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Nemico pubblico (1998)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 5 giu 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 20 set

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Nemico pubblico

(Enemy of the State) USA 1998 thriller 2h12'


Regia: Tony Scott

Sceneggiatura: David Marconi

Fotografia: Daniel Mindel

Montaggio: Chris Lebenzon

Musiche: Harry Gregson-Williams, Trevor Rabin

Scenografia: Benjamín Fernández

Costumi: Marlene Stewart


Will Smith: Robert Clayton Dean

Gene Hackman: Brill / Edward Lyle

Jon Voight: Thomas Brian Reynolds

Regina King: Carla Dean

Jack Black: Fiedler

Lisa Bonet: Rachel Banks

Gabriel Byrne: falso Brill

Loren Dean: Hicks

Barry Pepper: det. David Pratt


TRAMA: Giovane avvocato di colore entra in possesso, per caso e senza saperlo, di una videocassetta che incrimina come mandante di un omicidio politico un alto dirigente della NSA (National Security Agency), più potente, segreta e costosa della CIA. Per neutralizzarlo, gli uomini della NSA "deviata" gli rovinano la vita finché, con l'aiuto di un misterioso ex agente dei servizi segreti, la vittima parte alla riscossa.


Voto 7


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Che Tony Scott faccia un netto accostamento ed evidentissime citazioni al bellissimo e impareggiabile La conversazione di Francis Ford Coppola è fin troppo chiaro, maggiormente evidenziato da più di una scena molto simile. Tanto per iniziare l'attore di riferimento è il grande Gene Hackman, lo stesso protagonista dell'altro film, la sequenza della piazza è identica, il rifugio è sempre un ex-magazzino industriale, e poi ancora qualche altro particolare minore, ma i richiami saltano subito all’occhio.


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Eppure, non si assiste ad un film uguale, non è per nulla neanche uno spin-off o una rilettura (non sarebbe mai un tipo di cinema adatto a questo regista) e soprattutto ci troviamo in tutt’altra argomentazione perché il discorso di fondo è molto diverso. Infatti, qui si parla di privacy, argomento alquanto attuale e scottante, che già allora, siamo alla fine del XX secolo, ci sovrastava senza che ancora ci si rendesse conto della portata e dell’importanza, non tanto dei dati sensibili, quanto del fatto che si veniva spiati in maniera costante e penetrante, insomma invadente. Con la totale inconsapevolezza delle vittime.


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Ciò che veramente distingue poi il film dall’altro è il vero marchio di Tony Scott: qui si parla molto di meno (in verità, anche nel capolavoro di Coppola si parla poco ma si riflette tanto) e soprattutto si corre parecchio e a ritmo infernale. Complice un montaggio frenetico adatto alle situazioni, sequenza dopo sequenza, il ritmo che la storia ha sin dall’inizio ma specialmente quello che prende alla svolta decisiva diventa infernale e Gene Hackman, perfettamente a suo agio con ruoli di questo tipo, è come sempre perfetto nel personaggio, tanto da oscurare il giovane Will Smith, attore in quel momento in piena affermazione ma che ne è il vero protagonista. Ed invece il più maturo interprete, che parte da una posizione secondaria, prende il sopravvento sulla scena.


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Sicuramente uno dei migliori film - se non il migliore - del povero Tony Scott, che godeva dopo molti anni ancora del successo di pubblico con il suo secondo film, Top Gun. Questo però è totalmente di un’altra specie: palpitante, in molti punti spettacolare, imprevedibile e sorprendente dal primo all'ultimo secondo.



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