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A Quiet Place - Un posto tranquillo (2018)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 4 mar 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 mag 2023


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A Quiet Place - Un posto tranquillo

(A Quiet Place) USA 2018, horror, 1h30’


Regia: John Krasinski

Sceneggiatura: Scott Beck, Bryan Woods, John Krasinski

Fotografia: Charlotte Bruus Christensen

Montaggio: Christopher Tellefsen

Musiche: Marco Beltrami

Scenografia: Jeffrey Beecroft

Costumi: Kasia Walicka-Maimone


Emily Blunt: Evelyn Abbott

John Krasinski: Lee Abbott

Noah Jupe: Marcus Abbott

Millicent Simmonds: Regan Abbott

Cade Woodward: Beau Abbott


TRAMA: Una famiglia vive un'esistenza isolata nel silenzio più assoluto, per paura di una minaccia sconosciuta che segue solo il suono e attacca a qualsiasi rumore.


Voto 6,5

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Un film di genere, senza dubbio, perché è pienamente un horror. È un b-movie, senza dubbio, ne ha tutte le caratteristiche. È quindi questo l’esordio alla regia dell’attore e qui anche protagonista John Krasinski. Un film familiare in cui ci sono solo due genitori e due figli e nessuno può parlare. Perché?


Siamo in un’era post-apocalittica e i quattro personaggi sono sporchi, scalzi e silenziosi e il perché lo si scopre solo dopo diversi minuti: la minaccia che incombe su di loro, come su tutti gli altri (ma esistono? c’è qualche altro sopravvissuto?), è una entità, un alieno che colpisce solo le fonti di suoni e rumori. Quindi tutti zitti, per sopravvivere. Ma i bambini, si sa, hanno i giocattoli.

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Si intuisce che c’è stato un lutto e ciò che invece non si sa è che si finirà con un sacrificio: nel mezzo tanta tensione, che notoriamente aumenta con il silenzio, qui necessario per sopravvivere. Solo che Krasinski compie secondo me una scelta che influisce non poco nel rovinare le buone premesse, compensando il l’assenza di dialoghi con una musica che massacra le orecchie e disturba parecchio. Non è che il buon John stesse già riuscendo in un esordio memorabile ma questo particolare rovina non poco l’insieme.


Dice l’autore: "La prima volta che ho letto la sceneggiatura di Woods e Beck a cui ho poi rimesso mano, mia moglie (la co-protagonista Emily Blunt) aveva appena dato alla luce la nostra seconda figlia e trascorreva le notti nel silenzio più assoluto per evitare di svegliarla e in preda all'ansia generata da mille diverse preoccupazioni. In quella fase dell'essere genitori, esiste una sorta di bisogno primordiale di creare un rapporto con il nuovo arrivato, per cui anche un pianto o un passo sbagliato potrebbero essere fatali. Il silenzio mi ha portato dunque a voler prendere in mano la sceneggiatura e a rivederla in chiave horror, seguendo tutti i canoni del genere: in primo luogo, ho voluto che si creasse una guerra tra suono e silenzio (e tra paura e amore) in grado di appassionare, emozionare e coinvolgere il pubblico, facendogli vivere un'esperienza quasi di partecipazione diretta.”

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Il film ha avuto molto successo ma secondo il mio modesto parere, pur essendo un film che merita la visione e tutta la nostra attenzione, soprattutto da parte degli appassionati (la tensione c’è, eccome!) si poteva anche far meglio.

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2019 - Premio Oscar

Candidatura per il miglior montaggio sonoro

2019 - Golden Globe

Candidatura per la miglior colonna sonora originale



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

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