Un piccolo favore (2018)
- michemar

- 7 ott 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 16 giu 2024

Un piccolo favore
(A Simple Favor) Canada/USA 2018 thriller/commedia 1h57’
Regia: Paul Feig
Soggetto: Darcey Bell (romanzo)
Sceneggiatura: Jessica Sharzer
Fotografia: John Schwartzman
Montaggio: Brent White
Musiche: Theodore Shapiro
Scenografia: Jefferson Sage
Costumi: Renee Ehrlich Kalfus
Anna Kendrick: Stephanie Smothers
Blake Lively: Emily Nelson
Henry Golding: Sean Townsend
Andrew Rannells: Darren
Linda Cardellini: Diana Hyland
Rupert Friend: Dennis Nylon
Jean Smart: Margaret McLanden
Bashir Salahuddin: det. Summervile
Ian Ho: Nicky Nelson
Joshua Satine: Miles Smothers
Eric Johnson: Davis
Dustin Milligan: Chris
TRAMA: Stephanie è una mamma vlogger che cerca di scoprire la verità che si cela dietro l'improvvisa scomparsa della migliore amica Emily dalla loro piccola città. Affiancata da Sean, il marito di Emily, si muoverà tra colpi di scena e tradimenti, segreti e rivelazioni, amore e lealtà, omicidio e vendetta.
Voto 6--

Anna Kendrick interpreta Stephanie Smothers, una mamma single vlogger, cioè gestisce un popolare videoblog dove condivide ricette, consigli per i genitori e fai-da-te. È una secchiona pedante che invece di trovare successo nella sua attività on line ha più hater che followers affezionati. Ed è senza amici, come i tanti che vivono sui social. Blake Lively è Emily Nelson, mamma sexy in carriera nella moda che si rovina la vita con troppi Martini pomeridiani. Un po’ misteriosa lo è di natura: sorride ma non ci si può fidare del tutto, al contrario dell’altra. L’evento inatteso è che un bel giorno sparisce all’improvviso.

In comune hanno che i figli vanno a scuola assieme e quando Emily, quel giorno, ha un problema di orari nell’organizzazione del suo lavoro e chiede a Stephanie un piccolo favore, di fare cioè da babysitter a suo figlio: da quel momento diventa non più rintracciabile. Vai a fare un favore ad una che diceva di essere amica e che invece è più misteriosa di un fantasma!

Eppure c’erano troppi segnali che dovevano svegliare l’attenzione di Stephanie: le sue confidenze parlavano di episodi inconfessabili della gioventù, frustrazione degli insuccessi professionali del marito, la situazione finanziaria e via dicendo. La reazione della donna, nell’attesa di notizie dell’amica, è però stravagante rispetto a ciò che normalmente ci si può attendere e anzi prende una strana piega imitativa. Come se non bastasse, nel fare l’impossibile per capire l’anomala circostanza, quello che scopriranno lei e il marito della scomparsa, Sean, è un mistero che ne contiene molti altri, fino a ribaltare i ruoli e le etichette di ogni personaggio coinvolto nella vicenda. Non sorprende più di tanto se la situazione precipita quando Emily ricompare e con lei saltano fuori segreti e ripicche, fino alla minaccia con le armi. La didascalia prima dei titoli di coda ci illustra la fine che fanno i tre personaggi principali, sorprendente dal punto di vista giudiziario ma inevitabile: ognuno avrà il futuro che si merita.

È evidente che il regista Paul Feig giochi ad incastri e matriosche per complicare la trama per lo spettatore e per questi motivi il film corre su un sottile filo su cui non è facile restare in equilibrio e alla fine dei conti ci si trova dinanzi ad una commedia gialla che oscilla tra il glamour e il noir, ma talmente patinata da sembrare di plastica, con tanta carne sul fuoco che alla fine si può anche rischiare di fare confusione.
Sicuramente il film risulta senza infamia e senza lode, non è nulla di speciale, solo intrattenimento, con il sorriso di circostanza delle due donne che dà da pensare sin dal primo istante.



























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