Nemiche amiche (1998)
- michemar

- 20 set
- Tempo di lettura: 2 min

Nemiche amiche
USA 1998 dramma 2h5’
Regia: Chris Columbus
Sceneggiatura: Ron Bass, Gigi Levangie, Jessie Nelson, Steven Rogers, Karen Leigh Hopkins
Fotografia: Donald McAlpine
Montaggio: Neil Travis
Musiche: John Williams
Scenografia: Stuart Wurtzel
Costumi: Joseph G. Aulisi
Julia Roberts: Isabel Kelly
Susan Sarandon: Jackie
Ed Harris: Luke Harrison
Jena Malone: Anna Harrison
Liam Aiken: Ben Harrison
Andre Blake: Cooper
Lynn Whitfield: dottoressa Sweikert
Darrell Larson: Duncan Samuels
Mary Louise Wilson: signora Franklin
TRAMA: Isabel giovane fotografa di moda, vorrebbe instaurare un buon rapporto con i figli del suo compagno ma deve vedersela con l’infallibile e premurosa madre naturale dei due bambini.
VOTO 6 –

Isabel è una fotografa di moda di New York che pensa esclusivamente alla carriera e che deve occuparsi dei figli del suo nuovo compagno Luke: Anna di dodici anni e Ben di sette. Sia Isabel che i due bambini amano con tutto il cuore Luke, ma tra di loro i rapporti non sono idilliaci. Isabel deve fare i conti anche con Jackie, la madre naturale, considerata dai due bambini insuperabile in tutto. La donna nutre ovviamente del risentimento nei confronti di Isabel che le ha “rubato” i figli. Ma un giorno Jackie si scopre malata di cancro. Le due, dopo reciproche accuse e liti furibonde, riescono comunque a trovare un equilibrio e a diventare finalmente amiche, per il bene dell’uomo che hanno amato e che amano e soprattutto per il bene dei bambini.

In bilico tra dramma e commedia, è un film che si muove con sorprendente delicatezza nel territorio emotivo delle famiglie ricomposte. Chris Columbus orchestra un racconto che, pur partendo da dinamiche di conflitto e gelosia, si apre progressivamente a una riflessione più ampia sul tempo, sull’eredità affettiva e sulla capacità di trasformare la rivalità in complicità.

Julia Roberts e Susan Sarandon incarnano due archetipi femminili apparentemente inconciliabili: la giovane compagna del padre, moderna e ambiziosa, e la madre biologica, radicata e protettiva. Ma il film non si accontenta di contrapporle: le mette in dialogo, le costringe a ridefinire il proprio ruolo, fino a costruire un ponte emotivo che non ha bisogno di etichette. Con loro il sempre ottimo Ed Harris.

La regia di Columbus evita il sentimentalismo facile, preferendo una narrazione che alterna momenti di tensione a scene di intimità sincera. Il dolore, quando arriva, non è spettacolarizzato: è vissuto, condiviso, metabolizzato. E proprio in questo risiede la forza del film, nel suo saper raccontare la famiglia non come struttura, ma come processo.

Riconoscimenti
Golden Globe 1999
Candidatura miglior attrice in dramma a Susan Sarandon





Commenti