September 5 - La diretta che cambiò la storia (2024)
- michemar

- 20 ago
- Tempo di lettura: 4 min

September 5 - La diretta che cambiò la storia
(September 5) Germania, USA 2024 dramma storico 1h35’
Regia: Tim Fehlbaum
Sceneggiatura: Tim Fehlbaum, Moritz Binder, Alex David
Fotografia: Markus Förderer
Montaggio: Hansjörg Weißbrich
Musiche: Lorenz Dangel
Scenografia: Julian R. Wagner
Costumi: Leonie Zykan
Peter Sarsgaard: Roone Arledge
John Magaro: Geoffrey Mason
Ben Chaplin: Marvin Bader
Leonie Benesch: Marianne Gebhardt
Zinedine Soualem: Jacques Lesgards
Georgina Rich: Gladys Deist
Corey Johnson: Hank Hanson
Marcus Rutherford: Carter Jeffrey
Daniel Adeosun: Gary Slaughter
Benjamin Walker: Peter Jennings
Rony Herman: David Berger
Jim McKay: se stesso
Peter Jennings: se stesso
TRAMA: Durante le Olimpiadi di Monaco del 1972, una troupe televisiva sportiva americana si ritrova a coprire la crisi degli ostaggi che coinvolge atleti israeliani.
VOTO 6,5

Riferimenti storici
Il massacro di Monaco di Baviera fu un evento terroristico avvenuto durante le Olimpiadi estive del 1972, a Monaco di Baviera, allora Germania Ovest. Il commando dell’organizzazione terroristica palestinese chiamato Settembre Nero irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani del villaggio olimpico, uccidendone subito i due che avevano tentato di opporre resistenza e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica. Il successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque militanti e di un poliziotto tedesco.

Il film diretto da Tim Fehlbaum, e scritto a più mani, ripercorre quelle drammatiche ore dal punto di vista di una troupe televisiva americana, la ABC, che stava riprendendo le prodezze sportive di quella grande festa che sono le Olimpiadi. Difatti, in quei momenti quella sezione sportiva della TV americana era eccitata dalle imprese del grande nuotatore connazionale Mark Spitz, vincitore, in quella occasione, di ben 7 medaglie d’oro. L’esperto responsabile della TV, Roone Arledge (Peter Sarsgaard), approfitta per esaltare le vittorie dell’atleta inquadrando la faccia delusa dell’avversario principale, quello tedesco: enfatizzare per drammatizzare e coinvolgere il pubblico americano davanti al televisore anche con l’argomento dell’Olocausto. Tutto serve in una TV privata. Anche tirare fuori argomenti che apparentemente non sono proprio correlati.

L’intera troupe è così occupata e intenta al lavoro che, udendo delle esplosioni provenienti dal villaggio olimpico, non danno molta importanza e solo dopo qualche minuto si viene a sapere che sono effettivamente degli spari che pare siano stati esplosi nelle camere dove sono ospitati gli atleti del sollevamento pesi di Israele: il gruppo terroristico palestinese Settembre Nero vi ha fatto irruzione prendendo in ostaggio gli israeliani per chiedere il rilascio di 200 prigionieri appartenenti alla loro organizzazione. Una volta realizzato ciò che stava succedendo, i registi, i produttori e tutti i tecnici e i giornalisti della ABC, capirono che involontariamente stavano assistendo a poche centinaia di metri ad un tragico avvenimento e che potevano, freddamente, essere non solo testimoni dei fatti ma soprattutto narratori in diretta e in una posizione privilegiata.

Immediatamente la squadra si mette al lavoro con telecamere opportunamente appostate e uomini sguinzagliati per poter ottenere maggiori informazioni, con il preziosissimo aiuto di una traduttrice tedesca, Marianne Gebhardt (la formidabile Leonie Benesch, protagonista di La sala professori), che si mette al servizio del regista Geoffrey Mason (John Magaro) e del responsabile Marvin Bader (Ben Chaplin). Tra notizie incerte e immagini rubate, la trasmissione in diretta raggiunge gli Stati Uniti con un pubblico da record, tutto rapito dalle cattive news che stavano accadendo. In diretta! Era un’occasione per la società televisiva da non perdere. E tale fu.

Dire che il film mostri scene convulse e palpitanti non rende bene l’idea di ciò che successe in quel giorno né di ciò che succede sullo schermo: dialoghi incessanti, caffè a fiume, zero riposo, camera in spalla che inquadra ripetutamente i tanti personaggi, tutto supportato da un ottimo montaggio frenetico che si fa fatica a seguire. Non campo e controcampo, ma sobbalzi da un viso all’altro, ordini di regia da decidere in pochi secondi e da eseguire immediatamente pena perdere l’attimo fuggente. Dubbi sul mostrare le scene più cruente, responsabilità morali nel fare i nomi degli ostaggi senza sapere se sono vivi o morti, con i parenti davanti alla TV.

La storia è nota e non si scopre nulla parlando del film, per cui la regia deve puntare tutto sull’efficienza della sceneggiatura e delle riprese. Tim Fehlbau si gioca tutto in questo e se la cava abbastanza bene, tiene il fiato sospeso dello spettatore sebbene questa conosca già prima (perché note) le nefaste conseguenze dell’azione. Ma forse, chissà, con un altro e un vero grande regista le cose sarebbero andate anche meglio, magari cinicamente più spettacolari. Però questo regista ha il merito di non evitare di far risaltare come ad una televisione importante interessi soprattutto la straordinarietà dell’evento dal punto di vista giornalistico. A tale scopo la buona sceneggiatura mostra le discussioni tra i funzionari e il regista sulla decisione di mostrare o meno, fare nomi oppure no, andare oltre o trattenersi ed attendere l’ufficialità dei dati in mano alla polizia. Tanto che della tragedia si viene a spere tutto solo a fatti compiuti.

Interessante è anche, per i non addetti, osservare l’utilizzo dei vari espedienti per rimediare il materiale visivo, i problemi tecnici che si sovrappongono, le furbizie adottate e, perché no, un pensiero, in caso di successo, ad una svolta nella carriera. È il giornalismo, bellezza, e non ci puoi fare nulla.

Molto bravi gli attori, con una menzione speciale per Leonie Benesch, attrice che una volta vista non si fa dimenticare. Regia promossa e contenuto molto interessante, soprattutto per i giovani appassionati di cinema che non conoscono bene, o solo poco, la tremenda storia di quei giorni.
Riconoscimenti
Oscar 2025
Candidatura per la miglior sceneggiatura originale
Golden Globe 2025
Candidatura per il miglior film drammatico










Commenti