Ritorno al futuro - Parte III (1990)
- michemar

- 13 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Ritorno al futuro - Parte III
(Back to the Future Part III) USA 1990 fantascienza 1h58’
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: Bob Gale
Fotografia: Dean Cundey
Montaggio: Harry Keramidas, Arthur Schmidt
Musiche: Alan Silvestri
Scenografia: Rick Carter
Costumi: Joanna Johnston
Michael J. Fox: Marty McFly / Seamus McFly
Christopher Lloyd: Emmett L. “Doc” Brown
Mary Steenburgen: Clara Clayton
Lea Thompson: Maggie McFly / Lorraine Baines McFly
Thomas F. Wilson: Buford “Cane pazzo” Tannen / Biff Tannen
Elisabeth Shue: Jennifer Parker
James Tolkan: sceriffo James Strickland
Donovan Scott: vicesceriffo
Flea: Douglas J. Needles
Jeffrey Weissman: George Douglas McFly
Matt Clark: Chester
Marc McClure: Dave McFly
Wendie Jo Sperber: Linda McFly
Hugh Gillin: sindaco Hubert
TRAMA: Marty McFly è costretto a tornare indietro nel tempo fino al 1885 per salvare Doc, che vi era stato catapultato al termine del secondo capitolo. Questa volta tornare nel futuro sarà ancora più difficile.
VOTO 6

Stavolta la trama parte dal 1955, quando, mentre sta cercando di recuperare la macchina del tempo, il giovane Marty McFly scopre la tomba sulla cui lapide è ricordata la data di morte di Doc, avvenuta il 7 settembre 1885. Per evitare il funesto evento, Marty decide di tornare indietro fino all’Ottocento, dove Doc si è stabilito e vive più o meno felice, innamorato della bella Clara. Doc si è però inimicato il fuorilegge Mad Dog “Cane Pazzo”, così il giovane protagonista decide di farsi passare per un pistolero e affrontare i banditi.

Arriviamo così al capitolo finale della trilogia diretta da Robert Zemeckis e uscito nel 1990, ma girata assieme al secondo, concludendo le avventure di Marty McFly e del dottor Emmett Brown con un viaggio nel tempo che li porta nel Vecchio West del 1885. Per questa nuova situazione, il film si distingue per il suo cambio di ambientazione rispetto ai primi due capitoli, passando dalla futuristica Hill Valley del 2015 e dagli anni ‘50 a un’epoca storica completamente diversa. Questo cambio di scenario offre perciò un mix di elementi western e fantascientifici, cercando di mantenere l’umorismo e l’azione che caratterizzano l’intera serie.

Quello che il pubblicò apprezzò del film è che il regista decise di chiudere le trame aperte nei film precedenti, fornendo una conclusione soddisfacente per i personaggi principali. La dinamica tra Marty e Doc, ovviamente, rimane al centro della storia, con il loro legame che si rafforza ulteriormente attraverso le sfide che affrontano nel passato.

Per i numerosi fans della serie è un degno finale, ma è innegabile che oramai la serie ha perso lo slancio innovativo che l’aveva resa celebre e appare alquanto stanca. Il regista sfrutta l’onda dei successi precedenti ma è chiaro come la novità e l’inventiva si stiano esaurendo.

Salta agli occhi facilmente, per esempio, come il film abbandoni le intricate dinamiche temporali che caratterizzavano i primi due episodi, per trasformarsi in una commedia western più convenzionale. Nonostante alcune trovate divertenti - come la storia d’amore tra Doc Brown e Clara, e l’ingegnoso piano per far raggiungere alla DeLorean la velocità necessaria usando un treno - il film manca di profondità e originalità. Tuttavia, si può apprezzare ancora il tono malinconico e romantico che attraversa tutta la trilogia, riflettendo sul legame tra amore e tempo.

Dopo i riconoscimenti riscossi con i primi due film, quello conclusivo raccoglie solo qualcosa dai premi dei concorsi secondari e adatti ai giovani, segno del fiacco epilogo: non basta la trovata di presentarsi con lo pseudonimo di Clint Eastwood.




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