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Novecento (1976)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 30 apr 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Novecento

Italia/Francia/Germania 1976, storico, 5h17’


Regia: Bernardo Bertolucci

Sceneggiatura: Franco Arcalli, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Bertolucci

Fotografia: Vittorio Storaro

Montaggio: Franco Arcalli

Musiche: Ennio Morricone

Scenografia: Maria Paola Maino, Gianni Quaranta

Costumi: Gitt Magrini


Robert De Niro: Alfredo Berlinghieri

Gérard Depardieu: Olmo Dalcò

Burt Lancaster: nonno Alfredo Berlinghieri

Donald Sutherland: Attila Melanchini

Dominique Sanda: Ada Fiastri Paulhan

Alida Valli: Ida Cantarelli Pioppi

Sterling Hayden: Leo Dalcò

Stefania Sandrelli: Anita Furlan

Werner Bruhns: Ottavio

Laura Betti: Regina

Ellen Schwiers: Amelia

Anna Henkel: Anita

Romolo Valli: Giovanni

Stefania Casini: Neve

Francesca Bertini: suor Desolata

Anna Maria Gherardi: Eleonora

Paolo Pavesi: Alfredo da ragazzo

Tiziana Senatore: Regina da bambina

Paulo Branco: Orso

Giacomo Rizzo: Rigoletto, il servo gobbo

Antonio Piovanelli: Turo Dalcò

Liù Bosisio: Nella Dalcò

Maria Monti: Rosina Dalcò


TRAMA: Nati lo stesso giorno, Alfredo Berlinghieri, figlio di proprietari terrieri, e Olmo Dacò, figlio di loro contadini, vivono in parallelo, ma con le differenze dell'appartenenza a due diverse classi sociali, i loro casi personali e gli accadimenti italiani: l'adolescenza, il servizio militare, la Prima Guerra Mondiale, l'avvento del fascismo.


Voto 8,5


Le lotte tra i padroni e il ceto proletario raccontate come una storia epica, come un romanzo ottocentesco russo, con tanti personaggi ben illustrati e tante storie all'interno. La dura vita dei campi e dei contadini che mangiano tutti assieme in tavolate indimenticabili per il cinema, contrapposta alla elegante tavola imbandita della famiglia dei proprietari e in mezzo due ragazzini che rappresentano la differenza di classi che per loro però non esiste, nella loro innocenza fanciullesca e felice, tra avventure, giochi e sfide. Un’amicizia vera e duratura nonostante derivino da ceti ben diversi che non conosce ostacoli.


Attorno a loro c'è la Storia dell'Italia nel momento del riscatto del popolo e dell'abbattimento del regime fascista. I grandissimi attori americani assieme a quelli italiani ne fanno un affresco che pare uscito direttamente Giuseppe Pellizza da Volpedo, come un melodramma politico esaltato dalla musica di Giuseppe Verdi.


E in mezzo sempre loro, Olmo e Alfredo, Gérard Depardieu e Robert De Niro, che ne fanno due ruoli molto importanti per la loro carriera. Alle spalle c’è un gigantesco Burt Lancaster, osteggiato dalla indimenticabile smorfia di un contadino che è il contraltare del padrone, Sterling Hayden; la cattiveria del fascismo scritta sulla faccia di Donald Sutherland; la forza che solo le donne sanno tirar fuori nei momenti più difficili della Storia sulle spalle di una straordinaria Stefania Sandrelli.


Personaggi che segnano, che pesano, che non si dimenticano, interpretati magnificamente in una opera-maratona, pietra miliare nella filmografia di Bernardo Bertolucci e di tutto il nostro Cinema, splendidamente completata dalla fulgente fotografia di Vittorio Storaro e dalla indimenticabile musica di Ennio Morricone.


Olmo e Alfredo sono la fotografia perfetta della nascita della nostra Repubblica.



 
 
 

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