Quel treno per Yuma (2007)
- michemar

- 20 nov 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 gen 2024

Quel treno per Yuma
(3:10 to Yuma) USA 2007 western 2h2’
Regia: James Mangold
Soggetto: Elmore Leonard
Sceneggiatura: Michael Brandt, Derek Haas, Halsted Welles
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Michael McCusker
Musiche: Marco Beltrami
Scenografia: Andrew Menzies
Costumi: Arianna Phillips
Russell Crowe: Ben Wade
Christian Bale: Dan Evans
Logan Lerman: William Evans
Dallas Roberts: Grayson Butterfield
Ben Foster: Charlie Prince
Peter Fonda: Byron McElroy
Vinessa Shaw: Emma
Alan Tudyk: Doc Potter
Luce Rains: Marshal Weathers
Gretchen Mol: Alice Evans
Kevin Durand: Tucker
TRAMA: Dan Evans è un allevatore di bestiame in miseria, Ben Wade è un fuorilegge. Il bandito viene catturato e deve essere condotto al carcere di Yuma perché venga impiccato: Evans, per pagare i propri debiti, acconsente a far parte della scorta.
Voto 6

Il teatro della vicenda è ambientato nell’Arizona del 1884, quando Dan Evans, veterano della guerra civile e allevatore in gravi difficoltà per la siccità che colpisce la zona in cui sorge la sua fattoria, contribuisce alla cattura del fuorilegge Ben Wade, la cui banda ha preso di mira i corrieri della Southern Pacific Railroad. Dan accetta quindi un'offerta in denaro di 200 dollari per scortare, assieme ad altri volontari, il famoso fuorilegge fino alla stazione della vicina città di Contention, dove un treno lo condurrà poi al carcere di Yuma, sapendo che l'intera banda di Wade aspetta l'occasione giusta per liberarlo. Durante il viaggio Evans e Wade, sempre a stretto contatto, giungono ad ottenere - ciascuno secondo la propria prospettiva - una sorta di reciproco rispetto. La suspense cresce in attesa del treno delle 3 e 10 per Yuma (da cui il titolo originale 3:10 to Yuma) con un conflitto psicologico tra i due protagonisti, diretti entrambi verso il rispettivo destino.

A distanza di mezzo secolo, James Mangold ha il coraggio di riprendere e adattare allo stile moderno un western che siede tranquillamente nell’olimpo dei migliori film del genere, dandone ovviamente uno stile e uno sfondo differente, principalmente perché il precedente era di sicuro irripetibile per l’atmosfera da thriller che si respirava, per l’epicità e l’aria da dramma che lo abitava, interpretato, tra l’altro, da due attori leggendari: Glenn Ford e Van Heflin. Perennemente sudati, diffidenti, chi baldanzoso e chi impaurito dalle circostanze ma determinato a portare a termine la difficile impresa. James Mangold cambia la psicologia e la adatta per una pellicola che sa più di azione che di western, in cui la guerra di nervi del 1957 diventa l’esplosione della violenza tra uomini che si sfiniscono mentalmente nell’attesa. Una differenza che salta agli occhi evidente è che Evans non è più un uomo tutto d'un pezzo come quello Van Heflin, il modello del film originale, ma fragile e addirittura fisicamente menomato; mentre il Wade di Russell Crowe possiede la bellezza del cattivo ma non il fascino eterno di Glenn Ford.

Che James Mangold sia un autore che spazia tra i generi e i soggetti più disparati è ampiamente dimostrato dalla sua variegata filmografia che va (sia come regista che da sceneggiatore) da Ragazze interrotte e Quando l’amore brucia l’anima - Walk the Line (due film, due Oscar per le protagoniste), al bellissimo Cop Land, ha viaggiato romanticamente nel tempo con Kate & Leopold con una incursione supereroico e cupo Logan - The Wolverine. Per poi approdare ad un tentativo di leggenda non pienamente riuscito come Le Mans ‘66 - La grande sfida. Uno schedario multiforme, non c’è che dire, ma a questo western ci guardava da tempo e finalmente lo ha raggiunto e aggiunto al suo carnet.

Non senza difetti (impossibile non fare riferimenti all’originale), come per esempio la eccessiva verbosità (lì erano gli sguardi e le perline di sudore che parlavano) che non riguarda solo i due protagonisti ma anche qualcun altro della banda, l’ammiccamento allo spaghetti-western che non c’entra nulla, un finale lungo ed inutile che fa durare il film una mezz’oretta in più. Ah, quant’è importante che un film non duri troppo! Inutile dire, comunque, che tra la tensione (pur conoscendo tutti la storia) che è vibrante e la bella fotografia del fedele Phedon Papamichael (cinque film assieme) l’avventura mantiene viva l’attenzione e, non ultimo, i due attori principali sanno bene come stare in scena: Russell Crowe e Christian Bale sono due idoli e lo spettatore ha occhi solo per loro.
Riconoscimenti
2008 - Premio Oscar
Candidatura miglior colonna sonora
Candidatura miglior sonoro






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