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18 regali (2020)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 11 set 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 29 mag 2023


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18 regali

Italia 2020 dramma 1h55’

Regia: Francesco Amato

Sceneggiatura: Francesco Amato, Massimo Gaudioso, Davide Lantieri, Alessio Vicenzotto

Fotografia: Gherardo Gossi

Montaggio: Claudio Di Mauro

Musiche: Andrea Farri

Scenografia: Emita Frigato

Costumi: Ornella Campanale, Marina Campanale

Vittoria Puccini: Elisa

Benedetta Porcaroli: Anna

Edoardo Leo: Alessio

Sara Lazzaro: Carla

Marco Messeri: nonno

Betti Pedrazzi: nonna

Alessandro Giallocosta: Walter

TRAMA: Elisa, prima di morire, ha lasciato 18 regali per i futuri compleanni della figlia di appena un anno. Come ogni anno, Alessio consegna alla figlia Anna un regalo lasciatole dalla mamma. È il giorno del diciottesimo compleanno di Anna e da scartare le rimane l'ultimo regalo, ma un desiderio di ribellione e un senso di vuoto incolmabile la spingono a scappare dalla festa organizzata dal padre. Si ritrova a vagare di notte in mezzo alla strada e una macchina, non vedendola, la investe. Al suo risveglio Anna si ritrova faccia a faccia con la madre che non ha mai conosciuto.

Voto 6,5

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Succede che nel panorama italiano un film drammatico, basato purtroppo su una storia tragicamente vera, subisca una deviazione fantasy che contribuisce a renderlo un po’ meno scomodo e un po’ troppo consolatorio. Si racconta infatti che una mamma incinta era anche disgraziatamente una malata terminale che decide di portare con coraggio a termine la gravidanza e nel frattempo di preparare in anticipo un regalo per ogni compleanno della piccola fino al raggiungimento dei suoi 18 anni. Affidando poi al padre il delicato compito di consegnarglielo ad ogni occasione. Fin qui dramma e commozione inevitabile e comprensibile.

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Poi succede appunto che i numerosi sceneggiatori (alcuni dei quali di rinomata valenza), prendendo in mano il soggetto, decide di far fare alla giovane Anna un inaspettato viaggio nel tempo, anticipando i giochi cerebrali di Christopher Nolan contenuti in Tenet ma contribuendo ad aumentare il tasso di melodrammaticità della trama: infatti al 18esimo compleanno inaspettatamente la ragazza – che già sta vivendo con poca tranquillità la situazione ed è sempre più irrequieta - reagisce male alla consegna dell’ultimo regalo preparato e studiato dalla mamma. Rifiutando l’oggetto scappa via e per strada viene investita da un’auto che transitava in quel momento. Un’auto guidata… dalla mamma! Per fortuna senza gravi conseguenze, se non altro un gran spavento e qualche escoriazione.

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Questo cortocircuito temporale, nel momento del soccorso da parte della donna, rende così possibile mettere di fronte due persone che credevano di essere totalmente estranee. O meglio, è la giovane Anna che non può immaginare di aver incontrato la mamma di cui è orfana e non capisce come mai quella signora le si mostra tanto gentile e troppo premurosa, sino a portarla in casa propria (di allora) dove l’attende il papà Alessio che lei non riconosce. E così hanno modo di conoscersi e di vivere in maniera inconsapevole ciò che non sarebbe mai stato possibile. Ma da conoscenti estranei.

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Non è poco il disappunto che ho provato osservando il fatto che il padre, con cui la ragazza sta vivendo nella vita corrente, non venga riconosciuto solo perché più giovane d’una ventina d’anni. Poco plausibile e certamente non credibile. In fondo, sul set, Edoardo Leo ha solo la capigliatura più folta e un trucco che lo ringiovanisce solo un po’ (è pur sempre un attore ancora giovane, o no?) ma alla ragazza l’idea di poterlo (ri)conoscere non passa minimamente per la testa e quindi lo tratta come una persona qualunque, appena conosciuta. Da questa anomala situazione si sviluppa una strana relazione in cui i due genitori la trattano con troppa gentilezza (che ovviamente nasconde ben altro, perfino l’amore genitoriale trattenuto) e lei è continuamente sorpresa e agitata.

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Complice una serie di dialoghi da tele/foto/romanzo e una certa tendenza ad accomodare le varie situazioni che si vengono a creare, il film non riesce ad entusiasmare più di tanto. Oltre al fatto che forse qualche interprete è fuori ruolo: Edoardo Leo è sicuramente a disagio con un papà cucitogli male addosso e alquanto a disagio, Vittoria Puccini se la cava egregiamente e con forte impegno, mentre la scommessa del film è la promettente Benedetta Porcaroli, ma che mi è sembrata ancora acerba e a tratti scomposta, che deve ancora imparare a dosarsi. Ma qualcosa ha in corpo, potenzialmente qualcosa c’è e lo vedremo con le prove successive. Il voto complessivo, per un film che nel complesso è sufficiente, prevede un mezzo punto in più per la qualità del gruppo dei protagonisti, in primis la deliziosa Vittoria Puccini.

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Per precisare: il film è ispirato alla straordinaria e commovente storia di Elisa Girotto, la donna che ha commosso le cronache lasciando 18 regali per i futuri compleanni della figlia quando ha scoperto di avere pochissimo tempo a disposizione per vederla crescere. Un pensiero di grande amore.


2021 - David di Donatello

Vincitore David Giovani

Candidatura alla migliore attrice protagonista a Vittoria Puccini

Candidatura alla migliore attrice non protagonista a Benedetta Porcaroli

2020 - Nastro d'argento

Candidatura alla migliore attrice non protagonista a Benedetta Porcaroli

Candidatura al miglior montaggio



 
 
 

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