempo di lettura: 3 min

Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre
(Mrs. Doubtfire) USA 1993 commedia 2h5’
Regia: Chris Columbus
Soggetto: Anne Fine (Alias Madame Doubtfire)
Sceneggiatura: Leslie Dixon, Randi Mayem Singer
Fotografia: Donald M. McAlpine
Montaggio: Raja Gosnell
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Angelo P. Graham
Costumi: Marit Allen
Trucco: Greg Cannom, Ve Neill, Yolanda Toussieng
Robin Williams: Daniel Hillard / Mrs. Euphegenia Doubtfire
Sally Field: Miranda Hillard
Pierce Brosnan: Stuart Dunmeyer
Lisa Jakub: Lydia Hillard
Matthew Lawrence: Chris Hillard
Mara Wilson: Natalie Hillard
Harvey Fierstein: Frank Hillard
Polly Holliday: Gloria Chaney
Robert Prosky: Jonathan Lundy
Anne Haney: sig.ra Sellner
Scott Capurro: zio Jack
Martin Mull: Justin Gregory
TRAMA: Daniel Hillard, moglie e due figlioletti, è un doppiatore cinematografico dal temperamento un po’ troppo estroso. Quando, avendo divorziato, gli vengono tolti i figli che adora, si trasforma in donna di servizio tuttofare e si fa assumere in quella che era casa sua. Ne succedono di tutti i colori, ma poi la faccenda si aggiusta al meglio, con la ricomposizione della famiglia in ritrovata armonia.
VOTO 6,5

Si guarda la pimpante Mrs. Doubtfire e viene in mente Dustin Hoffman nei panni del protagonista, perché non si riesce a fare a meno di ripensare a Tootsie per le trasformazioni e non solo, perché quando il protagonista perde i figli e combatte alla maniera che può, è come se ci trovassimo anche in Kramer contro Kramer. In questa pellicola, è Robin Williams a lottare per la custodia dei suoi figli, mentre indossa abiti femminili.
Dal punto di vista della trama, il film può anche risultare debole o perlomeno sembrare un cliché parecchio sfruttato, tuttavia ci sono produzioni cinematografiche in cui altri elementi compensano ampiamente queste carenze. Tanto per iniziare il film è senza dubbio divertente e nonostante i difetti menzionati offre due ore di intrattenimento solido, che rappresenta un aspetto molto gradito alla maggior parte degli spettatori.
Daniel Hillard (interpretato da Robin Williams) ama profondamente i suoi figli, ma le modalità del divorzio limitano la sua interazione con loro a una sola giornata alla settimana, il che gli sembra insufficiente. Quando la sua ex moglie Miranda (interpretata da Sally Field) decide di assumere una governante, Daniel coglie l’opportunità sebbene in modo poco ortodosso. Con l’aiuto del fratello truccatore Frank (interpretato da Harvey Fierstein), si trasforma in una donna e si presenta nella sua vecchia casa con i connotati della vedova scozzese Mrs. Doubtfire, diventando rapidamente indispensabile.
La trama, come detto, combina formule già viste, coincidenze improbabili e stratagemmi prevedibili ed anche la sceneggiatura non è che brilli per originalità ma il film riesce a emergere grazie alle interpretazioni accattivanti e all’umorismo coinvolgente, che rendono i suoi punti di forza più evidenti delle sue debolezze. Il principale merito, quindi, va meritatamente al poliedrico Robin Williams che si attesta in una performance notevole e la comicità che imprime nei panni femminili, soprattutto nelle scene che richiedono trasformazioni rapide, è trascinante. Non male anche quando l’attore deve impegnarsi nei momenti più seriosi, quasi drammatici, a causa delle obiettive difficoltà che incontra per perseguire il suo scopo. Il resto del cast, indubbiamente di qualità, è all’altezza benché i personaggi non vengano molto approfonditi dalla sceneggiatura: Sally Field è piuttosto marginale e non richiede particolari abilità interpretative, bravo Robert Prosky, mentre al povero Pierce Brosnan tocca fare la parte dell’antipatico. È affascinante, non c’è dubbio, ma siccome è l’antagonista e noi facciamo il tifo per Daniel non c’è scampo per le nostre simpatie, ma unicamente per motivi, diciamo, egoistici del protagonista. Perché, in effetti, se ci si pensa, questo è un film con rivali ma il vero cattivo non c’è come capita spesso.
Il successo del film risiede principalmente nella sua componente comica, dovuta in gran parte al talento di Williams e alla regia dell’esperto Chris Columbus, sempre abile nei film brillanti. Che il film abbia vinto un Oscar per il trucco è un discorso, ma ciò che riesce a combinare l’indimenticato Robin Williams è un altro: tiene la scena per tutto il film, se lo carica sulle spalle e ne fa una creatura tutta sua. Tratto dal romanzo Alias Madame Doubtfire di Anne Fine, sceneggiato con furbizia e diretto bene da Chris Columbus, il film appartiene quindi tutto a Robin Williams e il suo trasformismo vocale e mimico è paragonabile alle migliori performance di Peter Sellers.
Ovvio che visto doppiato perde almeno il 50% della potenza interpretativa.
Riconoscimenti
Premio Oscar 1994
Miglior trucco
Golden Globe 1994
Miglior film commedia o musicale
Miglior attore in un film commedia o musicale a Robin Williams
Premio BAFTA 1995
Candidatura per il miglior trucco
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