Una giusta causa (2019)
- michemar

- 8 mar 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 19 ago

Una giusta causa
(On the Basis of Sex) USA, Cina, Canada 2019 biografico 2h
Regia: Mimi Leder
Sceneggiatura: Daniel Stiepleman
Fotografia: Michael Grady
Montaggio: Michelle Tesoro
Musiche: Mychael Danna
Scenografia: Nelson Coates
Costumi: Isis Mussenden
Felicity Jones: Ruth Bader Ginsburg
Armie Hammer: Marty Ginsburg
Justin Theroux: Mel Wulf
Sam Waterston: Erwin Griswold
Kathy Bates: Dorothy Kenyon
Cailee Spaeny: Jane Ginsburg
Jack Reynor: Jim Bozarth
Stephen Root: prof. Brown
Callum Shoniker: James Steven Ginsburg
Chris Mulkey: Charles Moritz
Gary Wentz: giudice William Edward Doyle
Ben Carlson: giudice William Hudson Holloway Jr.
TRAMA: Ruth Bader Ginsburg è una delle nove donne che nel 1956 viene accettata al corso di legge dell'Università di Harvard. Nonostante il suo talento, viene però rifiutata da tutti gli studi legali solo perché donna. Sostenuta dall'avvocato progressista Dorothy Kenyon, accetta un controverso caso di discriminazione di genere. Contro il parere di tutti, Ruth vince il processo che determina un precedente nella storia legale statunitense.
Voto 6

Morta il 18 settembre 2020 a 87 anni, Ruth Bader Ginsburg è stata una giurista, magistrata e accademica statunitense, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti. Per questa carica, fu nominata nel 1993 dal presidente Bill Clinton ed è a tutt’oggi una delle poche donne che abbiano mai fatto parte di quella Corte, assieme alle pioniere Sandra Day O'Connor (che fu la prima, ritiratasi poi nel 2006), Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Amy Coney Barrett (queste tre ancora in carica al momento in cui scrivo). È della sua vita coraggiosa che parla il film di Mimi Leder, una regista newyorkese che (guarda caso) è stata la prima donna ad essere ammessa all'American Film Institute, un'organizzazione indipendente no-profit che opera nell'insegnamento e sulla conservazione di vecchie pellicole, soggette a degradazione col tempo sia di cinema che di TV.

Il film segue quindi la vita e la carriera di una donna determinata ed intelligente, che per questo sapeva coraggiosamente mettere in imbarazzo gli uomini che ritenevano che gli studi e le professioni di alto livello, quello giuridico in questo caso, non fosse adatto al genere femminile. Se l’opera di questa regista riesce a centrare l’obiettivo di mettere a fuoco una bella figura come la giurista, molto merito va all’attrice altrettanto determinata che è Felicity Jones, davvero convincente. La trama la segue a partire dal suo ingresso alla facoltà di Giurisprudenza a Harvard, nel 1956, una delle sole nove donne iscritte quell’anno alla prestigiosa università.

Cosa era il maschilismo, la regista ce lo sbatte in faccia subito, inquadrando lo scetticismo e il sorriso sarcastico disegnati sul volto degli studenti quando vedono quella ragazza minuta ma fiera nei banchi a fianco a loro: a far immediatamente chiarezza c’è il titolo originale (On the Basis of Sex).

A dar forza alla sua tenace volontà c’è il marito Marty (Armie Hammer), anche lui avvocato, che nonostante le cagionevoli condizioni di salute la sostiene con tutte le forze. Condizioni che non fanno retrocedere di un millimetro la determinazione della donna. Anzi, ciò che salta agli occhi è proprio l’armonia e la mutualità della coppia che caratterizza il loro legame.

Le battaglie nella vita della protagonista si confondono e si rafforzano con quelle dei tribunali, specialmente quando le controversie riguardano appunto le discriminazioni di genere, casi che entrambi i coniugi a volte prendono assieme. Ed è in queste occasioni che emerge sia il talento di Ruth Bader Ginsburg che di Felicity Jones: il film è tutto sulle spalle dell’attrice, anche perché si nota un certo imbarazzo del partner maschile dal fisico notevole in un ruolo in sordina e di secondo piano rispetto alla moglie. Eh, ma infatti, se la donna è superiore c’è poco da fare, no?

La regia è piuttosto ordinaria, nessuno scatto di reni per una storia che è già di per sé una vicenda eccezionale, ma il buon cast, con l’aggiunta di qualche nome importante come Justin Theroux, ma soprattutto Sam Waterston e Kathy Bates, lo nobilita.






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